Visioni (di molto) successive/C’era una volta Ron Burghundy-Anchorman 2
La vera difficoltà del seguito delle avventure di Ron Burgundy è quando il film cerca di costruire una storia e poi concluderla. Così accade che la prima mezz’ora e gli ultimi 20 minuti siano un vero e proprio attentato all’integrità delle mie palle, sono rotolate per terra un paio di volte e sono scappate via fino al corridoio. Le ho cercate e hanno indossato un giubbotto esplosivo e stavano per trasformarsi in un kamikaze. Oltre alle banalità e le poche risate e soprattutto le classiche vecchie storie da commedia americana degli anni ’50 e ’60. Il vero divertimento è a metà film in cui è possibile lasciare andare le battute e le gag senza pensare troppo alla storia consunta e forse più banale.
Ci sono alcuni momenti studiati apposta per fare da contraltare al primo film, come quando Fantana sceglie il profilattico per Brick o la battaglia tra anchorman che regala un Jim Carrey e una sorprendente Marion Cotillard. Tutto il resto è noia… O Boia?
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