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Stranger Things 5 – Volume 2: Un mezzo finale o una lunga camminata verso… l’Abisso?

Con il Volume 2 Stranger Things passeggia nella terra di mezza della quinta e finale stagione, una preparazione infinita verso l’epilogo, mentre i social sono in ebollizione, cercando di intuire su chi ci lascerà le penne nell’episodio finale atteso per la notte di San Silvestro del 2025 e iniziare ad elaborando il lutto. Nel frattempo si annaspa tra spiegazioni, flashback e dialoghi da tesi universitaria di teoria del Multiverso.  

In parole povere: Stranger Things si comporta come un professore che spiega per la quinta volta cosa è l’Upside Down… ma senza consegnare alcun esame vero.  

Nun te la pijà così, pijatela nder…

Mitologia supernova vs narrazione

La serie sembra essersi trasformata da avventura di amici contro mostri anni ’80 a una guida di fisica quantistica mal tradotta: la storia dell’Upside Down è ora un wormhole verso “l’Abisso” (che suona come il titolo di un album metal degli anni ’90). Così ogni tanto un personaggio – generalmente Robin (Maya Hawke) – si deve fermare, guardarsi intorno, trovare qualcuno con lo sguardo confuso e iniziare a spiegare cinque stagioni di Stranger Thbings. Ma il resto va tutto bene, anzi è un miracolo che, malgrado ciò, le palle non ci caschino dal divano.  

La dinamica narrativa si è trasfigurata in una coazione di causa-effetto senza più magia o forza immaginifica del racconto anche perché è una sequenza di spiegoni e di gente che spiega come superare il problema alla base dello spiegone che generalmente è causato da una causa più vecchia che ci dovete ricordare ao anche perché qua siamo oltre i cinquant’anni e la prima stagione è iniziata che Pallotta era ancora presidente della Roma e Trump era al primo mandato. 

Serve una nuova governante, sto posto è un casino color ittero

L’impatto narrativo si assottiglia perché la serie spiega troppo e mostra poco, come la nonna che ti racconta ancora una volta come ha conosciuto il nonno… ma tu hai finito il tuo terzo caffè.

Ed è un peccato, perché il resto funziona: le scene di azione sono grosse, spettacolari, coreografate bene, con una logica e narrazione intrinseca che si accorda con il percorso dei singoli personaggi – come quando Nancy (Natalia Dyer) spunta fuori da un camion e inizia a sparare all’impazzata, continuando la sua evoluzione in Sigourney Weaver o, meglio, Sarah Connor che prende a fucilate Linda Hamilton. A proposito: io ancora non ho capito perché improvvisamente una stanza si è riempita di yogurt rischiando di uccidere Nancy e Jonathan (Charlie Heaton), ma questo è un altro problema. 

Anche i momenti lacrimuccia funzionano: generalmente è Joyce (Winona Ryder) a svolgere il ruolo del confessionale del gruppo. E c’è da chiedersi se non sia uno spreco limitarla così, visto tutti i soldi che prende Winona per le sue apparizioni nello show – almeno il doppio dei recazzini. Per Jim Hopper (David Harbour), vale più o meno lo stesso discorso: fa un paio di apparizioni, dice un paio di cose assolutamente dimenticabile e sparisce. In effetti anche Undici…

Non mi fate incazzare: non tagliate il mio articolo

Personaggi: star di un cast ampio… ma dispersivo

Arriviamo a un’altra delle note dolenti. Per essere a due ore dalla conclusione da una parte abbiamo capito dove cazzo fosse finito il fumo nero di Lost – lo ha trovato il giovane Henry quando facevo lo scout (sempre pensato che gli scout fossero Il Male) -, ma abbiamo ancora tanti personaggi, tante storie, troppa gente che deve parlare e risolvere le sue turbe personali: Dustin (Gaten Matarazzo) deve uscire dalla crisi dove l’ha sprofondato la morte di Eddie e risolvere il suo rapporto con Steve; Steve Harrington (Joe Keery) deve capire che Nancy non gliela dà… più; Nancy e Jonathan alla fine NON si sposeranno, ma hanno avuto una lunga chiacchierata in cui si sono detti la verità nella stanza dello Yogurt – tipo che la ragazza odia i Clash ed è un miracolo che lui la ami ancora. Robin deve portare a cena l’infermiera rossa; Jane/Undici (Millie Bobby Brown) ha il suo piano che si inserisce all’interno del piano complessivo della Terra di mezzo dei piccoli hobbit di Hawkins. L’unico che è a posto è Will (Noah Schnapp): dopo 5 stagioni e 8 anni trascorsi a fare il tredicenne finalmente ha fatto outing (o coming out? quanto è difficile essere woke) per il godimento della socialsphera. La finiamo qui perché questo articolo potrebbe trasformarsi nel Capitolo Sei di Stranger Things. Il punto è che in tutto il vortice di spiegoni tra materia esotica, wormhole, Abisso e Sottosopra, i personaggi, le loro motivazioni ricevono poco spazio emotivo reale.  

Totti faje er cucchiaio

La struttura “telenovela di mostri”

A un certo punto hanno ricominciato a cercare Will perso nel Sottosopra o quello che pensavamo essere il Sottosopra o semplicemente dentro la mente di Vecna (Jamie Campbell Bower) ed è stato un deja-vù: ma non avevamo lasciato questa festa un paio di stagioni fa? “Io, te, Will, Lucas, Dustin: questa è la nostra storia e comincia riprendendoci Will”. Ecco cosa dice Mike. Devo averlo già sentito prima. Strutture ripetitive, spiegoni ogni tre minuti, dinamiche da causa-effetto senza lasciare che siano le motivazioni a muovere i personaggi, che non fanno altro che reagire a quanto accade, trasformano Stranger Things da fenomeno spontaneo anni ’80 in macchina da franchise, degenerando in narrative allungate e troppe spiegazioni da manuale di gioco.  È come se Stranger Things avesse venduto la sua anima a un contratto di merchandising… e ora insegna fisica quantistica a tempo pieno.

Però poteva andare peggio: ci sono momenti molto godibili, emozionanti e alcuni personaggi hanno iniziato a trovare la loro pace. Come Murray (Brett Gelman), ormai autista a tempo pieno. 

“Non sono gli anni, sono i chilometri”

Le migliori frasi e citazioni di Stranger Things 5 – Volume 2

Domani si comincia. Henry/Vecna

Lascia stare questa cosa del Magnifico Derek. Se vogliamo che funzioni ci serve Derek l’imbecille.

Imburratemi le chiappe e chiamatemi biscotto. Derek

Vuoi fare il dottor Frankenstein con un demogorgone. Che grande idea. 

Non c’è un lieto fine per noi Jane. 

-Sai guidare?
-Non legalmente. 
-Mi basta. 

Ti prego non farlo succedere di nuovo. Dustin

Mi hai salvata Holly Wheeler. Max

A quanto pare per tutto questo tempo non mi è mai servita. Mi servivi solo tu. Max

Scusate il ritardo. 

Ritiro quello che ho detto cagnolotto pazzoide e geniale. Murray

Tu vieni cagnolotto?

-Volare o morire
-Allora muoriamo. 

Steve: Tu muori io muoio
Dustin: Tu muori io muoio

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