Iron Man 2 – Stan Lee ha fatto così tanti soldi che ormai ride da solo
Iron man 2 è il calcio del Real Madrid applicato al cinema. Non quello vincente e spettacolare di Di Stefano o Zidane. Iron Man 2 rappresenta le merengues di oggi, stelle e solisti senza la minima idea di lavorare insieme; una squadra che paga il vizio iniziale, in cui ognuno gioca per sé in un’onanistica dispersione di seme.
Come Cristiano Ronaldo o Kaka in Iron man 2 c’è Robert Downey Jr. che si perde nei suoi dribbling, bellissimi in sé, divertenti, puro intrattenimento ma spesso inutili per la squadra, in una continua pulsione improvvisativa che ha perso il metro della recitazioe; o Mickey Rourke la cui enorme presenza scenica è messa a disposizione di una sceneggiatura che fa promettere molto al suo personaggio, ma che poi lo mette dietro una scrivania a dare ordini a dei droidi fino al deludente showdown finale al cui cattivo si riserva uno scontro e una conseguente morte in tono minore. Della serie, abbiamo finito le cazzate, beccatevi due minuti di combattimento e chiudiamo ‘sta messa in scena per arrivare al finalino dopo i titoli di coda.
Il nodo è proprio qui: Iron Man 2 è una discreta commedia e non un film d’azione: i momenti adrenalinici non sono più di quattro, una scena iniziale di volo, un paio di scazzottate, il confronto finale. Alla Paltrow è capitata la posizione in campo peggiore: il suo personaggio va verso una difficile transizione e si limita a una serie di scontri verbali con Tony Stark. Sam Rockwell sciorina una sequenza incredibile di facce esagitate, dando la solita prova efficace e sopra le righe. Poi c’è Scarlett che passa tre quarti del tempo inguainata in tubini che ne esaltano le forme per non parlare del suo vestitino da supereroina; gran parte del suo fascino risiede nella sua arma segreta: prendere la testa dei nemici fra le cosce.
Poi qualche passaggio a vuoto o qualche rito di passaggio che a me fa ridere. Nel senso che mentre la vicenda che vorrei definire macro-politica dell’Iron Man si dilunga sull’incapacità degli Stati, di qualsiasi nazione, di elaborare l’esoscheletro e il suo sistema di alimentazione, il buon Rourke/Whispalsh riesce a metterla a punto in una cantina che puzza di vodka di quart’ordine, quasi che il sozzume sia la condizione necessaria a creare un Iron Man e la tecnologia del reattore ARC.
Non manca Stan Lee che finisce a fare la controfigura di Larry King: al che mi sorge spontanea la domanda di quanti soldi possa aver fatto questo uomo che nella sua vita ha messo la penna o la matita in quasi tutti i supereroi che hanno segnato la cultura popolare. Chissà se lo chiede anche lui e nella sua villa di Bel Air ride, ride da solo, come Robert Downey Jr durante le riprese del film. Vabbè io, invece, mi aspettavo di divertirmi di più.
Una citazione a parte per Don Cheadle che riesce nell’impresa di far sentire la mancanza di Terrence Howard con una interpretazione degna di Simple Jack. Del resto, Iron Man lo ha scritto lo sceneggiatore di Tropic Thunder. Nella vita i conti tornano sempre.


Non sei andato malissimo ma neanche troppo bene… come il Tottenham
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è piaciuto molto meno del primo…ely
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concordo.
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Concordo: ho riso perchè sono un grande appassionato del fumetto e perchè robert downey junior che picchia il truzzo mickey rourke e l'esilarante don cheadle è uno spettacolo davvero impagabile, ma per il resto il film è abbastanza deboluccio, con una sceneggiatura che fa acqua un pò ovunque.
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