Intercettazioni telefoniche – La maschera di Nanni

Squilla il cellulare della maschera del cinema “Nuovo Sacher” di Roma:

“Il mondo
Non si é fermato mai un momento
La notte insegue sempre il giorno
Ed il giorno verrà”.

Maschera: “Nanni, buongiorno, come stai?”

Nanni Moretti: “Quante volte ti devo dire che io per te sono il dottor Moretti? Va bene che sono democratico e di sinistra ma una differenza tra me e te ci sarà? Io sceglievo i film al Festival di Torino e sono il regista di opere eterne come Ecce Bombo e Caro Diario, e tu giri con una lampadina tascabile nel mio cinema. O no?”

M.: Mi scusi dottor Moretti.

N.M.: Bene, l’ordine del mondo è ristabilito. Caro sottoposto, ti telefono perché da domani proiettiamo un film cileno interessantissimo, che io personalmente ho voluto vincesse a Torino, una pellicola intrisa di denuncia attuale ma non sfacciatamente politico come piace a Uolter, ma intimo e provocatorio…

M.: Ahhh finalmente una produzione Disney al Sacher! Si tratta del film sui cani in miniatura… quel Chihuahua? Ieri proprio su La7 spiegavano che si tratta di un film con una sua mor…

N.M.: Sei un cretino, tu ed anche quelli di La7. Questo film è cileno davvero, è “Tony Manero”. Mi abbasso a telefonarti per accertarmi di alcune cose. Dopo la caduta di stile della Banda Baader Meinoff, quando ci siamo umiliati a proiettare un film in cui ci sono addirittura un paio di inseguimenti e di sparatorie.

M.: Se lo ricorda che i film li seleziona lei e che io…

N.M.: Taci sottoposto. La prima cosa che vorrei tu facessi personalmente è di sprangare la sala appena inizia il film. È un lavoro importante, intimo e non vorrei che qualcuno si facesse spaventare dai lunghi silenzi e i primi piani intensi. Il popolino va educato. Poi c’è una scena forte, si vede un pisello…

M.: Come un pisello?… intende un vegetale?

N.M.: Ma quale vegetale, sei tu il vegetale. Si vede un membro maschile e non vorrei le pensionate radical – chic si impressionassero… anche se quelle, nella loro vita, chissà quanti ne hanno visti essendo pratiche del mestiere… Mio dio sto citando Febbre da cavallo… lo vedi cosa mi succede a parlare con un poveraccio come te?

M.: Mi perdoni dottore.

N.M.: Ancora due cose. Tra una proiezione e l’altra fai aspettare il popolino che forse passo davanti al cinema a bordo della mia limousine con i vetri oscurati e lo sai quanto godo a vedere la fila della gente che aspetta di entrare per vedere un film che io ho scelto.

M.: Ma domenica dovrebbe piovere dottor Moretti…

N.M.: Meglio!!! La sofferenza fa parte dell’esperienza cinematografica e artistica! Non lo vedi come soffro io quando creo e che addirittura mi vedo costretto a telefonarti? Poi pretendo che la sala resti al buio fino alla fine di tutti i titoli di coda. Tu sai che la mia unica gioia è pensare a coloro che vogliono uscire in fretta dalla sala e pestano i piedi di quelli che vogliono leggere i titoli di coda. Così si imparano. Bene, vado a farmi pane e nutella.

M.: dottore, un minuto, vorrei cogliere l’occasione per chiederle quando pensa di regolarizzare la mia posizione, sono più di trent’anni che lavoro in nero per il Sacher e…
N.M.: che coooosa? Ma stai scherzando, non esiste proprio. Io lo faccio per te e come protesta contro questo Governo di destra che con l’aiuto dei loro amici del Partito Democratico hanno introdotto in Italia una legislazione del lavoro che penalizza i giovani e le povere persone come te. Io non sono contento di pagarti in nero, il mio è un gesto politico.

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