Habemus Streaming: mi sono sparato Conclave per cinque euro e il Signore mi è testimone
Dunque, mentre il mondo va a funghi e voi andate in ferie o a votare o a scrollare per vedere chi è e per quale squadra fa il tifo il nuovo Papa (spoiler: non sarà Jude Law, purtroppo, e sostiene la Roma), io sono rimasto a casa a fare il missionario del cinema. Così, con spirito da martire e portafogli da penitente, ho investito cinque euro — CINQUE — per noleggiare Conclave, il film di Edward Berger che, all’epoca dell’uscita in sala, è rimasto impigliato nella mia agenda tra un’anteprima e un’imprecazione.
Pare l’avessero passato pure alla Festa del Cinema di Roma, tra un tramezzino da 5 euro (sic) e una preghiera laica.
Ora: il motivo per cui l’ho visto è semplice e spiritualmente capitalista. È morto un Papa. Ce ne serve un altro. E nel grande circo mediatico mondiale il 7 maggio era in programma il festival di Cannes dei cardinali, alias il Conclave. Cosa c’è di meglio per prepararsi a una rassegna di voti segreti e fumate bianche se non un thriller in tonaca con Ralph Fiennes che cammina nei corridoi con la faccia di chi sa tutto ma non può dirlo perché è sotto sigillo vaticano? Sappiamo tutti come è andata, più o meno, abbiamo un Leone meglio di cento giorni da pecora.

Per me è il terzo Conclave della vita: Ratzinger, Bergoglio e ora il nuovo. Un po’ come i reboot di Spider-Man, ma con meno zii morti e più latinorum. Nel film succede tutto velocemente, un po’ come nelle vere elezioni papali: si chiama lo Spirito Santo, si accendono le GoPro nella Cappella Sistina e in tre giorni massimo si porta a casa la fumata. Trama? C’è. Mistero? Boh. Musica gregoriana? Quella sì, ma tedesca.
E la cosa più inquietante? Che Conclave è uno di quei film che, mentre lo guardi, pensi: “Poteva essere una miniserie HBO” e invece è una roba da sabato sera su Sky Arte mentre tua zia chiede se Sean Connery è ancora vivo o se davvero hanno elettro Pio XIII.
Alla fine mi sento arricchito? No. Mi sento più vicino a Dio? Nemmeno. Ma ora so che se finisco al Conclave so come comportarmi: niente spoiler, vestiti scuri, e ricordarsi sempre il nome del Papa. È Papa Benedetto XVI, non il quindicesimo. Mannaggia.
Ah! Ho dimenticato Isabella Rossellini. Pochi minuti sullo schermo, sembra sempre ins cena, come le suorine del conclave ascolta tutto e sta sempre tra le palle.

VERDETTO FINALE
Per chi ama il mistero, ci sono i libri di Dan Brown. Per chi ama il Vaticano, c’è The Young Pope. Per chi ama Ralph Fiennes, c’è Grand Budapest Hotel.
E per chi ama i corridoi affrescati, la luce filtrata e i film che sembrano dire molto ma in realtà leggono Wikipedia ad alta voce, ecco Conclave.
Un thriller ecclesiastico in cui l’unico vero colpo di scena è che lo Spirito Santo non ha un ufficio stampa.
Consigliato se:
•Hai appena finito le fiction di Rai Uno e ti serve un’altra dose di clero.
•Vuoi imparare come si diventa Papa senza dover leggere Famiglia Cristiana.
•Ti intriga l’idea di un House of Cards in talare ma con meno omicidi e più incenso.
Sconsigliato se:
•Hai memoria storica superiore a quella di un criceto e sai che Benedetto era il sedicesimo.
•Hai speso 5 euro e ora vuoi farti rimborsare anche il Wi-Fi.
•Ti aspettavi Jude Law su un trono in piscina. E invece Ralph Fiennes col cilicio dell’espressione unica.
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restando in tema Dan Brown, io avendo già visto e piaciucchiato Conclave al cinema mi sono sparato Angeli e demoni dal DVD
mamma mia, quel film ha uno script brutto forte
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Un disastro…
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