Prima visione/Hunger Games – La ragazza di fuoco (ma è un porno? No, vabbè, uno tende sempre a pensà male)
Ho un buon rapporto con i numeri due. Prendete L’impero colpisce ancora o Le due torri. Sono i miei preferiti delle rispettive trilogie. Ed è un mio problema sia chiaro.
Non mi ero posto il problema con Hunger Games, saga di cui non me ne frega un cazzo. Il primo però mi era piaciuto molto, anche per merito di Gary Ross ed ero anche abbastanza incazzato per la sua sostituzione con Francis Lawrence. Pensavo che il regista di Pleasantville avesse tirato fuori il meglio da quel libraccio per ragazzini, facendone una pellicola quasi intima e matura.
Ecco, ho già scritto una volta cazzo e una incazzato… lo avevo detto che da un film che si intitola La ragazza in calore ne sarebbe uscito fuori un post porno.
Pensate il mio stupore alla fine di Catching Fire quando ho dovuto concludere che è anche meglio del film che lo ha preceduto, malgrado la ripetitività dell’intreccio e l’ovvio finale sospeso che oltretutto rimanda ai prossimi due film.
La forza che Lawrence (Francis) mette in Hunger Games è tutta nei personaggi. La vittoria di Katniss e Peeta ha rimesso in moto Panem. Tutto sta cambiando, la gente si sta risvegliando. Noi lo percepiamo, forte, nelle mille sfumature, nei gesti, nei dialoghi penetranti e mai banali. La storia è in moto ma la novità è tutta nella prima parte quando i due vincitori sono in tour attraverso i distretti. Da donna brillante qual è, non è sfuggito a Jennifer Lawrence il parallelismo tra la promozione di un film e il giro a cui sono costretti i tributi reduci dagli Hunger Games: copioni già pronti, esibizione di potere, perché il successo è sempre conservatore. Una continua recita a uso e consumo delle telecamere. Il mondo dello spettacolo fagocita e suoi protagonisti. Qui c’è la parte davvero nuova di Catching fire: malgrado il Presidente Snow minacci la sua famiglia – terrificante l’incontro iniziale con Katniss in cui esce fuori tutta la maestria di Sutherland e tutta la capacita di trasformarsi in agnello sacrificale di Lawrence/Katniss – la speranza germoglia in tutti. Forse è proprio l’eroina e non rendersene conto e a cercare ancora una via di fuga. Scappare nei boschi, sparire forse potrebbe servire per avere una vita vagamente accettabile e salvare i propri cari. Ma ciò non è possibile perché il potere che affronta è assoluto, spietato, senza limiti. Suo malgrado, si troverà di nuovo a vestire i panni della Giovanna d’Arco. La seconda parte [spoiler] con la riproposizione dell’Hunger Games della Memoria con la chiamata ai giochi di tutti i vincitori degli Hunger Games del passato, nel tentativo di liberarsi di Katniss e della maggior parte di tributi sopravvissuti, ripercorre la strada già vista: l’addestramento, lo show, il gioco, l’assassinio, il dramma. Tutto è più intenso, più grosso anche perché Francis (Lawrence) sceglie di raccontarcelo senza ricorrere a quell’odiosa cinepresa a mano che aveva incasinato le scene di lotta del primo. Forse una regia più ovvia, con più effetti ma anche molto più efficace. Così anche l’Hunger Games verone proprio conquista l’occhio mentre prima i personaggi ci avevano conquistato il cuore.
Da segnalare Elizabeth Banks, straordinaria e intensa, il sempre magnifico Seymour Hoffman, Woody Harrelson, mentre Liam Hemsworth e Josh Hutcherson continuano ad essere affetti da una pericolosa paresi del volto che dal primo film non ha accennato a migliorare. Jennifer riempie con tutto il suo talento Katniss. A riempirla tutta basta che lei faccia finta di recitare. Ma tanto basta.
**** La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai cosa ti può capitare
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Non ho guardato neanche il primo perche ‘ temevo in una sottospecie di twilight…ma dalla tua rece mi pare di capire che le cose stanno diversamente….ora sono curioso !!! 😉
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È robba bona 😊
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