Insidious/Ah l’ineffabile necessità dell’olio per le porte
Una famiglia si trasferisce in una nuova casa, grande, due piani, tanto legno, soffitte, porte che cigolano. Quando vi approcciate a film di questo tipo non dovete mai dimenticare che l’olio per i cardini delle porte sarebbe una buona soluzione a tutti i problemi. O andarci piano con il vinello la sera prima di andare a dormire. Ma va bene cosi. Nella casa sembra esserci qualcosa di strano. Poi, all’improvviso il primogenito è in coma, così con uno schioccar di dita. I medici non capiscono un cazzo. Che sarà? Ha visto Alvaro Recoba? Una puntata di The Mentalist? Passano tre mesi e il bambino è sempre lì sdraiato a dormire. Poi iniziano le cose strane. Le solite cose.
Se vi piacciono i film horror sapere di cosa sto parlando. Qui il registro cambia un po’ rispetto alla solita possessione: non è la casa a essere infestata ma il ragazzino ha il potere di uscire dal proprio corpo e andare in una dimensione abitata da esseri soprannaturali – demoni, anime dannate – e più sta fuori dal suo corpo maggiori sono le possibilità che venga definitivamente posseduto da una di queste anime. È l’uomo a essere infestato, non più i luoghi e se avete visto The Conjuring capirete quanto questo sia un tema di Wan.
Il resto lo immaginate.
James Wan è quello di Saw, che in questo giorni è nelle sale con The Conjuring, che è piaciuto molto e ne potete leggere qualcosa qui. Quello che non sapevo è che The Conjuring è la versione 1971 di Insidious, giusto con qualche modifica qua e là per non scriverli proprio uguali, addirittura sono quasi certo di aver notato un piano sequenza che Wan si è autocopiato. Però anche Insidious è un bel film, direi anzi che la qualità media della scrittura è superiore – senza le cadute di stile di The Conjuring – e anche lo sforzo sugli effetti è maggiore, a livello di tecnica ma non di spavento perché The Conjuring è uno dei più spaventosi film degli ultimi anni mentre Insidious è semplicemente girato molto molto bene. Da ricordare la sequenza finale, con Patrick Wilson che segue il figlio nel suo viaggio extracorporeo e si ritrova in una dimensione parallela tra demoni, morti, anime dannate o semplicemente inquiete.
Poi c’e Rose Byrne che è molto meglio di Lily Taylor e quel polentone di Gufo Notturno 2 che con Insidious 2 avrà fatto 3 su 3 con Wan. Non so se c’è del tenero tra i due. Di sicuro c’è dell’horror.
Categorie