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Sopravvissuto-The Martian: Marte è di Matt Damon

Lancio riuscito. Attraverso Roma in un giorno di pioggia e il Grande Raccordo Anulare che circonda la capitale come gli anelli di Saturno, è vuoto, libero, se score.

sopravvissuto the martianDa qualche anno a Ridley Scott piacciono le scritte sovrimpresse. Sarà che è un vecchio, forse ha paura di dimenticare i nomi dei suoi personaggi o dei luoghi. Io me lo immagino a casa sua che mette le etichette su tutto: blu ray, Nespresso, pranzo, dildo di Giannina. Insomma, in Sopravvissuto-The Martian piazza scritte dappertutto, chi è questo, chi è quello, che lavoro fa, pare Feisbuc. 

Sarà senilità, comunque Ridley non si scorda come si gira un film e piazza il casino subito all’inizio, arriva una tempesta marziana, una roba tipo Katrina ma nel deserto marziano, Matt Damon si becca una parabola di Sky nella pancia e scompare nella baraonda. Il resto dell’equipaggio inizia a cercarlo ma il vento è troppo forte e devono rientrare. L’ultima ad abbandonare la ricerca di Matt Damon è Jessica Chastain.

È stato più facile attraversare Roma per raggiungere l’unico cinema della capitale che organizza delle matinee che riuscire a fare il biglietto in tempi umani. Ho davanti 5 persone, ma ognuno di esse deve passare una carta sotto il raggio rosso del bigliettaio, il quale ha tanta voglia di chiacchierare. Mortacci tua, lascia che prosegua la mia missione.

Te lo giuro Matt, io ho fatto il tifo che Jessica perdesse il missile delle 10.17 e restasse intrappolata con te su Marte. Pensate che porno usciva fuori: Hot Redhead with big boobs on the Red Planet with a fat man.

Tutto questo accade in un quarto d’ora circa: arriva il tifone, la missione abortisce, l’equipaggio scappa e molla tutto, compreso Matt in soprappeso. Con tutto il tempo e le ingenti risorse necessarie ad organizzarla, non pensavo che una missione marziana potesse andare a puttane cosi facilmente.

Però, Matt è ciccione ma non è scemo. È sopravvissuto, ha un pezzo di metallo nella pancia ma la ciccia ha attutito il colpo: si mette i punti con la spillatrice di Kate Mara che è una nerd di merda e spilla qualsiasi cosa e dopo aver estratto un pezzo di metallo dalla sua pancia cicciosa tira un sospiro di sollievo: come me, Matt pensava che ne sarebbe uscito fuori Alien. A questo punto, con un buco nella pancia cicciosa, Matt si accorge che se vuole sopravvivere fino al giorno della prossima missione marziana della Nasa, deve iniziare a mangiare la sua cacca.

In sala c’è uno che ha messo i piedi sulla sedia davanti… Una tipa parla a voce alta col tizio al suo fianco. Hanno entrambi l’uniforme di Leroy Merlin, devono essere colleghi. Leroy Merlin sta qua dietro, saranno venuti a dare una boccata d’aria, di immaginazione, di spazio, lei a guardare Matt Paffutello e lui Jessica Redhead, a loro modo sono carini, sono fichi, non boni in senso classico, ma troppo fichi per stare insieme. Lei sta per essere trasferita, ha paura di perdersi guidando la macchina in questa nuova città. Lui spiega le sue difficoltà all’inizio “è troppo squadrata e mi perdevo sempre, mi dava fastidio” lei annuiva, pensando che, essendo donna, dovrebbe essere geneticamente ancor più imbranata.

Matt Paffutelo è un botanico e per fare cibo deve far crescere delle piante, gli serve la cacca per concimare – e di quella ne ha in abbondanza tra la sua e quella dei colleghi che ha conservato gelosamente, soprattutto quella di Jessica Redhead e Kate Maranerd. Poi ha bisogno dell’acqua e riesce a farla bruciando un crocifisso di nostro signore Gesù Cristo, tale e quale a quello che mia nonna aveva appeso vicino al letto. Paffutello comincia a coltivare le patate.

Ci sarà l’intervallo? Devo fare pipì. Matt Paffutelo la fa nella tuta… Ma io? Sto in prima fila. Avessi una bottiglietta la farei qui. Un pensiero che mi ricorda quando pisciai su un campo da tennis mentre due tizi giocavano. Non erano Federer e Nadal ma fu una discreta figura di merda.

Insomma Matt sopravvive, coltiva patate, butta lì tre o quattro momenti divertenti come quando guarda Happy Days, deve combattere con la disco music di Jessica Redhead o prende per il culo Neil Armstrong. Intanto sulla Terra si sono accorti della cazzata che hanno fatto:
“Colpa nostra cordialmente NASA”. Addirittura chiamano Sean Bean il che si solito porta una sfiga apocalittica, ma il vero porta iella è Jeff Daniels che sarebbe il direttore della Nasa e lo interpreta come fosse un anchorman qualunque della televisione amerigana. Come apre bocca Daniels, scappa un disastro. Ad esempio, esplode la serra di Matt e, devo dirlo, so cazzi amari. Perché esplode pure la sonda che gli amerigani avrebbero voluto inviare su Marte con i viveri, un disastro tale che perfino un politico italiano sarebbe stato costretto a dimettersi, ma gnente, Jeff Daniels ha il culo incollatissimo alla poltrona. Succedono due cose: i cinesi decidono di aiutare gli amerigani – alla faccia di Scorsese che in The Departed fa dire ai suoi attori che tra 30 anni saremmo in guerra con la cinema e pensate che dieci sono già passati – e un ragazzetto si inventa tutto un giro strano fatto di fionde gravitazionali e salti al volo sulle astronavi per raggiungere Matt. È talmente cazzuto che porta il suo piano al supercomputer della Nasa il quale risponde: “hai il cazzo lunghissimo e durissimo”.

Ciò avviene mentre sono al bagno perché all’Uci Cinemas Porta di Roma il cesso sta a due chilometri, quattro rampe di scale, tre tunnel supersegreti che Renzi usa per andare a puttane, il muro alto 16 metri di Orban per fermare i migranti.

Dopo l’esplosione Matt ha bisogno di tirarsi su e inizia a condire le patate col Vicodin. Vi ricordate il Vicodin? La droga del Dottor House? Be Matt va fuori di testa e inizia a farsi chiamare Capitan Barbabionda. Mark Watney il pirata dello spazio. C’è pure una scenetta divertentissima sul Signore degli Anelli con Sean Bean che vale il biglietto.

Alla fine Jessica Redhead riesce a recuperare Matt Paffutello che nel frattempo ha perso circa 50 chili, il mondo è in pace perché i cinesi non hanno fatto i cattivi e nelle piazze di tutto il mondo esultano che forse la Terza Guerra Mondiale è rimandata. Per un po’. Matt Paffutello recupera i chili e alla fine del film è sputato uguale a Will Hunting.
Dopo tanto tempo Scott è centrato, a tratti pure divertente. A posteriori il fatto che Sopravvissuto-The Martian durasse due ore e 45 minuti e successivamente Ridley Scott lo abbia ridotto di piu di mezzora non stupisce. All’epica storia di Mark Watley manca una gamba ovvero il travaglio psicologico di un uomo rimasto solo su un pianeta per un lungo periodo di tempo, un po’ quello che avviene Cast Away con Tom Hanks.

Alla fine mi sono perso tra scale rosse e scale blu del centro commerciale, ma sono tornato a casa sano e salvo.

forrst gump**** La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai cosa ti può capitare

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