Una scomoda circostanza: Aronofsky fa il gangster, Austin Butler vomita e il gatto vince su tutti (recensione e migliori frasi)
Darren Aronofsky torna dietro la macchina da presa con Una scomoda circostanza – Caught Stealing, un film che mischia noir, gangster movie e commedia nera, fratelli Coen e Guy Ritchie. Ambientato nella New York malata e zozza del 1998, il film segue Hank (Austin Butler), un ex promessa del baseball diventata barista, che finisce in una spirale di mafie russe, criminali rabbini e assassini chiacchieroni portoricani solo per colpa di un gatto. Un cast stellare (Zoe Kravitz, Matt Smith, Regina King, Vincent D’Onofrio, Liev Schreiber) per un Aronofsky che prova un cinema ad alti ottani e riesce a metà.
Darren Aronofsky che fa Guy Ritchie è un po’ come vedere Guardiola che prova a fare catenaccio: interessante, ma dopo un quarto d’ora ti chiedi perché. Una scomoda circostanza – Caught Stealing ci catapulta nel 1998 tra bar di quartiere, mafie assortite e un barista disperato che finisce in un casino allucinante per colpa di un gatto. E qui già scatta l’applauso: finalmente un film che prende sul serio la regola aurea della vita – mai fidarsi di un amico che ti lascia il gatto per partire all’estero.

Hank, alias Austin Butler, è l’eroe stropicciato che disinfetta i bagni buttando alcolici nel water, corre tra vicoli pieni di ratti e alla fine capisce che è meglio fregarsi i soldi della malavita che salvare il micio. Butler vomita (di nuovo, perché ormai il vomito al cinema è il nuovo piano sequenza), corre, sanguina e regala il solito primo piano da poster.
Attorno a lui un circo degno di Aronofsky in acido:
•Zoe Kravitz è l’infermiera sexy e crocerossina che non ha paura di mostrare troppo (anzi).
•Matt Smith fa il principe Targaryen in versione moicano punk, uno che ti mena e poi ti cita Shakespeare.
•Regina King è la poliziotta stronza, e va benissimo così.
•Vincent D’Onofrio e Liev Schreiber si travestono da rabbini senza che nessuno urli allo scandalo.
•Griffin Dunne porta in dote coda e lucertola, perché perché no?
E poi ci sono due russi fuori di testa, un bar mitzvah di troppo, birra a colazione, e persino un autobus con la pubblicità di Catz che diventa simbolo della catastrofe imminente.
Aronofsky si diverte, anche se il ritmo non è da Ritchie e la mano resta sempre un po’ pesante. Ma il caos funziona: Una scomoda circostanza – Caught Stealing è una sarabanda sporca, sguaiata, piena di personaggi sopra le righe, che sembra girata direttamente nei vicoli luridi della Manhattan pre-gentrification. E mentre i San Francisco Giants mancano i playoff e vincono gli Yankees (vero colpo di scena finale), il gatto resta l’unico vero vincitore della storia.
***½ Non hai mai sentito nominare il Millenium Falcon?
Ecco le migliori frasi e citazioni di Una scomoda circostanza – Caught Stealing
Le migliori frasi e citazioni di Una scomoda circostanza – Caught Stealing
Hank: Io sono sexy anche se sto zitto.
Yvonne: Allora chiudi quella cazzo di bocca.
Ti comporti da stupido quando le cose si fanno series. Se scappi dalle cose di cui hai paura ne diventi schiavo. Yvonne
Mafia russa, più violenta di quella italiana e mangia male. Roman
Hank: C’è la posso fare.
Yvonne: No, non puoi, quelli fanno male ai gatti.
Sai il mio numero. Yvonne
Batti da vero campione, mi sembri Gil Hodges.
Se non sai mordere non mostrare i denti. Bubbe
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