Ari Aster e la frontiera del Wi-Fi: recensione di Eddington
Se cercate una recensione di Eddington di Ari Aster, siete nel posto giusto, anche se questo posto puzza un po’ di idrossiclorichina e sudore da sceriffo complottista. Perché sì, Aster è tornato e stavolta senza mamme psicotiche e nemmeno un Beau spaventato dal suo stesso inconscio, ma riproducendo una pandemia in miniatura: due strade in croce e gli USA più sporchi, marci e spaventati di sempre, che si lavano solo con le fake news.

Lo sceriffo che non si fa la doccia (ma si fa eleggere)
Eddington è una città che non esiste, ma potrebbe essere qualunque borgo del Midwest dove la realtà si piega ai post di Facebook. Lo sceriffo Joe è un tipo che puzza di pistola, pippe solitarie, camicie spiegazzate e in casa respira negazionismo, pulsioni no-vax e complottismo. Louise (moglie di Joe) e Dawn (la suocera) sono convinte che la verità si nasconda nei video a 480p su YouTube e soprattuto che Joe non abbia diritto all’acqua calda e la doccia sia un complotto delle multinazionali del sapone.
Dall’altra parte c’è un sindaco idealista, un po’ il primo cittadino di Stromboli di morettiana memoria in versione Midwest, un Obama ispanico, che cerca di salvare la comunità, tutto gratitudine e spirito di servizio, che intrallazza con la Governatrice e al tempo stesso deve far approvare un gigantesco data center. Per il bene comune, certo. O per la nuova fede del Capitale: la connessione.

Il marxismo spiegato con i Pokémon
Sì, Eddington è un film marxista, ma non di quelli con la barba lunga e la falce e martello. È un Marx filtrato da TikTok, in cui il Capitale non sfrutta più gli operai, ma le loro teorie del complotto. La società che vuole costruire il data center si chiama Solid Gold MagiKarp – una fusione tra Metal Gear Solid e Magikarp, il pokémon più inutile della storia, che salta sulla terra solo per morire asfissiato, ma anche un termine mutuato dal linguaggio delle IA, un token anomalo o glitch token. Io preferisco la prima versione, pensando alla passione per i videogiochi di qualche illustre magnate. Una metafora perfetta: il capitalismo di Aster è un pesce che crede di volare, e intanto ci ruba i dati.
Pandemia, paranoia e pistole-telefono
Aster non gira un western. Gira il western del nostro tempo. Dove la frontiera non è più la polvere, ma il Wi-Fi. Dove al posto dei revolver ci sono i telefonini, e gli scontri all’alba diventano “sparatorie alla cieca” tra chi urla più forte nel feed e misteriosi uomini in nero in cerca di giustizia. La regia è un disastro meraviglioso: camera a mano, riprese a terra da telefonino, e un finale da showdown che sembra girato da un influencer con la febbre, semplicemente impressionante.

La crisi del secolo
Ed è qui che Eddington trova un punto di contatto con A House of Dynamite e volendo con Black Hawk Down, Warfare e Civil War. Un paese dilaniato dai conflitti interni che non capisce chi sia il nemico: pensa possa essere il vicino di casa con la mascherina o il no-vax in fila alla cassa del supermercato, ma c’è qualcuno che lavora nell’opmbra, come gli uomini i in nero di Eddington, il missile senza bandiera di A House of Dynamite oppure i somali o gli iracheni senza volto di tanta cinematografia statunitense degli ultimi anni.
Il cast di Eddington
Citazione a parte per il cast: Pedro Pascal è il perfetto sindaco obamiano, con un lato oscuro nascosto da gratitudine e sorriso magico. Di Joaquin Phoenix bisogna smettere di stupirsi: tira fuori dal cilindro l’ennesima interpretazione straniante, ma senza eccessi, in una parola: vera. Bene la dimessa Emma Stone; perfetto Austin Butler nei panni del predicatore avvenente Vernon.
Eddington siamo noi (e non ci fa piacere)
Alla fine, [SPOILER] il negazionismo vince. Perché il Capitale, come diceva Marx (e ribadisce Aster con una pacca sulla spalla), ingloba tutto. Anche la rivolta. Anche la scemenza. Anche noi. Eddington è un film che puzza di America, ma parla di noi europei col modem acceso e la fiducia spenta. E lo fa col tono di chi ride per non pagare lo psicologo.
****½ Fa un po’ di tutto, anche se tutto quello che fa è bello ma inutile, un po’ come la matematica pura: magari non serve, ma è sublime.
Ecco le migliori frasi e citazioni di Eddington
Le migliori frasi e citazioni di Eddington
Lasci qui i tuoi casini e ne vai a fare altrove. Ted
Non è che tutti i ragazzi bianchi siano così privilegiati. C’è la razza ma c’è anche la classe.
Abolizionisti della bianchezza.
Quando è morto mio padre il mio cervello si è resettato. Vernon
Dobbiamo negare e negare la negazione. Vernon
Non farmi pensare: postalo. John
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