Il petroliere


Sicuramente simile a Kubrick è l’approccio all’inquadratura e alla fotografia: mai banale, come se ogni immagine sia destinata ad essere scolpita nel fuoco e nella pietra, come i murales dipinti in oscure caverne dai nostri antenati, destinati a durare nei millenni. Sì perché questo film è destinato a restare nel tempo, perché è fatto della pasta dei capolavori. Perchè questo film sgorga puro ed incontenibile come un pozzo petrolifero, perchè fatto di petrolio e sangue, anche se, quest’ultimo, non è mai di un rosso vivo e scintillante ma scuro e cupo proprio come l’oro nero. Come il petrolio le immagini ti restano attaccate addosso, pronte a prendere fuoco, alcune talmente forti da indurti a distogliere lo sguardo.
È un film duro come lo è il suo protagonista, come aspre sono le montagne e le scintille che aprono la pellicola in una lunga sequenza in cui non c’è dialogo, solo roccia e piccone, legno e ferro, micce accese e respiro affannoso. Poi, quando Plainview parla lo fa con lingua biforcuta: valori e famiglia, lavoro ed educazione, ma è solo una finzione. Anche l’altro protagonista, Eli Sunday interpretato da uno straordinario Paul Dano, è un oratore straordinario: con le sue prediche riesce ad infervorare i suoi discepoli e ad avere il controllo della comunità. Ed alla fine, il confronto fra i due è proprio nella parola, con cui ciascuno cerca di corrompere l’animo del vicino, piegare l’altro alla propria volontà e di umiliarlo: Plainview battezza Eli Sunday con la terra e il fango mischiati al petrolio; Eli Sunday con la forza del rimorso e dell’acqua battesimale. Infine, è Plainview a sopraffare il rivale, sempre con la forza della parola e dell’inganno, alla fine divora l’anima del suo avversario mentre mangia i resti di una cena fredda, a base di carne, come De Niro/Lucifero divora Harry Angel ed un uovo in “Ascensore per l’inferno”. Uno scontro di personalità ma anche di civiltà e di poteri: quello del denaro contro quello dell’altare, una storia che va avanti dall’alba dell’uomo. Uno scontro a cui il figlio di Plainview è sottratto dalla sua menomazione, la sordità che lo cala in un altro mondo, fatto, questo sì, di sacrificio, valori e lavoro e che fa sperare per il futuro.
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