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The Substance: il body horror del mondo dello spettacolo

-Ma come mai tutta questa gente? 
-Per Coppola eravamo di meno.
-Che palle

Così la mia vicina di banco all’anteprima romana di The Substance, film di Coralie Fergeat presentato a Cannes 2024.

TheSubstance2024 2The Substance racconta la storia di Elizabeth Sparkle, ormai ex stella di Hollywood; gli anni l’hanno relegata al ruolo di conduttrice di un programma televisivo di aerobica – un po’ come Jane Fonda negli anni Ottanta, e attenti i riferimenti alla realtà non finiranno qui. Per la parte di Elizabeth è stata scelta Demi Moore, probabilmente al ruolo della vita, non casualmente proprio per la sua autentica mania del fitness, che l’ha portata, varcati i sessant’anni, ad essere ancora una gnocca spaziale. 

Il giorno del suo compleanno, dopo la registrazione della puntata, il bagno delle donne è fuori uso, così Elizabeth/Demi si infila di nascosto in quello degli uomini. Niente di torbido, si doveva asciugare le ascelle e magari fare una ricca pisciata, quando il produttore entra inconsapevole nella toilette, è al telefono con gli azionisti, sta rivelando loro che questa è stata l’ultima puntata di Elizabeth: sarà sostituita con una donna più giovane e più sexy. “A 50 anni non c’è più”, così Harvey spiega ad Elizabeth il licenziamento, mentre si ingozza di gamberetti. Interpretato magistralmente da un grottescamente weinsteiniano Dennis Quaid, Fergeat indugia sulla bocca da vecchio, unta di salsa, mentre si ingozza voracemente di molluschi, simbolo di un maschio predatore. 

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Sconvolta, Elizabeth guida verso casa quando ha un terribile incidente. Incredibilmente se la cava senza “nemmeno un molare scheggiato” e il fisioterapista dell’ospedale le rivela che lei è “una perfetta candidata”. Arrivata a casa Elizabeth scopre che il giovane ha lasciato nella sua borsa una chiavetta usb. Sopra c’è scritto solo The Substance e un numero di telefono. Collegata la chiavetta al televisore, parte uno spot su una misteriosa sostanza che potrà renderti “la versione migliore di te stessa”. Male interpretando gli effetti, Elizabeth ordina al telefono The Substance, ritirando il suo pacco in un buco malfamato di Los Angeles e, una volta a casa, si inietta la sostanza. Il risultato è imprevedibile: non sarà magicamente ringiovanita, ma per partenogenesi un nuovo essere umano esploderà dalla sua schiena. È Sue, interpretata da Margaret Qualley, giovanissima, bellissima, ultrasexy. Le regole di The Substance sono chiare: “Tu sei una sola” e solo una potrà muoversi nel mondo, mentre Elizabeth è stesa sul bagno incosciente a nutrirsi per via endovenosa, Sue ha la possibilità di andare nel mondo, dopo 7 giorni dovranno scambiarsi i ruoli. Un po’ come Michelle Pfeiffer e Rutger Hauer in LadyHawk, Jerry Lewis ne Le folli notti del dottor Jerryl. Sue ci mette poco a essere ingaggiata nel vecchio programma di Elizabeth, ma presto la giovane diventa sempre più ingorda di vita e viola la regola dei sette giorni (e non solo quella), scatenando conseguenze terribili. 

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The Substance è un body horror e il vostro affezionatissimo era francamente impreparato a tanto sangue, viscere che si spaccano, corpi deformati, distrutti, trasfigurati, trasformati. Anche all’anteprima stampa ho visto gente andare via e, mi dicono, che a Cannes ci sono stati parecchi walk out. 

The Subastance ti sconvolge e ti attacca in prima persona: se sei uomo, fai schifo, se sei donna non solo sei schiava della società della mercificazione del corpo femminile ma ne sei anche complice. È Elizabeth a subire le maggiori conseguenze della violazione delle regole di Sue, ma lei stessa non riesce a terminare l’esperimento, dipendente, anche se per interposta persona, dal successo, dai riflettori, dagli apprezzamenti, dai “like”. 

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Se l’atto di accusa contro il mondo dello spettacolo che mercifica e sessualizza il corpo della donna mi è sembrato fuori tempo massimo – ok, lo sappiamo, facciamo schifo, il mondo che abbiamo costruito fa schifo e per parlare di parità bisogna cambiare le regole dello spettacolo, dell’economia e di come gestiamo il nostro tempo libero, ok, è già chiaro – quel che sorprende di The Substance è che il discorso di Fergeat si libera e vola alto anche su altri piani come il confronto generazionale: i giovani reclamano tempo, spazio e successo per loro e non esitano a “succhiare” via la vita dai corpi decrepiti dei loro vecchi che non si vogliono fare da parte. 

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E se fa presto a passare dalle Folli notti del Dottor Jerryll ad arrivare dalle parti delle scuregge del Professore Matto di Eddie Murphy. 

Dentro The Substance poi c’è Eva contro Eva: la giovane stellina che deve necessariamente “uccidere” la star attempata per liberarsi da ogni laccio che le impedisce di crescere ancora. 

C’è anche una riflessione sulla clonazione: noi non siamo il nostro clone, lui/lei/esso è semplicemente un’altra persona, con il nostro stesso codice genetico ma diverso, con altre esperienze e perciò con altra personalità, le emozioni, le gioie, i dolori, i successi sono suoi e suoi soltanto e noi possiamo goderne solo in un malsano rapporto genitoriale. Il più delle volte la fantascienza semplicemente racconta il clone come un altro te, come se tu stesso potessi provare quelle emozioni, ma non è così. Non è così per The Substance perchè è nella diversità di età e di ambizioni tra Elizabeth e Sue che si articola la dinamica e la narrazione si arricchisce di sfumature.

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Una parola sulle protagoniste. Demi Moore e Margaret Qualley non hanno esitato a mettersi letteralmente a nudo, la prima accettando di apparire anche più decadente e invecchiata, l’altra accettando modifiche in CGI al suo corpo già magnifico pur di permette alla Fergeat di raggiungere il punto. La regista ha lavorato tantissimo sui volti e i corpi con inquadrature strettissime che evidenziavano difetti, imperfezioni, ma anche labbra gonfie e colorate, pelle liscia, per poi, sul sanguinolento e depalmiano finale alla Carrie ha lavorato con la cinepresa a mano, inseguendo i personaggi al climax del loro degrado.

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The Substance è un film sorprendente che sembra uscito da un VHS degli anni Ottanta, una riflessione su narcisismo, maschilismo, spettacolo e una ostlundiana sottolineatura dello schifo che siamo. Tutti. 

The Substance esce in italia il 30 ottobre 2024.

bianca nanni moretti pagelle stellette cinema coccinema****½ Fa un po’ di tutto, anche se tutto quello che fa è bello ma inutile, un po’ come la matematica pura: magari non serve, ma è sublime.

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