Ironheart – Tony Stark è morto, lunga vita al Wi-Fi! Recensione e migliori frasi della serie tv Marvel
Ironheart è la nuova serie tv Marvel sbarcata su Disney+ a fine giugno, con tutta la grazia di un sequel non richiesto di Black Panther: Wakanda Forever – ma che comunque ti guardi perché ormai abbiamo la FOMo di perderci qualcosa del MCU e perderci un riferimento a qualche personaggio secondario nel prossimo film che ci pentiremo di aver visto –. Qui ritroviamo Riri Williams, interpretata da Dominique Thorne, l’eroina che ha la missione di riempire il vuoto lasciato da Tony Stark e di ricordarci che l’università americana produce più superarmature che laureati.
Di cosa parla Ironheart (ufficialmente)
Riri Williams, brillante studentessa del MIT (sì, quella con il QI più alto della media ma i problemi esistenziali di un 18enne sotto Red Bull), è ossessionata dall’idea di diventare la “nuova” Iron Man. Non la nuova laureata del MIT, non la nuova Nobel per la fisica… no, lei vuole un’armatura. Del resto, io giocavo con I Micronauti, Baron Karza e Force Commander.
Infrange le regole dell’università (perché la Marvel non può fare una storia senza uno studente geniale cacciato a pedate) e torna a Chicago dalla mamma. Qui incontra Parker Robbins, alias Hood (Anthony Ramos), un criminale con la faccia da bravo ragazzo ma un mantello magico che puzza di “non lavo il bucato dal 2012”. Parker ha una gang che ricatta miliardari e ruba aziende: insomma, un Elon Musk con meno soldi e più cattiveria. Riri, ovviamente, finisce nel giro e lo scontro è servito.

Di cosa parla Ironheart (davvero)
Marvel ci tiene a farti sapere che la serie è una battaglia tra tecnologia vs. magia. Da una parte l’esoscheletro tech di Riri, dall’altra Hood con il suo mantello demoniaco donato da… ⎜SPOILER⎜ Mephisto (Sacha Baron Cohen con barba e capelli posticci: sì, hai letto bene).
All’inizio Riri e Parker collaborano, ma poi lei capisce che l’abbraccio di Hood è più tossico di un gruppo Facebook sulle scie chimiche.
Il trauma come superpotere
Qui Chinaka Hodge (la showrunner) vuole spingerci a riflettere sul lutto e sulla ricerca di sicurezza che ne deriva. Riri ha perso patrigno e migliore amica in una sparatoria: risultato?
-
Noi saremmo andati in terapia.
-
Lei si costruisce un’armatura da guerra.
Per ottenere risorse e potere farà di tutto, pure cose “non proprio legali” (tipo Iron Man versione baby gang di quartiere).
Dall’altro lato c’è Parker, anche lui cresciuto a schiaffi e abbandoni, che trova la sua comfort zone stringendo un patto con il diavolo (letteralmente). Entrambi sono due feriti che invece di andare a fare yoga nel parco, scelgono il lato oscuro.

Chicago, Obama e Al Capone
La città è un personaggio a sé: Chicago è perfetta per questa storia di violenza urbana e periferie con sogni infranti. È il tipo di posto dove puoi incontrare un supereroe e, cinque minuti dopo, un ex sindaco corrotto. L’atmosfera tra Obama e Al Capone, insomma.
Il cast (con ritorni e sorprese)
I personaggi sono tratteggiati bene, anche se a volte sembrano bloccati in un acquario.
-
Xavier Washington (Matthew Elam) passa metà serie a lettocon le cuffie stile dj anni Novanta e dopo aver stipulato un mutuo per abbonarsi a vita a Spotify.
-
Alden Ehrenreich sorprende: dopo essersi quasi bruciato con Solo – A Star Wars Story, e tornato alla grande con Oppenheimer, qui torna come Joe McGillicuddy/Ezechiele Shane, figlio del CEO delle Stark Industries del primo Iron Man. Un nepotismo cinematografico che funziona, e che rivela che forse in tanti sono stati frettolosi nel giudicarlo.

Dominique Thorne: promossa con riserva
Il problema è la protagonista. Dominique Thorne ha spesso la faccia di chi ha appena rubato un panino al supermercato e teme di essere beccata. Forse un po’ più di “sottrazione” nella recitazione non avrebbe guastato.
Le incongruenze? Tante.
Riri vola con l’armatura a fare rapine, tutti sanno chi è, ma nessuno si prende la briga di suonarle alla porta. Sarà perché a Chicago hanno altre priorità (tipo non farsi sparare al mercato).
Conclusione
Ironheart vuole raccontare il trauma, la rabbia e il successo come armi a doppio taglio. Ci riesce a metà: da un lato c’è il cuore (Riri, la madre, gli amici), dall’altro la solita Marvel-fabbrica di cliché e CGI.
Non è il disastro che ti aspetti, ma neanche la rinascita del MCU. È più un episodio di Black Mirror con la colonna sonora di Iron Man e qualche rapina in periferia.
Le migliori frasi e citazioni di IronHeart
Quella cosa che precipitava eri tu?
Credevo fossimo trekker per sempre. Vatti a fidare degli amici. Riri
-Riri Williams, ragazzaccia e genio
-È un nome terribile, è così che ti presenti?
Vieni con me e io ti darò gli strumenti per realizzare la tua visione da subito. Sei dentro o fuori?
Quando colpiamo siamo Ocean’s Eleven o i Soprano?
Ogni ammaccatura è un ricordo a cui aggrapparmi.
-Figlia, perché ti cerca un sudato uomo di mezza età?
-Signora ho 36 anni.
Prima regola del ricatto, quel che dici non si cambia.
È il mio compito farti sentire al sicuro, non al contrario.
Quando fai tutto per dimenticare i ricordi che ti rendono triste, finiresti per dimenticare quelli che dovresti proteggere.
Se riesco a sostenere quello che ti ho dato, potrei darti qualcosa in più. Mephisto
Categorie

