Top Ten Sense8/Le migliori 10 frasi della serie tv Netflix di Lana e Andy Wachowski: viva la poesia
Sto marciando per quella parte di me che, una volta, era troppo spaventata per marciare. E per tutte le persone che non possono marciare, che vivono vite come era la mia tempo fa. Oggi, marcio per ricordare che non ci sono soltanto “io” ma c’è un noi. E noi marciamo con orgoglio (I’m marching for that part of me that was once too afraid to march. And for all the people who can’t march… the people living lives like I did. Today, I march to remember that I’m not just a me. I’m also a we. And we march with pride. -Nomi)
“Is the Holocaust an aberration or a reflection of who we really are?”
Wolfie: Why is it so loud where you are?
Will: It’s Independence Day.
Wolfie: What is best in life, huh?
Will: I don’t understand.
Wolfie: No, you wouldn’t. (Will e Wolfgang).
Questa mi ha colpito molto. Wolfgang è al museo dell’Olocausto ed è in contatto con Will. E’ il giorno dell’indipendenza americana, il 4 luglio. Wolfgang chiede cosa sia quella confusione che sente e Will spiega che si tratta della festa dell’indipendenza. Allora Wolfie risponde “Cosa c’è di meglio nella vita?”. Ma Will non capisce e lo dice e Wolfie che risponde “Lo so, non puoi capire”. Penso si riferisca al fatto che essendo nato in povertà nella Germania Est, quella comunista, lui pensi di sapere veramente quanto sono importanti l’indipendenza e la libertà. Chi è nato libero, non può veramente capire.
Alla fine, saremo tutti giudicati per il coraggio del nostro cuore. (In the end we will all be judged by the courage of our hearts. -Hernando a Lito)
Quel giorno ho compreso che la vita e la morte sono unite, come, in un certo modo, certi inizi sono una fine e alcune volte la fine è un inizio (That day, I learned life and death are always so mixed up together, in the same way some beginnings are endings, and some endings become beginnings. -Caephus a Riley)
La loro violenza era meschina e ignorante, ma in fin dei conti rispecchiava ciò che loro fossero. La vera violenza, quella che ho capito essere imperdonabile, è quella che facciamo a noi stessi, quando siamo troppo spaventati per essere ciò che siamo realmente (Their violence was petty and ignorant, but ultimately, it was true to who they were. The real violence… the violence that I realized was unforgivable is the violence that we do to ourselves, when we’re too afraid to be who we really are. -Nomi a Lito)
Prima o poi, tutti incontriamo la nostra Parca Negra. È qualcosa di cui abbiamo paura, quella cosa che ci impedisce di diventare quello che sappiamo possiamo divemtare. ( At some point, we all encounter our own Parca Negra. He is that thing we are afraid of, that thing that stops us from becoming what we know we can become. -Hernando a Lito)
Più è grande un’azienda tecnologica, più è facile entrare dalla porta principale. (Bigger and more high tech a company is, the easier it is to use the front door. -Nomi)
Gli uomini non possono sopportare di vedere una bella auto in difficoltà. (Men cannot stand to see a beautiful car in trouble. -Will)
Questo è la vita. Paura, rabbia, desiderio, amore. Smettere di provare emozioni o smettere di volerne provare è come morire. (This is what life is. Fear, rage, desire, love. To stop feeling emotions, to stop wanting to feel them is to feel death).
Alcune cose nella nostra vita sono inevitabili. (Some things in our lives are inevitable).
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A ‘sto sceneggiatore il Guttalax gli fa ‘na sega proprio.
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Ahahahah più che altro, je sarà venuto er diabete
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