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Visioni (di molto) successive/Attacchete a Stoker

stokerLa prima volta che ho pensato a Stoker è stato in un pomeriggio di tarda primavera. Sky Cinema lo stava mandando a manovella ed io dimenticavo sempre di registrarlo. Non è da me visto la venerazione per Park Chan-woon.
Quando ho deciso di vederlo, la fotta era bella andata e mi sono rimaste in mano un pugno di ragioni per ridere e poche, davvero poche per rivederlo. E anche questo non è da me. Io se penso a Wentworth Miller non penso certo a un fine scrittore di sceneggiature delicatamente in equilibrio tra horror, thriller e dramma familiare. Io semplicemente penso a Prison Break. Ecco perché, l’infame, ha usato uno pseudonimo per firmare la sceneggiatura di Stoker. Dovrebbero impedire gli pseudonimi: ci dovete mettere la faccia e se siete un attore da picchiaduro, dovete restare nella vostra casta in modo che non possiate fare danni. Soprattutto non ingannare poveri geni sudcoreani. Pensate che Stoker, inizia sospirando, poi India Stoker (il personaggio di Mia Wasikowska) si buca una vescica ed esce acqua. Con lei, ci sono una Nicole Kidman in rehab dal botulino e dal silicone, sgonfia, centrata ma anche terribilmente simile ad almeno altre tre interpretazioni, e Ozymandias. Anche qui, il Watchmen spacca i culi… e i colli. Alla fine, l’occhio di Park mi è sembrato poco incline ai temi della famiglia occidentale e l’ambiente wasp. E la storia? Nel giorno del suo 18mo compleanno India Stoker perde il padre in un incidente d’auto. Al funerale, compare uno zio di cui ignorava l’esistenza. I due legano subito, ma l’uomo lega pure con la mamma di India, la vedova inconsolabile (Nicole Kidman che ha preso le faccette in prestito da Rabbit Hole). Poi, vecchie zie e governanti cominciano a sparire misteriosamente. Poi, India comincia a rivelare una misteriosa attrazione per il sangue. Insomma, poi succede qualcosa, ne succede un’altra e state attenti alla sequenza iniziale, perché non tutto quel che sembra in effetti lo è.

Però a mia moglie è piaciuto, chiedete a lei.

La battuta
Potrei trascorrere il resto della mia vita chiusa in questa casa e potrei comunque continuare a parlare francese.

fightclub** Ragazzi, state commettendo un grosso sbaglio.

 

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