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Serial&Co(cci)/Better Call Saul

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Che cos’è?
La serie che tutti aspettavano di vedere da quando qualcosa di molto bello ci fu tolto per un bene più grande – ovvero non vedere Ashton Kutcher prendere il posto di Bryan Cranston nei panni di Walter White – ma di cui al momento a nessuno importa un fico secco di vedere la seconda serie.

Che è successo?


Jimmy McGill (Bob Odenkirk) è un avvocatuccio che sbarca il lunario difendendo chi non può permettersi un avvocato vero. Lo vediamo alle prese con tre ragazzi che hanno decapitato un cadavere e poi hanno fatto sesso con la testa. La parlantina non lo ha aiutato a salvarli. Discute sempre con il custode del parcheggio del tribunale, che poi sarebbe Mike (Jonathan Banks). Ha un passato da imbroglione, campava con piccole truffe a Chicago, una volta si trovò in enormi guai giudiziari e fu il fratello avvocato a salvarlo. Da allora decise di cambiare vita, divenne avvocato e cercò in tutti i modi entrare come socio nello studio del fratello, il piu grande di Albuquerque, HHM, ma ha sempre fallito. Jimmy cerca il colpo che lo aiuti a uscire dall’anonimato, ma soprattutto a fare i soldi. Fa la corte al tesoriere della contea che è accusato di aver rubato un milione e mezzo di dollari, ma quello sceglie il più grande studio legale di Albuquerque, HHM, che ha fondato suo fratello, Chuck (Michael McKean). Chuck se la passa male: ha un esaurimento nervoso molto forte, ha paura di qualsiasi forma di inquinamento elettromagnetico e per questo motivo vive in una casa priva di corrente elettrica, in cui non è consentito l’uso di qualsiasi dispositivo elettrico. A lui bada Jimmy, che gli fa la spesa, gli porta il ghiaccio, lo accudisce. Chuck era quello che si definirebbe un principe del foro. Nel cercare la propria strada, Jimmy svolta con le consulenze legali per gli anziani. È seguendo i suoi clienti che scopre un’enorme truffa ai loro danni perpetrata da una società che gestisce ospizi. È un caso “enorme”. È la svolta che aspettava, ma Jimmy non può seguire il caso da solo, nemmeno con l’aiuto di suo fratello. Almeno tornare a parlare di lavoro sta facendo passare l’esaurimento. Controvoglia, porta i suoi clienti alla HHM, dietro la richiesta di un posto di lavoro, un ufficio vicino a quello del fratello, ma per l’ennesima volta riceve un netto rifiuto. Sarà indagando su una strana telefonata partita dal suo cellulare che scoprirà l’amara verità: dietro tutti i continui rifiuti della HHM c’è proprio il fratello che non lo considera un vero avvocato ma solo un azzeccagarbugli. Distrutto dalla rivelazione, torna a Chicago a vivere di espedienti finchè non è richiamato dalla sua amica Kim: un grande studio legale vuole il suo caso contro le case di cura e ancor di più vuole lui come socio. Jimmy torna, ma all’improvviso sembra capire che non ne vale poi la pena. Ormai sembra deciso ad abbracciare il lato oscuro.

L’eterogenesi dei fini
Chi ha amato Breaking Bad capirà cosa intendo, ovvero quando i piani, per quanto accurati, si ritorcono contro di noi, quando ogni iniziativa volta a risolvere un problema ne causa almeno altri tre nuovi. A Jimmy/Saul accade continuamente, fin dal primo episodio: si accorda con due skater che avevano provato a truffarlo causando un incidente d’auto e chiede loro di fare la stessa cosa con la moglie del tesoriere, in modo che lui, passando per caso, possa aiutarla e in cambio ottenere la procura per difendere il marito. I due ragazzi seguono l’automobile sbagliata e si ritrovano a taglieggiare la nonna di Tuco. Il fatto scatena una serie di eventi le cui conseguenze si propagheranno come un’onda anche nella seconda stagione.

Le cose da ricordare
La serie si svolge sette anni prima l’inizio di Breaking Bad. Nel prologo del primo episodio, vediamo un flash forward di Saul dopo Breaking Bad che dirige un fast food a Omaha, in Nebraska, e la sera, quando torna a casa dal lavoro, si siede nel suo salotto a guardare gli spot di quando era Saul Goodman. Devo dire che questo momento “dal futuro” mi ha commosso, raccontato tutto in colori algidi e freddi, come se il calore fosse stato portato via dalla vita di Saul.

Il resto di Better Call Saul è tutto raccontato con una fotografia estremamente saturata, in cui si esaltano i colori sgargianti degli abiti di Jimmy/Saul.

Quella dei flashback e dei flash forward resta una caratteristica di Galligan. Vedremo ad esempio, Jimmy/Saul che inizia la sua carriera di piccolo imbroglione a Cicero, Chicago.

L’arrivo di Tuco e della sua banda criminale è stato un altro momento grandioso e sappiamo che sarà proprio insieme a loro che Jimmy intende passare al lato oscuro.

La cosa migliore recuperata dall’armadio di personaggi, battute e scene alla Breaking Bad è comunque questa: “Hey – you’re not Kevin Costner!” “I was last night.”. Rido ancora tre mesi dopo averla sentita.

La puntata incentrata sul passato di Mike (Five-O) è stata quella più ricca di tensione e suspance. Mike era un poliziotto corrotto di Philadelphia, come gran parte del distretto. Suo figlio Matty è sospettato dai colleghi di voler denunciare la corruzione agli Affari Interni. Così il suo collega e un altro poliziotto lo uccidono. Mike avrà la sua vendetta.

Il resto è stato una noia mortale. La serie ha perso 4 milioni di spettatori tra la prima e l’ultima puntata.

4 pensieri riguardo “Serial&Co(cci)/Better Call Saul Lascia un commento

  1. Vero. Noia a pacchi, uno spin-off su Mike E. sarebbe stato più godibile.
    Facendo l’impari confronto qualcuno ha azzardato “ma anche Breaking Bad era lenta…”: me mi sembrava una serie action, al confronto.

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  2. io ho trovato molto deludente, quasi affrettato il finale. Si è sgonfiata la storia sul più bello…però, lungi dal paragonarla a Breaking Bad, per dieci puntate va più che bene. Le dieci puntate della quinta stagione di GoT sono molto più noiose!! 😀

    Piace a 1 persona

    • Forse cinque sono noiose tanto quanto BCS ma almeno in GoT è per un bene più grande, come bruciare viva una principessa. Qui, dieci ore per scoprire che sta sul cazzo al fratello… Mah

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