Call my agent – Italia: migliori frasi e citazioni
Call my agent – Italia è la serie tv in onda sulla piattaforma Sky, adattamento di Dix pour cent e racconta le vicende di un’agenzia di pubbliche relazioni legata al mondo del cinema e della tv. Dietro le quinte scopriamo trattative, tensioni, rapporti ed eccentricità delle stelle dell’intrattenimento italiano. Ogni episodio è dedicato a un personaggio e ne porta il nome nel titolo. Fin qui abbiamo visto Paola Cortellesi, Paolo Sorrentino, Pierfrancesco Favino e Matilda De Angelis. I protagonisti delle ultime due puntate saranno Stefano Accorsi e Corrado Guzzanti. Ecco le migliori frasi e citazioni di Call my agent – Italia.
Migliori frasi e citazioni di Call my agent – Italia
Primo episodio: Paola
Questo lavoro possono farlo solo gli amanti del cinema, i matti e i disperati. Tu a quale categoria appartieni?
I successi bisogna saperli vedere prima, dopo sono bravi tutti.
Ma stamo a fa le femministe prima de Cristo?
Secondo Episodio: Paolo
In un pianeta in cui esiste Bali, me spieghi perché devo morire a Prati?
Ti parlo del primo esploratore molisano che fa Isernia-Campobasso in mongolfiera.
Sorrentino: Sabato, i genitori lavoravano e allora io ho portato mio nipote all’incontro trimestrale a scuola genitori-figli.
Vittorio: Sono sempre belle queste occasioni.
Sorrentino: Sono la cosa più prossima alla morte.
Vittorio: Perché?
Sorrentino: Perché puoi trovare nella scuola il sentimento più orrendo dell’essere umano.
Vittorio: E quale?
Sorrentino: L’entusiasmo immotivato. Ha cominciato un genitore che suonava la batteria. Ha detto: “Io posso fare un corso pomeridiano di batteria per i bambini”. C’è stata una ola di genitori e a quel punto la moglie, che insegna macarena, ha detto: “Facciamo un corso di macarena, la macarena è importantissima, sprigiona la creatività”. Applausi subito, un consenso generale da parte dei genitori. Un altro genitore, tracagnotto, uno di quelli che ha un sacco di tempo libero, ha detto “ma io guardo ciclismo in televisione dalla mattina alla sera, io posso fare un corso di ciclismo”. C’è stato un entusiasmo generale, più o meno in preda a una droga sconosciuta. Tutti quanti hanno detto che è un’idea bellissima, nel mondo dovrebbero esserci solo esclusivamente le biciclette perché le macchine e i motorini inquinano. A quel punto la maestra mi guardava, io lo sapevo stava arrivando a me e ha detto: “Sorrentino lei potrebbe prendere una telecamera e filmare tutti i corsi che ci sono”. Però il consenso lì è stato più moderato perché il critico cinematografico ,come sai bene, alligna con perseveranza nel cuore del genitore moderno.
Vittorio: Cosa è successo?
Sorrentino: Io, un po’ imbarazzato, ho balbettato, ho detto: “Guardate i miei figli ormai sono grandi però quando erano piccoli andavano semplicemente a scuola e poi il pomeriggio giocavano per i fatti loro. Anche in vacanza sono andati molto di rado perché io e mia moglie d’estate lavoravamo molto, ma tutto sommato mi sembrano felici sti ragazzi”.
Vittorio: Bravo. E loro come hanno reagito?
Sorrentino: Hanno fatto scendere su di me è un silenzio che si tributa solo agli ergastolani. Un nonno, ex hippie, ha detto con la mascella serrata “delinquente”. E un’altra signora, madre di un figlio unico, mi ha puntato il dito e ha detto “assassino”.
Vittorio: E tu che hai fatto?
Sorrentino: A quel punto io ho scritto una lettera.
Vittorio: Al ministro dell’istruzione?
Sorrentino: A Dio.
Vittorio: E cosa gli hai scritto?
Sorrentino: Gli ho scritto “Dio occupati tu dell’educazione”.
Vittorio: Dei figli?
Sorrentino: No, dei genitori.
La Verità al cinema funziona solo con in registi rachitici, avari. Io sono generoso.
Terzo episodio: Pierfrancesco e Anna
Tu ciavevi sta fata turchina in canna.
Non ti chiedere mai cosa c’è dentro o quando sono state cotte la prima volta. È la legge della conservazione della materia.
Whatever it takes tonpreseve italian cinema industry.
Quarto episodio: Matilda
Q
Io adesso me ne devo andare.
Finalmente una buona notizia.
Sti cazzi dell’odio online. Andatevene a fanculo tutti.
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