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Alien: Earth – Noah Hawley porta lo xenomorfo su Disney+ (e pure dal terapista)

Ve lo avevano detto: mai portare lo xenomorfo sulla Terra. Tabù assoluto della saga, da Ridley Scott in giù. E invece Noah Hawley, l’uomo che con Fargo ha trasformato il Midwest in un luna park di sangue e con Legion ha fatto trip mentale su trip mentale, ha deciso che era ora di giocarsi la carta proibita. Risultato: Alien: Earth, serie Disney+ che prova a mescolare Ridley Scott e Blade Runner, Musk e Zuckerberg, maternità tossiche e cyborg in transizione con l’anima di un bambino. Un caos? Certo. Funziona? Incredibilmente, sì.

La storia parte dalla Maginot, astronave che è stata a zonzo nell’universo per decenni allo scopo di raccogliere alieni da studiare e finisce per schiantarsi in un Sud-Est asiatico governato da un certo Boy Kavalier. Immaginate Elon Musk e Mark Zuckerberg fusi in un unico villain: vestaglia, piedi nudi, laboratorio da miliardi e un hobby discutibile — prendere bambini malati e trasferire la loro mente in corpi sintetici ultraforti. Perché immortali sì, ma con lo spirito da asilo Mariuccia. Il bello è che il capo è più bambino dei bambini, un po’ perché affetto da deficit di attenzione, un po’ perché qualcuno non gliele ha date – ma in maniera woke sia chiaro – quando se le meritava. 

Visivamente, la serie apre col botto: la Maginot è la cugina della Nostromo, anzi sembra proprio la Nostromo, i titoli di testa sono cosplay del primo Alien, e alcuni episodi sanno di claustrofobia vintage. Poi Hawley allarga il campo e butta dentro tutto: IA, cyborg che diventano ferri vecchi, riflessioni sul potere tecnologico che “sembra magia” (ciao Arthur C. Clarke), corpi “in transizione” e i soliti cinque colossi corporate che controllano il pianeta. Perché se non c’è la lotta di classe, non è Alien.

E lo xenomorfo? Presente, certo, ma aggiornato al 2025: c’è quello bisognoso di coccole, quello che quasi ti parla, e quello che ti sventra come al solito. Insomma, la creatura evolve più delle patch di Windows.

Il cast regge: Sydney Chandler protagonista solida, Alex Lawther (The End of the F**ing World*) sempre disturbante al punto giusto. E anche quando la trama sembra più Westworld che Alien, Hawley piazza episodi da manuale horror (la puntata 5 è un piccolo gioiello di ansia e vomito).

Alla fine la domanda è: è ancora Alien? Boh. È un pamphlet su IA, corpo, identità, classi sociali. È figlio dei nostri anni ’20 come lo xenomorfo degli anni ’70 era figlio di femminismo, nucleare e body horror. Forse meno puro, forse più confuso. Ma nel suo casino, affascinante.

Io l’ho vista, mi è piaciuta, e non so se voglio una seconda stagione. Però una cosa è certa: se avete Disney+, recuperatela. Non per lo xenomorfo: per scoprire che pure un mostro alieno, in fondo, ha bisogno di un abbraccio.

Ecco le migliori frasi e citazioni di Alien: Earth

Le migliori frasi e citazioni di Alien: Earth

Sarebbe bello essere solo una macchina e non il peggio di un uomo. Morrow

Giurin giurello. 

Oltre un certo livello la tecnologia è indistinguibile dalla magia.

Disubbidire a un ordine diretto di un ufficiale della sicurezza può portare alla perdita completa delle quote. 

Assumo il comando della nave. Muova il culo. 

Andrà tutto bene

John: Sono killer.
Wendy: Anche noi. 

Wendy: Questo è un luogo del sì e non un luogo del no.
John: Cosa diavolo significa?
Wendy: Il giovane genio ha detto che il no è il primo passo verso il niente. Essere niente, raggiungere niente, qui diciamo di sì.
John: Se qualcuno cerca di approfittarsi di te e ferirti, allora devi dire di no.ti dà potere, ti dà potere sul tuo corpo e sulla tua vita. 

Il metodo scientifico è un metodo, non una scatola dei suggerimenti. Kirsh

John: Cosa gli hai detto?
Wendy: Nasconditi e seguici. Credo. 

Giù le armi. Non far vedere che non sai perdere. Kirsh

Niente finisce mai. Rinchiudetelo. Voi due, in punizione. Kirsh

Wendy: Siamo chiusi in questa cella, perché non ci lasciano più essere bambini, ma non ci lasciano essere adulti.
Nibs: Siamo fantasmi. 

Quando la corporation ti dà qualcosa c’è sempre un prezzo. 

Meglio che salvi i bambini perché io raderò al suolo questo posto. 

È una parola buffa “corrotto”. Wendy

Non preoccuparti per me, ho tipo sei lauree. Arthur

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