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Lady Vendetta, un origami di violenza – recensione e migliori frasi 

-Be white, live white, like this.
-You too.

Si chiude con la protagonista che tuffa il viso dentro una torta di tofu bianco Lady Vendetta, a chiosare nel grottesco le montagne russe di visioni, inquadrature tra sogno, delirio  e cambi di registro stilistico dei suoi 115 minuti. Uscito in patria il 29 luglio 2005, è il capitolo conclusivo della trilogia della vendetta firmata da Park Chan-wook. 

Colpisce subito la forma racconto, un continuo alternarsi di humour e dramma, grottesco e gore. Stordendo, ma ammaliando. Confondendo, ma chiarendo. La storia va avanti e indietro nel tempo. I personaggi? Nessuna presentazione in stile Marvel con voiceover e infanzia traumatica: qui li vedi all’opera e solo dopo, forse, capisci qualcosa di loro (e ti penti di averlo capito). 

Nei miei sogni più sfrenati, Krypto e Superman fanno ‘sta fine

La trama di Lady Vendetta

Lee Geum-ja (Lee Yeong-ae) è una giovane che ha scontato 13 anni di prigione per l’omicidio di un bambino di 6 anni di cui si è addossata la colpa. In carcere si trasforma nella “dolce Geum-ja”, una versione angelica ma letale: cura le compagne di cella, neutralizza le bulle e trama vendetta come un ingegnere emotivo. Una volta libera, il piccolo esercito di donne ai margini diventa la sua “Justice Gang” personale per rapire e torturare il vero responsabile dell’assassinio, il professor Baek (Choi Min-sik protagonista di Old Boy) . La scoperta più disturbante deve ancora arrivare: Baek è un serial killer di bambini, ha costretto Geum-ja ad addossarsi la responsabilità dell’assassinio in cambio della vita della figlia, adottata poi da una coppia australiana. 

“Ci sono rapimenti buoni e rapimenti cattivi” spiegava Baek alla giovane Geum-ja. Così Chan-wook chiude metaforicamente il cerchio con un’identica frase pronunciata in Sympathy for Mr. Vengeance, il primo film della sua trilogia. “Adoro i piani ben riusciti” direbbe qualcun altro. 

“Specchio, servo delle mie brame, chi è la più vendicativa del Reame?”

La stratificazione della vendetta

Lady Vendetta è come se Kill Bill si fosse fatta un Erasmus a Seul e avesse studiato teologia morale. La donna riunisce i genitori delle vittime e, insieme al poliziotto che la aveva arrestata, pianifica una vendetta collettiva.

La stratificazione del racconto coinvolge gli aspetti morali ed etici del film. Geum-ja non cerca solo giustizia, ma espiazione,  tornare allo stato di innocenza rappresentato dalla torta di tofu bianco, così puro che nemmeno i piatti vegani di Gwyneth Paltrow. Alla colpa per aver causato la morte del bambino rapito solo per ottenere un riscatto e poi restituirlo alla famiglia, si aggiunge un’altra responsabilità: confessando un assassinio non commesso, ha coperto il vero responsabile, che ha continuato ad uccidere. Vendetta, colpa, responsabilità personale permeano ancor di più la vicenda quando i genitori dei bambini e delle bambine uccisi devono decidere se consegnare Baek alla polizia o farsi giustizia da soli. Il professor Baek è un villain talmente odioso che Thanos gli regalerebbe un Infinity Stone solo per vederlo sparire nel nulla. I genitori sono esseri umani distrutti dalla perdita, abbastanza vigili però da scrivere il numero di conto corrente su un bigliettino per farsi restituire il riscatto pagato. 

Bella de mamma, preferisci la carbonara o la torta di tofu bianco? Rispondi liberamente.

Lo scatto in avanti di Lady Vendetta

A differenza dei due precedenti capitoli della trilogia, il pubblico è trascinato nel dilemma morale, merito anche della regia: Chan-wook dirige ogni inquadratura come un sadico poeta zen che ti accarezza e poi ti spezza le ginocchia, stringe sui volti, li inquadra di lato, dal basso frontalmente, per coinvolgere lo spettatore in ogni loro dubbio, esitazione o pulsione omicida. 

Il tutto è raccontato con eleganza, senza mai eccedere nel truculento. Se per i primi 70 minuti i cambi di registro sono frequenti, il finale è travolgente dal punto di vista emotivo, mette alla prova lo spettatore: Cosa avrei fatto io? “Come” lo avrei fatto? Come posso trovare pace?

E alla fine c’è lei, Geum-ja, che affonda il viso nel tofu bianco come noi quando proviamo a fare detox dopo un mese di carbonara. È il suo rito di purificazione, il suo “reset” morale, ma ha la stessa allegria di una panna cotta servita al funerale di un clown. Lady Vendetta ti lascia così: mezzo stordito, mezzo affascinato, con quella sensazione da “ho appena visto un’opera d’arte e anche un tutorial su come cancellare le tracce di un omicidio”.
Park Chan-wook non fa cinema: fa origami col sangue e ti lascia lì a chiederti se anche tu, in fondo, non avresti premuto quel grilletto.

american beauty pagelle voti stelle film***** A volte c’è così tanta bellezza nel mondo, che non riesco ad accettarla…

Ecco le migliori frasi e citazioni di Lady Vendetta.

Le migliori frasi e citazioni di Lady Vendetta

“Pregare” è come usare una spugnetta abrasiva… se lo fai costantemente lava tutti i tuoi peccati e li porta via. La tua “pelle” sarà come quella di un neonato… capito?

La prigione è un posto ideale per imparare a pregare. Per me è stato così perché qui non possiamo fingere. Noi sappiamo di essere tutti peccatori.

Come le aveva insegnato un uomo, quando si sentiva persa sì accovacciava in terra e faceva cinque respiri profondi.

La vita è una lotta per non morire.

Voglio regalarti questo fiore perché c’è sempre un nemico in agguato. 

-Perché usi quell’ombretto rosso sangue?
-Per sembrare meno buona.

Un semplice “mi dispiace” detto una volta non basta. Bisogna dirlo almeno tre volte affinchè funzioni.

La lettera della tua non troppo generosa figlia Jenny.

Troppa felicità per una peccatrice come me.

I peccati che ho commesso sono troppo grandi e troppo gravi per prendermi curva di una bambina come te.

In Francia dicono che quando la discussione si interrompe come ora è perché un angelo sta passando.

Da giovane Li Geum Ja aveva commesso un grosso errore e aveva usato i sentimenti degli altri per ottenere quello che voleva. Eppure non era riuscita a trovare per la sua anima quella redenzione che desiderava così fortemente. 

Ma immagino fosse proprio per questo che amavo tanto Geum ja. 

-Be white, live white, like this.
-You too.

2 pensieri riguardo “Lady Vendetta, un origami di violenza – recensione e migliori frasi  Lascia un commento

    • Sono due film diversi anche se alcuni spunti sono comuni (la prigionia ad esempio). Old Boy è uno dei miei preferiti, ma non riesco proprio a non metterci vicino Lady Vendetta. Ma poi: quanto è bona lei?

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