Prima visione – Il manifesto
Jim Caviezel mi sta sulle palle. Non da sempre, in effetti. La prima volta che lo vidi ne “La sottile linea rossa”, anzi, lo apprezzai alquanto. La vera linea rossa è stata, effettivamente, “La passione di Cristo”. Senza un motivo, da quel giorno ho smesso di “volergli bene” e ho iniziato a nutrire una sana antipatia, aprioristica o meglio, a posteriori. Poi, scopro che Jim ebbe la parte da Gibson per le sue posizioni ultra-cristiane e che, da quel film, ha iniziato a girare gli Stati Uniti tenendo conferenze per ultra-cristiani. Ciò ha messo un po’ in ombra la sua carriera, per fortuna, però, ovviamente gli ha fatto guadagnare del credito tra gli ultra – cristiani. Se tiene così a Dio, non dovrebbe poi essere troppo attaccato al successo. Se Dio tiene alle sue pecorelle, più spinge Caviezel lontano dal grande schermo meglio è.
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da pathfinder, beowul a outlander..
mi chiedo perchè ultimamente ce la menano tanto co’ ‘sti vichinghi..
ci sarà un motivo..
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Dal punto di vista femminile, guardare per due ore Jim Caviezel non è poi così male…anzi.
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