Il discorso del re – Capitan Barbossa ha sconfitto Hitler
Il discorso del re è un filmetto qualunque. Il secondogenito del Re d’Inghilterra, Albert, è balbuziente. Ha provato diversi dottori, ma niente. Un giorno prova con Lionel Logue e compie dei progressi. Poi i due litigano. Spera di trascorrere la vita nel cono d’ombra della famiglia reale. Ma Albert diventa re, perchè il fratello è il primogenito David, che divenne Eduardo VII che abdicò per sposare Wallis Simpson. Che tra l’altro nel film è un ragano. Pensare che ha rinunciato a un regno per quella cozza. Il nuovo re dovrà parlare spesso in pubblico così decide di affidarsi di nuovo a Logue. Ma poi litigano di nuovo. Ma poi fanno la pace ma non trombano come Hoover e Tolson. Poi il Re parla alla radio e tutti lo applaudono. Titoli di coda.
Il discorso del re è un filmetto qualunque, una storia di rivalsa, automiglioramento, fiducia in se stessi, amicizia. Un filmetto Disney per Natale… Due solide interpretazioni da due che in passato hanno fatto Love actually (Colin Firth) e I Pirati dei Caraibi. Infatti Geoffrey Rush interpreta il personaggio che aiuta Re Giorgio VI a fare il proprio discorso, un discorso che farà credere all’Impero britannico di riuscire a sconfiggere Hitler, praticamente Capitan Barbossa ha sconfitto Hitler. La cosa che mi ha sorpreso è che ci siano voluti sette decenni per farne un film. Ma mi sorprende ancora di più è la perdurante filosofia hollywudiana dell’anticonformista che, grazie al suo anticonformismo, sconfigge un sistema, rinnovandolo e lasciando un segno. Perchè allora, se questa filosofia è così vincente, non buttiamo via tutto e facciamo le cose al contrario? È un argomento troppo serio per un post. Però so che mi avete capito.
**½ Non sei andato malissimo ma neanche troppo bene… come il Tottenham
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Eh vabè esagerato! Anche se in raltà sono abbastanza d’accordo 🙂
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