Benvenuti a Zombieland ovvero Natural Born Zombie
È difficile incontrare un prodotto fresco quando si parla di zombie. Dalla loro comparsa sul grande schermo ormai 30, 40 o 375 anni fa, il mondo dei morti viventi ha subito se non mille trasformazioni almeno mille adattamenti.
Benvenuti a Zombieland è senz’altro uno dei più freschi ed efficaci. Innanzitutto perchè ha i tempi comici della commedia, anzi, del film comico: spassoso il vademecum del giovane Culumbus per sopravvivere a un mondo in mutamento (direi un eufemismo), scanzonato l’approccio allo “smaltimento” degli zombie, con decine di tecniche divertenti per liquidarli, un paio di scene da giostra d’azione fatte anche tecnicamente molto bene e l’approccio anticonsumista e critico della nostra società che mi sembra poter affermare fosse una delle caratteristica della prima ondata degli zombi – come il morbo che si diffonde sulle orme della mucca pazza e la frenesia distruttiva che coglie i protagonisti quando entrano nei santuari ormai vuoti vecchi e inutili dello sfrenato consumismo americano, come i negozi di gadget dei nativi americani.
Poi ci sono delle piccole e geniali chicche come la partecipazione di Bill Murray, il recupero di un attore come Woody Harrelson, mescolato con due esponenti della nuova generazione già cullati dalla nuova commedia americana come Jesse Eisenberg ed Emma Stone, quest’ultima veramente eccitante nel suo essere l’anti-eroina del tipico film horror old style: non femmina da salvare ma autentica incognita capace di qualsiasi cosa (anche degli atti più stupidi come confermano un paio di scene del film).
la vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai cosa ti può capitare
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Non so perchè, ma questo è uno di quelli che attendo di più. Sono sicura che mi divertirà moltissimo.
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