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Serial&Co(cci)/La solitudine del primo episodio/The Strain

the strainChe cos’è?
La serie tv prodotta da Guillermo Del Toro e tratta da una trilogia letteraria scritta a quattro mani con lo scrittore Chuck Hogan. In effetti ci voleva uno che sapesse scrivere.

Che è successo?
Un aereo Boeing atterra all’aeroporto JFK di New York, senza segni di vita, porte sigillate, finestrini tutti chiusi tranne uno, nessun segno di vita. Sospettando un qualche virus micidiale, un team di epidemiologi entra nell’aereo e trova tutti i passeggeri morti, ad eccezione di quattro persone. Noi sappiamo che, precedentemente, durante la fase di atterraggio, un essere misterioso è uscito dalla stiva, è entrato nella cabina e chissà cosa avrà combinato. Avrà ammorbato tutti a suon di puzzette?
I sopravvissuti sono messi in quarantena e i morti sottoposti ad autopsia. Nella stiva trovano un’enorme bara, piena di terra, che si può aprire dall’interno e con strani simboli di morte sull’esterno. Nel frattempo il capo del team di ricerca trova un misterioso verme che sembra il portatore del virus.

Pensate che questo poster potrebbe essere la cosa migliore di The Strain ma gli amerigani lo hanno fatto cambiare
Pensate che questo poster potrebbe essere la cosa migliore di The Strain ma gli amerigani lo hanno fatto cambiare

Come è stato?
Non ho grande feeling con lo stile di Del Toro. Ha un approccio patinato all’horror e al thriller. Così nella sua visione, questo procedurale sui vampiri (o un virus vampiresco) ha movimenti di macchina molto eleganti, le luci giuste ma alcune cose hanno stonato. Innanzitutto i protagonista. A volta capita di trovare irritanti alcuni particolari e con il dottore Eph Goodwheter avviene subito. Del Toro ci presenta una sorta di dottor House pieno di se stesso e completamente dedito al suo lavoro, geniale, mentre racconta a una seduta di terapia di coppia il suo ultimo successo professionale. Quando arriva sulla “scena del crimine” (o dell’epidemia, fate voi) chiede “Mi hai preso il latte?” e qualcuno gli porge un cartone di latte che lui beve direttamente dalla confezione. Che bisogno c’è di questa caratterizzazione di un personaggio già così carico, che in quarto d’ora ha sparato millemila battute?
All’interno della vicenda, improntata a un realismo dai risvolti horror e patinati nella form,a nessuno sembra aver letto Dracula o sapere un cazzo di vampiri: ma le parole “bara”, “terra”, “corpi esangui”, “tagli sul collo”, non dovrebbe farti scattare qualcosa nella testa? La stessa visione del vampirone che per comodità chiamerò Dracula, riprende alcuni tratti direi fiabeschi del Dracula letterario, descritto come un saio con cappuccio alla Obiwan Kenobi, mentre durante il suo attacco all’aereo è nella forma con le ali che abbiamo visto tante volte.
Non vorrei entrare nel dettaglio poi di quanto è stato semplice bucare la zona di quarantena tracciata intorno all’aereo: è un miracolo che gli americani siano sopravvissuti a due guerre mondiali e al XXI secolo, a Ebola e alla SARS in questo modo.

Forse non sapete che…
Il tizio che interpreta quello che dovrebbe essere il nostro Van Helsing altri non è che David Bradley. Non è l’ex centrocampista della Roma ma Walder Frey della saga Game of Thrones.

Vale la pena dargli un po’ di credito?
Non lo so. ‘Sto Del Toro gode toppo di buona stampa francamente avendo fatto un film e mezzo decente. Comunque il pilota ha delle cose buone. Vediamo come cresce.

C’è la fica?
Sì, c’è Mia Maestro. Chi è? Non lo so, ma me pare tanta roba.

Un tuffo dove l'acqua è più blu
Un tuffo dove l’acqua è più blu

 

2 pensieri riguardo “Serial&Co(cci)/La solitudine del primo episodio/The Strain Lascia un commento

  1. La cosa “divertente” di questi genii cazzoni che a 35 anni dirigono interi dipartimenti di sicurezza nazionale (e poi entrano per primi nelle aree contaminate -se crepano come meritano chi li rimpiazza?) è che, Dr. House a parte (probabilmente per questo così apprezzato), hanno trovato il tempo di sposare una fotomodella, figliare (ok, bastano 5 minuti), farsi odiare per la propria assenza e rimpiazzare da un coglione (le fotomodelle non brillano per acume nei serial, a meno di non essere le protagoniste). Ok, c’è dietro tutt’un disegno cripto-educativo, ma sembra la solita sceneggiatura copia&incolla con poche varianti scenografiche. Insomma, non sono capaci. Tanto meglio Penny Dreadful.

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