Prima visione – 2010
Empire ha stilato un primo resoconto di quella che potrebbe essere la corsa agli Oscar 2010, quando, per la prima volta, al premio quale miglior film dell’anno verranno nominati dieci film. L’allargamento è quanto meno opportuno: a leggere la lista dei film che usciranno da qui fino al prossimo anno, la competizione sembra essere impressionante. Per cui, se avete intenzione di continuare nella via della perdizione, droghe, sesso e rock’n’ roll, forse è il caso di rallentare un attimo. A quanto pare potrebbe valere la pena di arrivare all’anno prossimo.
Scorsese, Jackson, i Coen, Tarantino, Malick, Eastwood, Mann, Greengrass, Frears, Soderbergh, Mendes, il nuovo Pixar. Sono alcuni dei nomi che potremo vedere, giusto in tempo per accaparrarsi una candidatura.
Il regista de "The Departed" porta sullo schermo Shutter Island, tratto dal romanzo scritto da Dennis Lehane. Nel cast Leonardo DiCaprio, Mark Ruffalo, Ben Kingsley, Michelle Williams, Patricia Clarkson e Jackie Earle Haley. La pellicola uscirà il 2 ottobre, il cui incredibile trailer potete vedere qui sotto
Peter Jackson sta ultimando il suo The Lovely Bones, adattamento di un libro dall’enorme successo (che non ho letto). La piccola defunta protagonista del film, Susie Salmon è interpretata da Saoirse Ronan, vista in "Atonement".

Una riduzione cinematografica che attendo con ansia è de La strada di Cormac McCarthy – che sto leggendo proprio in questi giorni e che suggerisco a tutti – con Charlize Theron, Viggo Mortensen, Guy Pearce e Robert Duval. La regia è stata affidata a tal John Hillcoat, australiano celebre per aver lavorato con gli Inxs, Nick Cave e i Depeche Mode. Speriamo bene e, soprattutto, che “La strada” non faccia la fine di “Soffocare”. Il trailer, lo potete vedere qui .
Ci saranno anche i fratelli Coen con A serious man, black comedy ambientata negli anni Sessanta (il 1967, per l’esattezza) e, attenzione!, la notizia è che in questo film che vedremo in Italia, probabilmente, il 15 gennaio 2010 nel cast non figura Frances McDormand.
Di Tarantino e dei suoi Bastardi senza gloria si è detto e scritto molto, anche che probabilmente non basterà a Brad Pitt per avere l’Oscar per il miglior attore. Forse invece, potrà sperare con The tree of life, il nuovo di Terrence Malick, che interpreta insieme a Sean Penn. Avete letto bene: Malick, Penn, Pitt.
Eastwood sceglie ancora una volta lo sport come metafora della vita in Invictus, tra rugby e apartheid, ambientato nel Sud Africa degli anni Ottanta, la vera storia del rugbista Francois Pienaar. Il fatto che Eastwood non si dedichi al calcio, la dice lunga circa cosa il gioco del pallone possa essere metafora, probabilmente del pessimo cinema alla Vanzina.
Michael Mann è sempre tenuto in debita considerazione dall’Academy. Non mi ha mai fatto impazzire ma il Dillinger interpretato da Johnny Depp può fare abbastanza notizia: Public Enemies si è beccato un mediocre 55% al pomodorometro e lo vedremo in Italia il 18 dicembre 2009.
Paul Greengrass, invece, è uno dei miei preferiti. Dopo “United 93”, che raccontava l’11 settembre 2001 da un’ottica molto interna, ovvero direttamente dalla cabina dell’aereo precipitato in Pennsylvania grazie alla ribellione dei passeggeri, il regista inglese entra nel dramma del conflitto a cui portarono quei fatti. Green zone è tratto dal saggio di Rajiv Chandrasekaran "Imperial Life in the Emerald City: Inside Baghdad’s Green Zone" sugli errori commessi dall’amministrazione Usa nel tentativo di ricostruire il Paese, Greengrass promette di portarci nel cuore di Baghdad.
Di Stephen Frears è inutile che evidenzi il mio amore: Cheri arriva il Italia a fine agosto e potete leggerne qualcosa qui.
C’ è anche Steven Soderbergh, con Matt Damon: The Informant, una storia vera sull’ennesima multinazionale che fa cose molto cattive e un eroico agente dell’FBI che fa tutte cose molto buone per smascherarla.
Sam Mendes torna con un film la cui trama già mi eccita: Away we go racconta di una coppia in attesa del primo figlio che gira l’America in cerca di un posto perfetto per allevarlo.
Up, invece, dalla Disney/Pixar cercherà lì dove “Wall – E” ha fallito: la nomination a miglior film per una pellicola di animazione. Francamente, da quando ho visto il trailer, faccio un tifo sfegatato.
Arriveranno in ordine sparso Nick Cassavets (“My sister’s keeper”), James Cameron (chissà quando uscirà il suo “Avatar”, negli USA è previsto per il 18 dicembre di quest’anno), The Hurt Locker di Kathryn Bigelov (un’altra seduta psichiatrica collettiva a stelle e strisce sulla guerra in Iraq) e I love you Philip Morris: Ewan McGregor e Jim Carrey interpretano due detenuti che si innamorano. Non so se ricordate “In & Out” quando, durante la premiazione degli Oscar, compaiono quelle ridicole schede su improbabili film nominati… beh, quando uscì “Brokeback Montain” pensavo fosse un’idea uscita direttamente da chi scrisse quello sketch: “che roba, un film su due cowboy gay… ridicolo”. Oggi, ogni volta che lo rivedo piango ancora. “I love you Philip Morris” è annunciato come una “black comedy” ma, ad ogni modo, non lo prenderei sotto gamba (oddio, non volevo fare della satira, giuro!).
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Sembnra prospettarsi una stagione succulenta. Segnalerei, inoltre, Nine di Rob Marshall e il prossimo di joe Wright, la vera sorpresa delle nuove leve di Hollywood, The Soloist.
Mario
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the soloist l’ho lisciato, nine l’ho evitato accuratamente: odio il musical
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Bel post informativo. Dio, quanto attendo di vedere il film di Scorsese, quello di Tarantino e quello di Mann!!! Ed anche quello di Eastwood!!!
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Cioè na roba da leccarsi i gomiti, altro che baffi!!!
Il trailer di Shutter island mi ha fatto quasi (s)venire…”You’ll never leave this island”
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attendo anche io con ansia la strada, ispirato ad uno degli autori americani viventi a mio parere più grandi, Cormac McCarthy
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Grazie del post!
In tempo di classificone di fine stagione, arriva quanto mai appropriato questo mega succulento antipasto per la nuova!
Il trailer è fenomenale, l’ho già visto 2 volte (anche se Scorsese ormai sta esagerando con il suo nuovo feticcio Leo), così come ho emesso ettolitri di bava nel leggere dei nuovi Jackson e Coen, dei quali non sapevo nulla.
Ero invece preparato su THE ROAD che sto aspettando tantissimo (anche alla luce del bellissimo libro di McCarthy), Malick (del quale se ne parlava anche in questa stagione ma evidentemente no è riuscito a dare il cut finale), Mann e soprattutto UP che, si sa, sarà l’ennesimo Capolavoro.
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