Visioni (di molto) successive – La ribellione dei lycans e delle mie palle
Capita che una buona idea realizzata discretamente dia il via ad una serie di filmacci che forse non possiamo definire inguardabili (ci sono sempre le scene scatologiche di De Sica) ma che francamente sono quanto meno superflui.
Così capita per il terzo capitolo della saga di Underworld: siamo alle origini del conflitto tra licantropi e vampiri e alla nascita dei lycan, uomini lupo che possono trasformarsi nell’uno e nell’altro con l’aiuto della luna. Quel che segue è un ora e mezza di chiacchiericcio violento sulle rispettive origini – un po’ quello che hanno fatto per secoli luterani e cattolici – coi vampiri che danno del "cane" ai lycans e i lycans che sbraitano. Insomma quello che accade in Parlamento tra Pdl e IDV.
Ammetto che le trasformazioni sono fatte molto bene ma i duelli all’arma bianca sono troppo veloci e truculenti per suscitare vero godimento. Poi Michael Sheen con il suo fisico adatto a mettere i timbri sulle tessere elettorali non è credibile nei ruoli d’azione; Rhona Mitra è effettivamente la copia ingrifante e tutta sesso di Kate Beckinsale ma durante la scena di accoppiamento con Lucian/Sheen non si vede nulla, manco della controfigura, tanto meno delle sue gloriose tette.
Colpisce la parità tra i sessi che, anche in tempi remoti, vigeva tra i vampiri: le donne parlano, anche in presenza degli uomini, e le è consentito di impugnare la spada. Un po’ quello che capita nel PDL e a Villa Grazioli.
Attualmente è in programmazione sui canali Sky ma francamente, se capitate su Underworld – La ribellione dei Lycans”, cambiate pure su "Ma come ti vesti?".

C’è qualcuno che parla la mia lingua? O almeno il greco antico?
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COndivido anch'io. Ma quanto cinema si respira nel tuo blog… mi fa piacere.
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@infinitisogni: a me piace molto l'aria di cinema 😉 torna presto a trovarmi
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