Big hero 6 (cum spoiler)
Io non lo so se mi piace la Disney che si mette a fare film di supereroi. Perché è questo che è Big Hero 6, un film sui supereroi, su 5 ragazzini che vivono in una città di fantasia che è un incrocio tra San Francisco e una qualsiasi città giapponese, tanto che si chiama San Fransokyo (perdio che fantasia, voglio rinascere inventore di nomi per film, anzi, inventore di titoli in italiano per filmi amerigani, tanto lavorerei poco, da lazzarone e sicuramente farei li sordi), e combattono un cattivo. Come se chiama er cattivo? Nun me ricordo. C’ha la ghiandaia imitatrice, però. E me ricordo che indossa una maschera kabuki (che? Una maschera Kim Jong un?). Loro acquistano i superpoteri grazie alla scienza così come il cattivo, che sfrutta l’invenzione di uno dei ragazzi, Hiro, che ha perso la sua famiglia e vive con la zia Cass. Portasse sfiga? Genitori? Morti! Fratello maggiore? Morto! Fossi la zia me gratterei i coglioni o almeno le grandi labbra. Ad aiutarlo Baymax, un robot infermiere creato dal fratello di cui sopra. Lui tenta di guarire Hiro dal dolore della perdita, così Baymax aiuta Hiro a dare la caccia al cattivo. More pure lui. A cazzo m’è partito lo spoiler.
Qui, non è la prima volta che i personaggi Disney devono confrontarsi con la perdita, anche se devo dire che mia figlia di nemmeno 4 anni ha percepito il peso emotivo del film: “Dov’è il fratello? Dov’è il robot? Dov’è Ralph Spaccatutto?” Sì, questo non c’entra niente ma è solo per significarvi che la cifra stilistica degli autori è talmente marcata che anche una bimba di 4 anni se ne è accorta.
Un film emotivamente molto forte e spettacolare, che mi ha un po’ ricordato anche Dragon Trainer (soprattutto per la spettacolarizzazione delle scene di voto) ma che non mi sembra possa cambiare la storia della Disney. Ne tanto meno essere ricordato tra due o tre anni.
Categorie