X-Men L’Inizio ovvero mutazioni
Le premesse sono importanti: alla guida di X-men-L’inizio hanno chiamato un regista in clamorosa ascesa come Matthew Vaughn che per me ha firmato uno dei film più riusciti della passata stagione, Kick-Ass; due attori carichi di carisma come James McAvoy e Michael Fassbender; la storia è l’archetipo del conflitto tra Bene e Male ovvero quello tra Magneto e Professor X.
Il risultato è che prendi questi fattori li mescoli e li metti in mano agli squali della grande distribuzione e ti ritrovi in mano un film normale: Vaughn neutralizzato dietro il compitino di una regia senza rischi, piatta, senza far sentire il suo polso e senza rischiare mai un azzardo come nelle strepitose scene di azione in Kick-Ass. Due attori che il massimo del carisma lo mettono nella punta delle dita, come quando McAvoy si porta indice e medio alla tempia per sprigionare i propri poteri da telepate. L’unica cosa che funziona è la nascita dell’amicizia tra Erik e Xavier e i passi che li portano ad essere quel che sono, raccontato in modo veloce, efficace.
Usciti dalla sala, non si può dire di essersi annoiati ma non siamo ai livelli dei migliori Marvel visti al cinema negli ultimi anni. Comunque andrebbe dato un premio al casting come migliore gnocca non protagonista: tra Rose Byrne, January Jones e Jennifer Lawrence non si sapeva proprio dove girare lo sguardo.
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Menomale che almeno Fassbender fa la sua porca figura dal punto di vista del cast maschile…
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Sono film buoni solo per passare il tempo.
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in effetti non ci sarebbe niente di male se il tempo si trascorresse piacevolmente
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