Ouija 2 – L’origine del male
Ouija 2 – L’origine del male di Mike Flanagan racconta di Alice, milfona che vive nella Los Angeles del 1967 che, appena rimasta vedova, tira a campare fingendo di essere una sensitiva in grado di evocare i defunti. Dice che è un’opera di bene. Io riesco ad immaginarmi almeno una decina di opere di bene che Elizabeth Reaser, attrice bona appena 41enne, potrebbe intraprendere, ma lei niente, vuole proprio fare la sensitiva.
Tutto procede molto bene, fatta eccezione per la banca che vuole la loro casa, finché la figlia più piccola decide di giocare con una tavoletta ouija che Alice aveva comprato per mettere un pizzico di pepe nel suo spettacolino. No, non quel tipo di spettacolino.
(SPOILER anche se credetemi vi sto facendo un favore) Ouija 2 – L’origine del male è un film ambientato negli anni Sessanta, prima di Manson e tutta quella roba lì, che riprende tutti i cliché sui film sulla casa stregata o quattro fessi che giocano fare la seduta spiritica e gli esorcismi, e li riproduce, negli anni Sessanta. Compresa la spider walk che era fica fatta da Friedkin 40 anni fa ma ora abbasta.
Divertente solo quando, in un coacervo così coerente di cose già viste, uno dei personaggi dice, “non dobbiamo dividerci”. Lì ho riso duro perché è il classico cliché. Ma poi le protagoniste si dividono.
PS per i grillini: la banca e la casta alla fine la casa stregata non se la prendono perché un fantasma dice ad Alice dove sono i soldi che aveva nascosto trent’anni prima.
PPS: In effetti nel titolo il 2 non c’è, perchè cercano di farvi dimenticare che c’è stato già un Ouija. Chi lo ha visto è morto dopo sette giorni.
*1/2 Male, signor Anderson. Sono deluso, molto.
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Ma mi meraviglio che sei andato a vederlo! 😉
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anche mia moglie, diciamo che è stata una roba di lavoro
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