Serial&co(cci)/Breaking Bad 5×11 Recap/Confessions/Codice Rosso
Cosa è?
Un professore di chimica scopre di essere malato di cancro; le cure lasceranno la sua famiglia sul lastrico. Decide di darsi al traffico di stupefacenti. Da qui, ogni azione lo porterà sempre più lontano da casa e noi capiremo che, come in natura, che a ogni azione c’è una reazione.
Cosa è successo?
Scritto da Gennifer Hutchison, uno dei pezzi grossi di BB, Confessions è un episodio ineludibile, quello in cui un piccolo dettaglio, un ingranaggio minuscolo porta a profonde svolte. Si inizia con la scena che mi è piaciuta di più in assoluto. Sulla Route 66 Todd è con lo zio e un compare di assassinii. Sta raccontando la grande rapina al treno. Omette ogni riferimento al ragazzino ucciso. Nel corso del dialogo c’è un tarantiniano riferimento (sbagliato) a un film, ma in effetti è anche vero che qualsiasi scena di dialogo al limite dell’assurdo che si svolge in una tavola calda è etichettato come tarantiniano. È la scena successiva al dialogo alla tavola calda particolarmente inquietante. I due uomini sono al bagno, lo zio di Todd pulisce una macchia di sangue dello stivale, vediamo il tatuaggio di una svastica sul dorso della sua mano. Parla di una nazione ormai rammollita; se vede un bambino in bicicletta con il casco lo picchierebbe. Un riferimento casuale ma evidentemente voluto dagli sceneggiatori. Perché? Non lo so. È gente spietata, un nuovo potere che non ha niente a che fare con l’Heisenberg trascinato dalla forza degli eventi dentro la malavita. Questi individui sono essi stessi malavita. Alla fine li vediamo dirigersi verso il New Mexico, minaccia incombente.
Titoli ed ecco il consueto legame con la puntata precedete. Hank cerca di interrogare Jesse ma senza risultati. Ma c’è una novità: non è il solito Hank, la ferita che gli ha inferto Walt è profonda e vede lo stesso dolore scaturito dalle menzogne e dalle manipolazioni di Walt in Jesse. Per fortuna (di Walt) arriva Saul.
Qui c’è uno snodo fondamentale. Interni, casa White, Walt e Walt Junior dialogano a distanza tra una stanza e l’altra. Junior racconta al padre che la zia Marie ha chiesto aiuto per un computer in panne e lo ha invitato a cena. Walt deve inventare qualcosa in fretta e tira fuori la storia del cancro; il ragazzo sconvolto vuole restare vicino al padre e rinuncia alla serata. Walt e Skyler pero capiscono che cosi potrebbe diventare un assalto continuo alla loro famiglia e chiedono un incontro a Marie ed Hank. Walt non va disarmato. Cerca di far ragionare i due e fargli capire che qualsiasi sua attività criminale è terminata ma quando capisce che i due sono irriducibili consegna loro un video che contiene le accuse di Walt ad Hank di essere lui il re della droga di Albuquerque. Nel video ricostruisce tutti i fatti dell’ultimo atto riconducendo tutto al genero che l’avrebbe obbligato a diventare il suo cuoco della droga, mettendo in piedi una rete di narcotraffico grazie ai suoi contatti ottenuti con il suo lavoro alla DEA. La prova determinante sono i 177mila euro che Walt aveva dato a Marie per fare curare Hank dopo la sparatoria che lo aveva visto coinvolto.
Stoppato Hank, il problema da risolvere è Jesse. Incontro nel deserto. Ancora una volta Walt cerca di manipolare il ragazzo per convincerlo a fuggire e cambiare identità. Stranamente Jesse sbrocca. Lo accusa di manipolarlo e che la sua fuga conviene solo a Walt. Al culmine della tensione, Mister White si libera dalle accuse con un abbraccio paterno a Jesse che scioglie il ragazzo in un pianto a dirotto. È un colpo di classe per un uomo pericoloso come lui. Jesse sembra convinto a sparire ma mentre è da Saul accade qualcosa. Vuole accendersi una canna ma l’avvocato glielo impedisce; per evitare che Jesse si presenti fumato all’appuntamento con l’uomo che può fornirgli una nuova identità, Saul chiede a Huell di rubargli con un colpo degno della Metropolitana di Roma la marijuana dalla tasca. Quando è in strada, da solo, con un borsone pieno di soldi, Jesse si vuole fumare quella canna. La cerca in tasca ma non la trova. Malgrado sia sballato da diversi giorni e la sua vita non proprio da educanda dovrebbe avergli bruciato diversi milioni di neuroni, Jesse capisce, capisce che quella volta fu nello studio di Saul che gli rubarono le sigarette con la ricina che poi avvelenò Brock. Jesse sclera definitivamente. Irrompe nello studio dell’avvocato e con la pistola puntata lo fa confessare. Poi si dirige a casa di Walt armato di una tanica di benzina. Saul avvisa Walt che Jesse sa tutto. E si prepara.
Come è stato?
Una sequenze di scene incredibili con una tensione altissima. Mentre la scena al diner sulla Route 66 ha il significato di una profezia, facendo intuire i contorni di un nemico che emerge – e che sa tutto di Walt visto che Todd non fa altro che nominare il “Signor White” – l’incontro a quattro nel ristorante messicano, Garduno’s, è disegnato magnificamente, dalle braccia sul tavolo di Hank alla voce controllate di Walt, fino a quella sull’orlo della crisi di Skyler fino al cameriere che insiste per far ordinare il guacamole preparato al tavolo.
Il video della confessione mi ha ricordato lo stesso video della puntata pilota ma anche qui è la voce di Bryan Cranston a conquistare, come quando si rompe e sembra sul punto di scoppiare a piangere quando “confessa”: “I was weak”. Forse è vero però, Walt ha scavato dentro di sé un’emozione vera, lui è stato debole ma lo è stato cedendo al lato oscuro.
Mi è piaciuto anche il registro registico, con tante inquadrature dal basso o da dentro gli oggetti come quella alla fine dell’episodio con la cinepresa sulla tanica che riprende Jesse che corre verso casa White.
Il ristorante dell’incontro Walt-Skyler/Hank-Marie
www.facebook.com/GardunosRestaurants
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La battuta
“I don’t chill out right now, ’cause things have gone nuclear”
(Sempre il grande “Better Call Saul”)
Momento WTF
www.andyandgenny.com/
Il sito del matrimonio tra Gennifer Hutchison (sceneggiatrice di Breaking Bad) e Andrew Ortner (producer di Breaking Bad)
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