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The Bikeriders: recensione, migliori frasi e citazioni

the-bikeridersA chi cazzo frega oggi di un film sulla vita dei motociclisti degli anni Sessanta e Settanta? È la domanda del vostro affezionatissimo scriba quando ha saputo che The Bikeriders è il nuovo film di Jeff Nichols, autore interessantissimo, attento al concetto di famiglia allargata, figure paterne, mentori, Francesco Totti e affini.

Arrivato nelle sale italiane il 19 giugno 2024, The Bikeriders è tratto dall’omonimo libro fotografico del 1968 di Danny Lion, narratore delle vicende degli Outlaws DC, una gang di motociclisti di Chicago. Così attraverso l’intervista di Kathy, moglie di Benny, scopriamo i fatti legati alla gang dei Vandals: la nascita, lo sviluppo, l’esplosione nella cultura collettiva e l’arrivo delle nuove generazioni, protagoniste di un cambiamento genetico della natura del gruppo.

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Perchè The Bikeriders parla del nostro tempo

Il capo branco è Johnny, camionista che scopre l’amore per le due ruote guardando Fronte del Porto con Marlon Brando e The Bikeriders può sembrare un racconto limitato a un gruppo di folli e allergici a qualsiasi regola, vogliosi solo di stare in motocicletta, spostarsi da un posto all’altro per fare festa e vivere un’esistenza nomade, piena di alcol e droga. È una storia di uomini e donne ai margini, ma anche di un momento di passaggio: per quanto limitato a un club di motociclisti, per quanto grande esso fosse, The Bikeriders finisce per diventare “tutti” i momenti di passaggio, soprattutto quelli di consegne tra una generazione e l’altra. Stiamo parlando di potere, in tutte le sue forme. Nella ricerca di Johnny di un erede, c’è molto di tribale, ma tanto anche della legge della giungla che, in modo o nell’altro, controlla le nostre vite.

Nichols fa una scelta formale rispettosa del cinema classico americano; forse a qualcuno potrà sembrare fuori dal tempo, con una fitta serie di primi piani e di dialoghi, appartenenti più alla grande tradizione a stelle e strisce degli anni Sessanta che al nostro tempo, ma The Bikeriders descrive proprio il nostro di tempo: una comunità ai margini della piccola, media e grande borghesia delle città, le persone auto escluse dal sistema economico e culturale. Nichols espone eloquentemente come certi fenomeni in America sono prima generati, poi soffocati e infine assorbiti nelle dinamiche economiche – vedi l’esplosione commerciale del mercato delle motociclette, le riviste, l’abbigliamento, insomma il cosiddetto stile di vita, un  sogno di esistenza anarcoide e individualista spacciato poi a chi, dal lunedì e venerdì, indossa la giacca con la cravatta stretta al collo, cercando di vendere case, mutui, truffe varie dell’economia digitale del nostro tempo.

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Il cast e il suono di The Bikeriders

The Bikeriders ha un cast di attori e attrici straordinario. Noi vediamo e ascoltiamo i Vandals attraverso gli occhi di Kathy, interpretata da Jodie Comer, giovane donna vittima del fascino di Benny, con il volto e soprattutto i silenzi di Austin Butler, e dell’utopia di serata fumando e bevendo, parlando del più ma soprattutto del meno, illudendosi di essere una comunità fuori da tutto.

Austin Butler è assolutamente perfetto nel ruolo del fico, bello,  dannato e rockstar, da rendere ormai evidente come questo sia il “vero” lui e invece la sua migliore interpretazione deve per forza essere stata quella del bamboccio tonto in Shannara.

Tom Hardy dà il ritmo al film con la sua voce gracchiante, esaltando a modo suo un aspetto fondamentale di The Bikeriders: il sound design.

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Nel viaggio siamo continuamente accompagnati dal rombo delle Harley-Davidson, il click della macchina fotografica di Mike Faist, i suoni del biliardo, con le biglie colpite violentemente dalle stecche e il loro scontrarsi, pianeti di una galassia disordinata come le vite dei motociclisti, il crepitio violento e caldo di un incendio, il rumore delle feste, carne e ossa che si scontrano durante le risse. Tutto insieme costruisce una sensazione che avvolge i nostri sensi, da rendere così quasi naturale il coinvolgimento del nostro olfatto, mentre ci sembra di sentire il puzzo delle marmitte, dei giubbotti di pelle o il fumo acre delle sigarette.

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Tornando sul cast, in piccoli ruoli quanto mai preziosi ci sono Michael Shannon (attore feticcio di Nichols presente in ruoli grandi o piccini in tutti i film di Nichols), uno straordinario Boyd Holbrook, un misterioso Norman Reedus e un affascinante Mike Faist.

Ecco le migliori frasi e citazioni di The Bikeriders

Le migliori frasi e citazioni di The Bikeriders

Oscurità e motociclette vanno a braccetto.

Se non sai lavorare con le tue mani non sei un cazzo.

E voi quanti siete? Non abbastanza

-Che facciamo del bar?
-Bruciatelo.

Uno pensa che da morti si sta meglio che da vivi

Quando morirò, voglio accada su una moto

Andrà sempre come deve andare.

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