Dieci Inverni – Michele ti presento Isabella
L’esordio cinematografico di Valerio Mieli, Dieci inverni, è un film garbato e delicato. Silvestro e Camilla si incrociano e si frequentano tra il 1999 e il 2009, si avvicinano e si allontanano l’uno dall’altra. Silvestro è il classico Peter Pan, non sa cosa vuole ma sa come vuole raggiungerlo: con gaiezza e leggerezza, e nel viaggio non vuole perdersi nulla. A tratti ricorda l’Holden” di “Catcher in the rye”, per la capacità di vedere e percepire le cose e le emozioni non per il loro impatto immediato ma con un passaggio più in là rispetto a quello che suggerirebbe il senso comune, vivendo con lo stomaco piuttosto che con la mente o il cuore.
Camilla vuole o pensa di essere una fredda e solitaria studentessa di letteratura russa; come il Michele Apicella di “Bianca” vuole costringersi a studiare isolandosi da tutto e da tutti ma poi si lascerà catturare dalla vita di Venezia e, poi, di Mosca.
Ecco gli altri due personaggi di Dieci inverni, le città: atmosfere rarefatte, architettura e monumenti incombenti, vie dove incrociarsi ma anche perdersi e nascondersi o trovarsi a mezza strada nella conclusione o la nascita di una storia.
Il film è tratto da un racconto del regista; l’aver scritto e pensato la storia, oltre all’intenzione dichiarata, fin dal titolo, di raccontare un amicizia e un amore attraverso “dieci inverni” (un approccio molto comune, “Harry ti presento Sally” su tutti) ha aiutato a mantenere compatto l’approccio stilistico che, quindi, ha un’impronta molto forte. Allo stesso tempo la vicenda e i personaggi si muovono su in sentiero lastricato da ghiaccio molto sottile, tra frasi dette male o tardi ed emozioni sopite, respinte o messe a tacere. In tutto questo la storia è fortemente polarizzata sullo sviluppo del rapporto tra Silvestro e Camilla così da cannibalizzare, allo stesso tempo, la profondità dei personaggi stessi, salvati pero dalla prova di Isabella Ragonese e Michele Riondino.
Ps: La Ragonese mi fa sempre più sangue;
PPS: ho visto il film al cinema Adriano di Roma, sabato 12 dicembre, ultimo spettacolo. A sorpresa, il regista Valerio Mieli e Isabella Ragonese erano presenti in sala e hanno salutato il pubblico prima della proiezione. E io ho pensato: “cazzo, ma sei Isabella Ragonese, ma che ci fai qui fra i comuni mortali?”.
PPPS: ma perchè Isabella Ragonese fa sempre la laureata in discipline completamente inutili? Per cortesia, registi e sceneggiatori, le fate fare un ruolo da velina? O magari una fiction nei panni di Baby Pozzi?
***&1/2 Non hai mai sentito nominare il Millenium Falcon?
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Io Isabella l’ho vista al Festival di Roma e devo dire che dal vivo è ancora piu figa. L’unica cosa bella in Viola di mare era lei. Nuda per lo più.
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sì, bei ricordi…
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