Vai al contenuto

A Quiet Place – Giorno 1 e del dilemma dei prequel: cosa cazzo ce ne frega?

La prima cosa che ho pensato quando ho saputo del prequel A Quiet Place – Giorno 1 è stata: già so cosa succede e quali saranno gli sviluppi, cosa me ne frega di un prequel? Che un po’ quello che penso di quasi tutti i prequel.


A Quiet Place – Giorno 1: chi se ne frega?

Poi ho letto il pay-off/slogan, insomma la frase che ci vendono sui manifesti per mandarti al cinema e recita così: “Scopri perché il mondo è piombato nel silenzio”. La cosa agghiacciante di A Quiet Place – Giorno 1  è che col cazzo che te lo dicono, ma c’è un però grosso come una casa: il film è davvero bello.

John Krasinski è tra i maschi più maschi del pianeta perché è il marito di Emily Blunt, l’uomo che le dona felicità e contribuisce così a renderla ancora più bella, ma è ancora più vero che dietro un grande uomo c’è una donna straordinaria e allora John ha anche diretto e ideato i primi due film della serie A Quiet Place, il genio uscito dalla lampada con la trovata di ideare un horror-fantascientifico praticamente muto, basato su un grande sound design e l’intuizione di portare la tensione alle stelle sostanzialmente non facendo vedere un cazzo allo spettatore. Il primo desiderio espresso da Krasinski al genio della lampada è stato ovviamente Emily Blunt, ma questo è un altro discorso.

Dietro un grande Krasinski c’è un quieto Sarnoski

Krasinski, il cui personaggio muore al termine del primo film in cui guarda un po’ era marito di Emily Blunt, ha scritto questo A Quiet Place – Giorno 1 con Michael Sarnoski, regista e autore di Pig. Ora chi non lo ha visto deve sapere due cose di Pig: lo trovate su Prime Video, c’è Nicolas Cage in stato di grazia ed è un gran film, che prende la merce già consunta e spesso avariata di questo scorcio di secolo – gli chef e la cucina come filosofia di vita – e lo trasforma in una dolente elegia alla vita e al dolore. Be, la notizia è che in effetti sono tre cose e A Quiet Place – Giorno 1 è costituito della stessa ispirazione.

No, niente chef, ma c’è della pizza

Il film inizia in un hospice per malati terminali di cancro (metafora della nostra cultura decadente?), Sam ha il volto di Lupita Nyong’o, è una poetessa e sta morendo. Quando insieme ad altri malati va in città per assistere a uno spettacolo di burattini, inizia l’attacco degli alieni al nostro pianeta. Che culo Sam! Diciamo che i 40 minuti successivi passano in rassegna una dozzina di modi per farti saltare sulla poltrona, mostrandoti gli alieni sempre in mezzo al fumo o di sguincio mentre fanno razzia di esseri umani, cadono fragorosamente sulle automobili oppure si muovono minacciosi in cerca della preda, facendo quel fastidioso ticchettio che ricorda Ghostbusters del 1984 quando il dottor Venkman pigia i tasti del pianoforte esclamando “questo li fa impazzire”. Già il fatto che devo specificare Ghostbusters del 1984 mi manda al manicomio, ma tant’è il vostro affezionatissimo scriba sta commentando il prequel di una saga con nel curriculum già due titoli. Insomma Sarnoski deve far finta che anche questo A Quiet Place – Giorno 1 sia un horror-fantascientifico, ma la verità è che è la parte più noiosa. Poi il film diventa altro. Quando Sarnoski ci rivela le motivazioni dei personaggi (con Lupita c’è il chitarrista matto di Stranger Things Joseph Quinn prossima Torcia Umana qui uno Stefano Accorsi brutto), Sarnoski entra nel suo elemento: il dolore, la perdita, le relazioni familiari spezzate, il destino folle, il cibo. Mentre il mondo finisce, Sam parte alla ricerca dell’ultima pezzo di pizza rimasto a New York, un Santo Graal a me particolarmente caro, insieme a un gatto che si ostina a non affogare. Dietro di esso c’è qualcosa di più del semplice gusto, ma il viaggio è periglioso e commuovente. Era necessario tutto il talento di Lupita Nyong’o per trasformare la sua Sam in una fiaccola di vita anche negli ultimi respiri affannati e fa piacere scoprire che Quinn è di più del meme conosciuto su Netflix.

star wars pagelle cinema film***½ Non hai mai sentito nominare il Millenium Falcon?

Le migliori frasi e citazioni di A Quiet Place – Giorno 1

Prime parole pronunciate in A Quiet Place – Giorno 1: Se non vuoi continuare.

Miglior dialogo del film

Che fine ha fatto tuo padre?
È morto. E anche io sto morendo.
Non prima della pizza.
Prendiamo la pizza.

Lascia un commento