Vai al contenuto

Dragon Trainer 2025: la vendetta del live action. Ora con più CGI e meno anima

Dal 2010 il franchise Dragon Trainer (How to Train Your Dragon) ha contato tre film di animazione, cinque cortometraggi e una serie tv andata in onda tra il 2012 e il 2018 (Dragons), è ispirata alla omonima serie di libri della scrittrice Cressida Cowell. Cioè più spin-off che al pranzo di Natale di Beautiful. E proprio quando pensavi che avessero finito i draghi… zac! Ti tirano fuori il live action. Perché? Perché potevano, pensando bene di rifare Dragon Trainer col filtro Instagram “cinema serio”, percorrendo punto per punto il primo titolo animato della trilogia cinematografica. Alcune delle voci originali riprendono il loro ruolo, come Gerard Butler, che così s’è potuto magnà qualche amatriciana e carbonara in più e tenendo conto del fatto che, in gran parte, Dragon Trainer è girato con la CGI. Che poi io i vichinghi me li immaginavo tutti con le trecce e l’alito di birra, invece qui sembrano il cast di Bridgerton in cosplay nordico. Va bene tutto, ma almeno un Erik il Rosso fatecelo vedere. Ma va bene, io non mi sconvolgo, è il ruolo della metafora. Ora ci arriviamo. Apparentemente non so perché nel 2025 è uscito Dragon Trainer, ma in verità lo so. 

 

Io sta cosa già l’ho vista

 

L’insostenibile leggerezza del drago

Pensate che stia per scrivere “lo fanno per i maledetti soldi” e forse è vero, in parte. Spoiler: lo sappiamo tutti. Spoiler 2: ci fanno i soldi. Però è innegabile la presenza di qualcosa nella saga di Hiccup e i suoi draghi di estremamente connesso col nostro tempo e in grado, non dico di spiegarlo, ma di inserirlo dentro i contorni di una narrazione chiara, semplice e al tempo stesso profonda. Andiamo con ordine: ci sono degli umani litigiosi, accecati dall’odio per degli animali evidentemente superiori e contro i quali non possono vincere. Poi ci sono i draghi: da Il Trono di Spade in poi sono diventati un’ossessione collettiva tanto da giustificare da soli la serie prequel House of the Dragon; i draghi sono fighi, letali, ma a quanto pare hanno il cuore d’oro, possono insegnare più di quanto possano apprendere da noi e per qualche strano motivo si limitano a interpretare gli animali da giardino per degli esseri schifosi, puzzolenti e infidi come gli umani, bipedi che fino a un minuto prima volevano estinguerli. Letteralmente i golden retriever dell’epoca vichinga. Ti fanno il barbecue col fiato ma poi ti coccolano sul divano.

 

«Hey tu porco togliele le mani di dosso»

 

Poi c’è il nostro protagonista: uno sfigatino nerd, per quanto questa parola possa essere applicata al medioevo, Hiccup crescerà, supererà i suoi traumi, metabolizzerà il lutto e troverà un posto nel mondo grazie all’amicizia con il suo drago – Sdentato. 

Dragon trainer è una storia di formazione, la parabola di un tempo in cui abbiamo un disperato bisogno di parlare con chi è diverso da noi, di accettazione della diversità e non solo. Sì, perché i vichinghi in fondo non solo capiscono che quando c’è un nemico più forte è meglio farselo amico, ma inizialmente la loro lotta è una lotta contro il loro ambiente, contro la Natura e capiranno che vivere in simbiosi con essa è meglio che depredarla e distruggerla. 

Vi avevo detto che era una grande metafora del nostro tempo e non solo una. 

 

«Mi si nota di più se lo tocco o se lo tocco senza guardare»

 

Come è Dragon Trainer 2025?

Ora, questo live action del 2025 – ah ve lo avevo detto che è diretto e scritto dal regista dei film animati? – sembrerebbe giungere in un momento in cui abbiamo bisogno di una speranza di dialogo, di una strada per riconoscere neii nostri nemici qualcosa che ci renda simili e accorgerci che la Natura può dare ma può anche togliere. Il punto però è che Dragon Trainer non solo è uguale praticamente in tutto al Dragon Trainer del 2010, ma che gran parte è girato in CGI, garantendo scene spettacolari come quella del primo volo di Hiccup, ma generate al computer. In genere tutte le scene aeree sono bellissime, ma il punto resta: perché dovrei guardarlo? Sorprendimi, stupiscimi. Niente. Così il vostro affezionatissimo si è annoiato parecchio, tutto era già visto e forse arrivo a dire tutto era meglio prima, perchè l’animazione consente di superare limiti e barriere fisiche guidandoti in mondo altro, nel live action non puoi fare a meno di pensare che sia tutto finto. No, non l’ho mai visto un drago. Ma ho visto sto film due volte, e vi giuro: il vero miracolo fantasy è come riescano a rifare sempre lo stesso con un budget triplo e metà dell’emozione.

fight club stellette cinema** Ragazzi, state commettendo un grosso sbaglio.

Lascia un commento