Prima visione – I parrucchini di Nicolas Cage
Prolusione ovvero il corto alla Pixar
Intercettazione ambientale con traduttore istantaneo
Personaggio numero 1: giovane presenzialista barbetta incolta e maglietta leggermente trendy, quando sì è seduto è rinculato tre volte sulla sedia perchè il suo ego è troppo pesante. Lo chiameremo Dave.
Personaggio numero 2: giovane redattrice distrattamente piacente ma non del tutto convinta. Canottiera corta. La chiameremo Becky.
Becky: “Ciaoooooo (urla acutissima avvicinandosi a Dave insieme a un altro ragazzo)… Lui è Mario e non è il mio fidanzato” (tradotto, non ti far bloccare dalla presenza, oltretutto per niente minacciosa, di questo geek che mi si è appiccicato dietro, provaci pure).
Dave: “Ciao a te bellissima come stai bene! (tradotto, ammazza che tette, non le ricordavo così grosse). Sai, sembri Liv Ullman, hai la leggerezza di un film di Bergman” (è andato, partito… che bestia l’uomo, vede un paio di tette e va fuori di testa… leggerezza di un film di Bergman, ma che stai dicendo?)
Becky: “Ma ti incontro a tutte le anteprime!”
Dave: “Guarda, conservo in un album tutte le email di invito che mi sono state inviate negli ultimi 8 anni. Io ho un numero in testa, quando lo raggiungo mi ritiro su un’isola alle Azzorre ad ammirare le firme di tutti gli addetti stampa che ho fatto fuori nel corso degli anni. Pensa, questo film l’ho anche visto”.
Dave: “Sono stato a Wichita, avevo una serata libera e invece di andare a una festa di Giovani Appassionati di Star Trek Non Nerd-Maniaci, mi sono chiuso in cinema a guardare questo”.
Becky: “E come è? Dai dimmi tutti così molliamo la proiezione e andiamo a prendere un gelato, magari un calippo”
Dave: “E’ un film cinico che ha i suoi momenti e con una mano registica solida e con un simbolismo tutto suo” (tradotto, non so che cazzo dire, il sangue punta dritto a sud).
Becky: “Maddai, pensavo fosse la classica cazzata con Nicolas Cage. Tipo Ghost Rider”.
Dave: “Noooo, ma che scherzi, non ti far fuorviare. Ad esempio, un film bellissimo ma di cui avevo letto malissimo è The Box. Sai…”
Becky: “Oh mamma… ma quella cosa senza senso con Cameron Diaz?”
Dave: “Ma tu non hai compreso l’universo di Kelly che, ti vorrei ricordare, è il regista di quel meraviglioso film che è Donnie Darko. Southland tales non vale niente ma questo The Box ha una sua poetica, ha una sua visione del mondo, un suo simbolismo anche un po’ snob” (tradotto, lo abbiamo capito in tre, io, Kelly e la Diaz).
Becky: “Ahhhh me lo vado a recuperare” (Tradotto, mugolio da film porno e “sono tutta bagnata”)
Dave: “Andiamo a prendere quel gelato? Il film l’ho visto, la recensione te la scrivo io”.
Stavolta Nicolas ha esagerato. Inebriato dagli ormoni per la ricrescita della cute, ha telefonato a Jerry Bruckheimer dopo aver avuto un brutto trip mentre rivedeva “Fantasia” con la sua ultima fiamma, una 18enne con gli scaldamuscoli fucsia. Ha rotto i coglioni al produttore mentre questo visionava l’ultima incasata di comparse per la prostituta di Tortuga che non si riesce a trovare per Pirati dei Caraibi 4. Nic era fomentato: voleva riprendere “L”apprendista stregone” di Goethe (così come lo ha conosciuto lui ovvero come ogni americano conosce la letteratura, attraverso un film), soprattutto per sfoggiare 4 differenti parrucchini tra cui una scintillante e folta capigliatura con colpi di sole annessi.
È la magia più bella – per Cage che qualche anno fa era quasi calvo – di tutto il film, per il resto una lunga sequenza di dialoghi banali e scene di duello fra maghi in cui si agitano tanto le mani e poi le cose esplodono. C’è Jay Baruchel, che per la terza volta quest’anno interpreta lo stesso ruolo.
Nato per essere un film per famiglie con bambini, con queste orecchie ho sentito una ragazzina dietro di me: “Mamma, ho paura”. C’è Monica Bellucci, che ogni volta che ha aperto bocca (2 per l’esattezza) ha suscitato le risate più belle del pubblico.
Esce il 18 agosto, per andarlo a vedere bisogna essere colti da calura estiva.

Ragazzi, state commettendo un grosso sbaglio.
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