Havoc – Tom Hardy, pallottole e lavatrici volanti
Lavatrici volanti, pallottole che fischiano vicino alle orecchie come in una partita a Fortnite, tachicardia galoppante come dopo aver gargarozzato 7 Red Bull e i grugniti di Tom Hardy insonne da un mese e con indosso sempre la stessa camicia: ecco Havoc, nuovo titolo Netflix diretto da Gareth Evans (sì, quello di The Raid, l’uomo che non conosce la parola “pausa”), film d’azione che arriva, prende a testate la porta del genere e urla: “Avete ordinato caos extra-large?”.
E amici ma soprattutto amiche, la consegna è puntuale e gratuita. Con esplosioni.
L’apertura è una sinfonia di lavatrici volanti
La prima scena di Havoc è un’orgia di devastazione stradale culminata con lavatrici che volano come frisbee durante un film catastrofico di Emmerich o come se Michael Bay avesse fatto uno spot per un negozio di elettrodomestici in liquidazione.
Da lì in poi, il film non rallenta mai. Non può. Pena l’esplosione spontanea. Ogni volta che qualcuno apre bocca, è per dire: “Amico, ti hanno mai gonfiato come una zampogna?”. Il carattere dei personaggi è come una cartolina: bello da vedere, ma lo leggi in due secondi. E va bene così. Nessuno è qui per l’introspezione. Siamo qui per vedere Tom Hardy grugnire, scivolare nel fango, grondare sangue, sparare e lanciare minacce con la voce di chi ha appena fumato carta vetrata.

Los Angeles di Blade Runner… ma sotto trip
L’ambientazione è un mix tra incubo cyberpunk e rave illegale sotto la pioggia. È tutto neon, fango e pioggia acida. La città in cui si svolge Havoc è la cugina tossica di quella di Blade Runner, quella che ha saltato la terapia e ha deciso di risolvere tutto con un lanciarazzi.
In Havoc, la polizia è messa così male che il distintivo non basta nemmeno per entrare in discoteca senza pagare. I pochi poliziotti sani di mente passano il tempo a tappare buchi da cui esce sangue a fiotti, mentre i cattivi… be’, i cattivi sono cattivissimi. Tipo che se ne vedete uno al bar, cambiate quartiere.
Tom Hardy: Fortnite Edition
A un certo punto, lo spettatore si rende conto che Gareth Evans ha sparato talmente tante pallottole che è plausibile pensare a una commessa speciale alla Corea del Nord. Centinaia di migliaia di proiettili. Una quantità tale che anche Rambo si sentirebbe sopraffatto e chiederebbe un momento di raccoglimento.
Tom Hardy è in modalità “non ho dormito da tre giorni e ho visto troppo John Wick” e ci guida in una discesa agli inferi che sembra una partita infinita di Fortnite, ma con meno colori pastello e piщ ossa rotte. Ogni corridoio è una trappola, ogni stanza una battaglia, ogni pausa una scusa per ricaricare e ricominciare a menare.
Conclusione: il film che l’action moderno meritava… o forse no, ma chissenefrega.
Havoc è il film che non sapevate di volere. Non ha tempo per spiegare nulla, vi prende per mano e vi scaraventa in una centrifuga di violenza, neon e adrenalina.
Tom Hardy ci mette la faccia, il fisico e un paio di gomitate da manuale. E voi? Vi godete lo spettacolo.
**** La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai cosa ti può capitare
Categorie

