Visioni successive – Uno sbadiglio disinteressato
L’unico miracolo del film An education è la carica erotica di Carey Mulligan, un fascino un po’ torbido che riesce a trasparire tra i vestiti molto larghi di una ragazzina del sobborgo londinese di Twickenham. È il 1961 e la sua Jenny sogna solo di studiare a Oxford; poi conosce David, un ragazzo più grande di lei che le apre le porte di un mondo che aveva conosciuto solo nei romanzi: feste, corse dei cani, locali, musica jazz e raffinatezze varie come rubare nelle case.
Qual è l’ambizione di An education? Raccontare l’educazione sentimentale e alla vita di una giovane ragazza all’inizio del decennio che ha cambiato intere generazioni, direttamente e con i suoi echi. Fine. An education, sebbene sia fatto bene, girato con mano ferma e anche ottimamente interpretato, è un film completamente inutile. Perchè guardare una giovane sedicenne palpitare per un uomo più grande e sognare sogni più grandi di lei? Cosa aggiunge? Niente, se non confermare il talento di Peter Sarsgaard (che continua ad aggrottare le sopracciglia) e portare per la prima volta al cinema una sceneggiatura appositamente scritta da Nick Hornby. Poi c’è lei, Carey, che in questo film i più hanno definito la nuova Audrey Hepburn ma a me sembra avere una maggiore carica erotica dietro i lineamenti solo apparentemente dimessi. Se vi basta per investire 100 minuri nel film di Lone Scherfig, fatevi sotto. Ognuno si annoia come vuole.

Non sei andato malissimo ma neanche troppo bene… come il Tottenham
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"An education, sebbene sia fatto bene, girato con mano ferma e anche ottimamente interpretato, è un film completamente inutile"Direi che riassume tutto quello che c'è da dire, a riguardo.
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