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Prima visione – Gondry o non Gondry? Calabrone o non calabrone?

hornetThe Green Hornet è un film clamorosamente cazzone. Un action movie in cui il regista e lo staff degli effetti speciali organizzano una sequenza chiave di quasi un minuto al rallentatore, spendendo tanti soldi e tempo solo per il gusto di far ruzzolare il protagonista/supereroe.
E in cui proprio il protagonista/supereroe imprime una verve tutta sua a tutto il film, verve che deriva da una carriera costruita intorno al Saturday Night Live e ad alcune delle commedie più divertenti, idiote e scorrette degli ultimi anni.
Il regista di cui sopra è Mihel Gondry. L'attore di cui sopra è Seth Rogen. The Green Hornet, così, è uno degli action movie più atipici della storia, che prosegue la deriva iniziata
probabilmente, non pretendo di essere enciclopedeico su questo – con Iron Man, dove il gusto per la risata a volte prendeva il sopravvento sull'obiettivo minimo di un film del genere, ovvero l'azione. Una deriva che qui arriva alla sua completa antitesi: The Green Hornet è assolutamente una commedia, una commedia demenziale, un film cazzone, in cui tutto è puntato sulla battuta, spesso su battute anche idiote. Ma il risultato c'è: scorre benissimo, diverte, diverte tanto. Alla fine, la parte essenziale di un film su un eroe mascherato, è messa da parte: si distruggono tante automobili (molto anni Ottanta), i duelli sono sulle spalle esclusivamente della controparte asiatica di Green Hornet, Kato, che, ricordiamolo, nella serie tv americana fu il ruolo che diede il successo a Bruce Lee, in un tempo in cui un bell'effetto speciale erano i calci acrobatici di un superatleta karateka ma che forse oggi risultaanacronistico. Poi, il cast mi ha a tratti esaltato: a parte Rogen, c'è Jay Chou nei panni di Kato, poi Christoph Waltz  è un cattivo comicamente psicopatico, ossessionato dal suo quasi impronunciabile nome russo che  mette in discussione il pungo di ferro con cui controlla la mala di Los Angeles, il che mi fa ridere pensando alla sua prova poliglotta in Bastardi senza gloria ma non so perchè, almeno ora; Cameron Diaz non mi ha detto nulla mentre invece è stato apprezzabile il piccolo ruolo di James Franco; con piacere ho rivisto Edward Furlong che 15 anni fa sembrava avere un biglietto diretto per il successo e invece è sparito, bruciando la candela della sua vita da entrambi i lati almeno vedendo come si è ridotto. Ah poi c'è Tom Wilkinson, mister concretezza anche in un film così, Edward James Olmos un po' sovrappeso.
Alla fine, so che ve lo state chiedendo: è un film alla Gondry? Un po', se non altro nella forza nel girare completamente la frittata dell'eroe mascherato e in alcune sequenze di azione quasi oniriche.

PS: il 3D fa schifo, scuro, superfluo, ininfluente ad eccezione delle diottrie perse, ennesima pietra tombale di questa tecnologia.
 

4 buono****
la vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai cosa ti può capitare

2 pensieri riguardo “Prima visione – Gondry o non Gondry? Calabrone o non calabrone? Lascia un commento

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