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Thunderbolts* – ovvero come ho imparato a non preoccuparmi del malessere interiore ed a prendere a pugni l’inconscio

Thunderbolts* inizia così: il logo Marvel si colora di grigio, sfuma nel nero e capiamo che no, non sarà uno di quei film pieni di battutine ogni tre minuti, ma piuttosto una roba in cui si affronta la depressione a cazzotti in slow motion. Bene. Thunderbolts*  è esattamente questo: il gruppo di sostengo psicologico e armato per sicari solitari e supersoldati depressi, ma armato fino ai denti e con muscoli più gonfi dell’ego di Tony Stark. Piangiamo insieme ripensando al poro Tony e noi tutti sui orfani? 

La premessa è semplice forse anche già sentita: raduniamo un gruppo di scarti di magazzino Marvel – quei personaggi secondari che ricordavi vagamente, ma solo dopo che ti sei fatto un giro su Wikipedia – e facciamoli combattere contro un’idea. Non un cattivo. Non un alieno. Una condizione mentale. Perché il vero villain qui non è un tizio con un guanto pieno di gemme, ma un povero cristo col cervello fuso che si chiama Bob. Sì, Bob. No, non quello di Twin Peaks, ma uno che compare all’improvviso dentro un laboratorio segretissimo. E nessuno sa da dove arrivi. Come la sfiga.

Bob è interpretato da Lewis Pullman con l’aria di uno che voleva solo indossare una tutina stretta e mostrare quando impegno ha messo nell’andare i  palestra ed evitare i pancake la mattina a colazione. Lewis in fondo cercava solo un cameo in Top Gun: Maverick 2, magari una partitina a beach volley sulla spiaggia, lo hanno imbottito di un siero che doveva creare il supereroe perfetto. O il supercattivo. Potrebbe accadere se fai esperimenti con uno svitato. Spoiler: è finita come tutte le mie diete da lunedì. Il tipo non solo impazzisce, ma sviluppa una controparte malvagia che si chiama Void, il Vuoto. Letteralmente. Finiti i supercattivi, schioccate le dita con le gemme dell’infinito per sempre, bruciato Kang e Jonathan Majors (ao, ma ricordate che il 2 maggio 2025 sarebbe dovuto uscire Avengers: The Kang Dinasty?) la Marvel ha pensato bene di scazzottare con il vuoto esistenziale… Non metaforicamente, eh. Ma proprio a botte. Tipo entrare nel subconscio di un uomo, raffigurato come un tesserato di stanzette arredate male e laboratori bianchi come la neve, e prenderlo a pugni finché non smette di stare male. Che poi, detta così, è il trattamento psicologico medio in Fast & Furious.

 

 

I Thunderbolts sono una Suicide Squad senza tatuaggi e con la metà del carisma ed è composta da:

– Yelena, detta “la sorella minore con il broncio per tre quarti di film” interpretata da Florence Pugh;

– Red Guardian, che ha visto troppe volte Rocky IV, il papà di Eleven in Stringer ìThings e che qui è, vi ricordo, il papà di Yelena, David Harbour;

– Ghost, forse il più interessante ma che la metà del tempo letteralmente “sparisce” (al secolo Ava Starr con le fattezze di Hannah John-Kamen);

– US Agent (Wyatt Russell), versione MAGA steroidata di Capitan America con la dialettica di uno scarpone;

– e infine il Soldato d’Inverno (devo dirlo? Sebastian Stan), che è tipo l’anziano del gruppo con ancora abbastanza testosterone da spaccare le ossa e la pazienza, ma annoiato dal lavoro di deputato. Vallo a capì.

Il film è diretto da Jake Schreier, uno che ha deciso di invertire la rotta delle ultime fasi Marvel, facendo un film che non si prende troppo sul serio… pur prendendosi maledettamente sul serio. Un equilibrio delicatissimo, come cucinare un soufflé durante una sparatoria.

 

È Superman

 

L’azione c’è, gli sganassoni pure, e in un paio di momenti potresti persino sorridere, tipo quando riconosci finalmente da dove viene quel personaggio apparso solo nel 2019 per mezza puntata su Disney+. C’è la puoi fare Butch, continuano a sottovalutarti, a confonderti le idee con mille serie, ma ce la possiamo fare. 


Non aspettatevi troppe sorprese: Thunderbolts è una corsa sulle montagne russe della medietà migliorata. Meglio di Quantumania, peggio di guardare la lavatrice girare con Deadpool che commenta.

Eppure, in tutto questo caos terapeutico, qualcosa funziona. Perché anche se Void è il nulla, il vero vuoto lo abbiamo noi dentro ogni volta che ci illudiamo “questa sarà la svolta per la Marvel”. Poi però arriva Bob.

E no, non è mai la svolta. Ma almeno stavolta ci hanno provato.

star wars pagelle cinema film***½ Non hai mai sentito nominare il Millenium Falcon?

Ecco le migliori frasi e citazioni di Thunderbolts*

 

Le migliori frasi e citazioni di Thunderbolts*

Sei inutile se non riesci a farmi superare quel riconoscimento facciale. Yelena

 

Non faccio più certe cose. Bucky

 

Nessuno di noi sa volare… sappiamo solo picchiare e sparare? Yelena

 

 

Yelena: Puoi fidarti di me, Bob. 
Bob: Davvero?
Yelena: No, non proprio. 

 

 

-Qualunque cosa sia, voi siete gli Sgangherati Antieroi. 
-Forza Thunderbolds.

 

 

Non mi importa come è stato questo ragazzo. Mi interessa cosa può diventare. Valentina

 

-Bob?
-Booob!!!

 

 

La giustizia senza il potere è solo un’opinione. Valentina

 

 

Cresciamo pensando che ci siano i buoni e i cattivi, ma poi capiamo che ci sono i cattivi e i più cattivi. Valentina

 

 

-Ti sei tinto i capelli?
-Sì, alla gente piace il tipico eroe.

 

 

Sono io sulla scatola. Red Guardian

 

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