Serial&Co(cci)/Luther
Che cos’é?
Incrociate geneticamente Clarice Starling con Sherlock Holmes, metteteci una puntina di Dexter e avrete l’ispettore capo di Scotland Yard John Luther, che generalmente si occupa di serial killer e di pazzi scatenati e di mandare la propria vita in pezzi. A volte i criminali assassini li ammazza con le sue mani, distrugge intere stanze perché la ex moglie si è rifatta una vita e si fa ricattare dalla malavita contribuendo a far fuggire testimone chiave in un processo.
Che è successo?
Luther segue una struttura classica: il nostro eroe lavora a dei casi, a volte autoconclusivi, a volte che si trascinano per due o anche tre episodi. Nel frattempo deve salvare il suo matrimonio, aiutare un’amica, pararsi il culo da colleghi che vogliono indagare sulle sue maniere spicce di condurre le indagini, minacciare la moglie perché non vuole tornare con lui. Tutto questo in una Londra moderna ma a tratti ai limiti della decadenza, tra grattacieli abbandonati, cimiteri di auto, periferie avanguardiste.
Come è stato?
Luther mi è piaciuto molto ed è piaciuto molto. Tre serie e 14 episodi che durano poco meno di un’ora, in poco più di mezza giornata di lavoro ve lo vedete tutto. Niente più Luther in tv ma a quanto pare Idris Elba e il creatore, lo scrittore Neill Cross stanno lavorando a un film, mentre ci sarà anche un Luther russo e si chiamerà Klim. Si tratta di una serie potente, in cui la personalità del protagonista è assolutamente tracimante. A tratti mi ha ricordato House: Luther è un uomo geniale ma che segue le sue regole, non esita a utilizzare mezzi spicci, ricorrere alle minacce o alla tortura per ottenere informazioni ma va perennemente in giro senza armi. La sua Londra è piena di pazzi assassini e non sono certo scippatori o gente che si limita a rapinare le banche: c’è il tizio che vuole massacrare una scolaresca perché lui è un artista e nessuno lo comprende; c’è quello che ammazza la gente a caso per strada come fosse World of Warcraft; c’è il cecchino dell’esercito che ammazza poliziotti perché hanno arrestato il padre. Insomma, Londra è una città pericolosa, in cui la psicosi dell’attentato ha raggiunto il parossisimo, In questa continua lotta contro il male, nella vita di Luther non c’è spazio per l’amore, il tempo libero, guardarsi una partita in tv. Per quel che ne sappiamo, lavora sempre, sempre a cercare di salvare donne e bambini, pensate un po’ se può avere il tempo di guardare Chelsea-Arsenal. Il lato oscuro ha invaso anche la sua esistenza: troppo spesso Luther viola regole e procedure, fino a sostituirsi lui stesso al giudice. Addirittura, fin dal primo espisodio, stringe uno strano sodalizio con Alice, una donna che ha ucciso il padre e la madre per futili motivi ma di cui Luther non è riuscito a provare la colpevolezza. Questa sorta di Moriarty del XXI secolo diventa la confidente e a volte l’aiutante di Luther nella sua ossessiva ricerca di giustizia a qualunque prezzo. Il cuore di Luther in fondo è la paranoia collettiva post attentati, questa è la nuova frontiera del terrore urbano. A fronteggiarla un uomo che non è certo un eroe, anzi: è un individuo che cede agli istinti, la rabbia ma a suo modo molto british. Cross gode nel crocifiggerlo, a spingerlo verso il lato oscuro.
Vorrei dire che
Luther fa parte della categoria “Serie con grande colonna sonora” (ho detto Paradise circus dei Massive Attack?), ma soprattutto dove Londra non è un angolo di periferia vicino a Tamigi che diventa il cazzo di ombelico del mondo ma ci mostra una metropoli dinamica ma decadente, proiettata verso il futuro ma in difficoltà, violenta e impaurita. La scena del cimitero di insegne degli alberghi me la ricordo finchè campo.
Forse non sapete che…
Lo hanno chiamato Luther perché Idris Elba è uguale a Luther Blisset… No dai scherzo.
Lo hanno chiamato Luther perché è la settima generazione direttamente discendente da Martin Lutero…
No dai scherzo anche adesso ma il creatore Neil Cross ha studiato teologia e ha ammesso che dei riferimenti alla Chiesa riformata ci sono.
Neill Cross che ha creato Luther e ha lavorato come sceneggiatore non accreditato a Pacific Rim.
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Serie muy yntrygante ma, ohinoi, assolutamente fittizia. Insomma, un ottimo romanzo fantastico. Uno come l’inspector Luther nel mondo, non dico reale ma approssimato, 1) non lo fanno inspector 2) troverebbe la fine che cerca martirizzato alla puntata n°3 o 4 (nella realtà al primo colpo di testa) dal cattivaccio di turno (che invece sta sempre ad ascoltare Mr Luther l’ammaestratore di serpenti).
La vera Londra di oggi è quella di Eastern Promises.
Concordo sulla colonna sonora. Ma ce l’ha fica anche Those Who Kills che per il resto è una merda.
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Those who kills ce l’ho in lista per via di chloe s. È una merda?
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E’ assurdamente, minkionaticamente, hyperbolika. Difatti stanno sempre in sospeso se chiuderla o no. Robe che non stanno nè in cielo nè in fantasie spinte.
E’ veramente molto bella, sempre in assonanza, The Killing.
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Errata corrige: Those Who Kill. A serial that killS testi’s
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