Visioni successive – Produzione completamente inutile
Barney Panofsky/Paul Giamatti mi è simpatico. È grassotello il giusto e non sembra preoccuparsene. Pochi capelli portati con dignità. È caustico, arrogante, cinico. Quando fa una cosa gentile la deve ammantare con un po' di vizio. Proprio come me.
Il problema de La versione di Barney è che c'è tanto del suo protagonista ma veramente poco di tutto il resto. Per dirne una: è un film completamente privo di contesto. Il massimo è la panoramica prospettica sulle Torri gemelle ma per il resto, se non ci fossero stati i cartelli "Roma 1974", "Montreal 1975", il film si sarebbe potuto svolgere in qualsiasi epoca. In qualsiasi luogo. Un po' come il suo protagonista, il regista Richard J Lewis perde il senso del tempo e dei ricordi, la fotografia è piatta e mentre Panofsky si dissolve nel corpo e nella mente anche troppo facilmente Miriam rimane miracolosamente giovane come se fosse Dorian Grey e Barney il quadro malefico. A un certo punto ho anche pensato che non fosse vera, tanto la vita del protagonista procedeva veloce come il classicissimo succedersi di eventi senza alcuna spinta creativa se non la voglia di raccontare in fretta e furia, bruciando pagine intere di sceneggiatura il più veloce possibile come in uno di quei filmacci della domenica pomeriggio. Tanto Barney si spegneva, altrettanto sua moglie risplendeva… mah.
(Spoiler) Così Panofsky beve come un turco, è caustico e scorretto come suo padre (bella l'interazione Giamatti-Hoffman, una delle poche cose riuscite) ma forse neanche abbastanza e rimane imprigionato nella sua voglia di non cambiare, ancorato a una vita che non è stata poi tanto male ma che in fondo non capisco neanche perché farci un film, se non fosse per il successo del libro di Mordecai Richler. Così quando la moglie lo scarica in virtù di quell'unico tradimento vorresti dirgli "brutta stronza". Cioè a me i personaggi che non vogliono cambiare piacciono pure. Sarà meglio essere così che diventare come Bondi? O no? Accanto a me c'è mia moglie incinta che non si commuove nemmeno un minuto alla vicenda del vecchietto caustico che perde la memoria e non ricorderà più quanto è stata bella la sua vita, le donne bellissime che ha trombato e sposato, non saprà mai che fine ha fatto il suo migliore amico, scomparso in un lago, che non sa che ha perso la donna che ama e che forse neanche la saprebbe riconoscere. Francesca, malgrado la tempesta ormonale non fa una smorfia, niente. Certo è sempre bellissima e penso che sono davvero fortunato. Che me ne dovrei ricordare. Mi scopro a pensare che Minnie Driver avrà anche un bel sedere e delle belle tette ma far entrare quel faccione e quelle mascellone nello schermo è veramente un'impresa. Certo sono caustico. Sarà colpa di quei tre vodka-Martini ed anche aver insolentito una scema in macchina davanti al cinema, che ha bloccato mezzo quartiere Flaminio ma che ha lasciato un bel retrogusto, sapore di vittoria…. Sì, ma… di cosa stavo parlando?
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Ragazzi, state commettendo un grosso sbaglio.
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Mmmm. Mannaggia. Io ho amato questo film. Ho persino pianto.
Peròporcamiseria. Devo ammettere che hai ragione dalla prima all'ultima riga. Oddio, so poco della tua vita privata, quindi sarebbe meglio fermarmi un po' più su. 🙂
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Ho la stessa sensazione di Lilith
A me il film è piaciuto molto, ma devo ammettere che hai ragione dalla prima all'ultima riga.. strano, no
ps: Hoffmann davvero molto ispirato
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