Il Signore degli Anelli – La guerra dei Rohirrim: il femminismo al tempo di Tolkien
Prologo:
Ho dovuto aspettare l’anno nuovo per vedere Il Signore degli Anelli – La guerra dei Rohirrim, mentre le sale italiane languivano tra un Mufasa e un Conclave papale con Siani e Pieraccioni che cercavano di imbucarsi (al conclave, mica al box office), intanto tutti si affogavano per Nosferatu e tre biglietti per uno spettacolo pomeridiano del nuovo capitolo della saga tolkeniana (un altro prequel per la precisione) m’è costato 38 euro. Più 15 euro di cibarie. Totale 53 euro per un pomeriggio in famiglia nella periferia sud di Roma. Questo è.
Svolgimento:
La guerra dei Rohirrim è Il Signore degli Anelli al tempo dell’autoerotismo: Héra è l’eroina di un anime che vorrei vedere in un porno. Capelli rossi, procace, ovale del viso delicato ma estremamente sexy, oltretutto Héra è un maschiaccio, una con cui vedere le partite con una birra e giocare a Baldur’s Gate: cavalca, va a caccia, tira d’arco, insomma è Brave. Come se non bastasse Héra va alla ricerca delle grandi aquile viste nella prima trilogia di Jackson. Per farle avvicinare, offre loro dei grossi prosciutti. Ed è per questo che nell’antica lingua elfica Héra significa “colei che lancia i prosciutti alle aquile”. Suo fratello Hama suona l’arpa e cura il suo aspetto, l’altro fratello Haleth è grosso e stupido come il padre, come vedremo più avanti, ed è per questo che Héra deve portare i pantaloni a corte.

Il Signore degli Anelli – La guerra dei Rohirrim ripercorre alcuni passaggi narrativi della trilogia originaria jacksoniana, tra questi l’introduzione con la voce narrante affidata a Eowyn (Miranda Otto in originale).
«Tutta la Terra di mezzo conosce la storia della guerra per l’anello, ma esistono storie più antiche».
Vale per loro, ma è lo stesso per noi. Così Eowyn inizia a narrarci la storia di Héra, donna che ha compiuto grandi imprese mai ricordate dalle canzoni epiche. Ed è lo stesso avvenuto nel testo originario da cui è stato tratto il prequel. Tolkien accenna alla figlia di un re di Rohan protagonista di grandi gesta in guerra, ma non rivela mai il suo nome. Così, insieme alla voglia di girare un capitolo de Il Signore degli Anelli in versione anime, Philippa Boyens e la sceneggiatrice Phoebe Gittins hanno pensato bene di raccontare proprio la storia di questa donna. Sarebbe stato perfetto se ciò fosse avvenuto in tempi in cui si chiedono a gran voce più ruoli importanti per le donne, ma a pensarci bene è proprio così.

Tutto inizia come iniziano le storie di sfighe e di guerre: con una proposta di matrimonio. È così da sempre, dalla notte dei tempi, da quando ancora non c’erano anelli e matrimoni come noi li conosciamo, ma metti insieme uomo, donna e sentimenti non corrisposti e spuntano fuori i guai. Helm Mandimartello, nono re di Rohan, ha altri piani per sua figlia, rifiuta l’offerta, il proponente la prende sul personale e decide di sfidare il sovrano per la corona. Mandimartello non si chiama così perché era il soprannome libero al momento della creazione di un profilo per la Playstation. Helm Mandimartello ha un destro che ammazza e così fa fuori, con un pugno solo, Freca. Suo figlio Wulf è abbastanza risentito: tra il rifiuto e l’assassinio del padre la prende male e giura vendetta. Così anni dopo si ripresenta a Edoras incazzato e con un esercito per spazzare via i suoi nemici, forte anche del tradimento di uno dei vassalli di Helm.
Fin qui era tutto già un po’ sentito e visto, tra inquadrature didascaliche e i passaggi di scrittura ingenui e tirati. Durante la battaglia, la famiglia reale si ritrova, inspiegabilmente, da sola ad affrontare il grosso dei nemici, mentre Haleth si fa ammazzare mentre esulta come avesse segnato un gol sotto le porte di Edoras per aver ammazzato non mi ricordo chi; Hama si fa catturare perché il cavallo ha la tosse. Ne cito solo un paio, ma la parte centrale e finale di Il Signore degli Anelli – La guerra dei Rohirrim ha alcuni momenti davvero tirati via, come se in fondo interessasse altro e ci fosse la convinzione che, tra la riproposizione delle musiche tanto amate nella trilogia di Jackson e il ritornare in luoghi che conoscevamo come fossero quelli della nostra infanzia seppure chiamati con un altro nome, lo spettatore medio se la sarebbe bevuta.

In alcuni passaggi mi sono anche confuso, pensando di vedere uno spin off de Il Trono di Spade: Héra rossa come Ygriitte a un certo punto inizia a scalare una parete di ghiaccio, qualcuno dice “L’inverno sta arrivando” e in mezzo alle nevi e le montagne saltano fuori pure degli esseri che sembrano gli Estranei.
Per me l’hanno venduta bene, io ho amato la Terra di mezzo woke anche se non mi è ancora del tutto chiaro se la sexy Héra è la femminista di cui abbiamo bisogno o quella che meritiamo, una principessa illusa di essere libera, ma per trequarti di film arrivano sempre i maschi a salvarla, mentre mi ritrovo a urlare verso lo schermo “dì qualcosa di femminista! Fa qualcosa di femminista! Brucia un reggiseno o urla in un corteo”, dovendo poi annotare come Héra si renda conto di poter essere una versione migliore di una donna bona, bona, bona in modo assurdo, libera di fare il cazzo che le pare, stare sopra un albero e cavalcare per i cavoli propri ma si convince di combattere contro uomini e convenzioni imbecilli – o imbecille? o imbecillə? La vera eroina è la scudiera di Héra, che conferma il detto: la femminista è come la tosse, più è grassa e più dà fastidio.
**** La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai cosa ti può capitare
Ecco le migliori frasi e citazioni de Il Signore degli Anelli – La guerra dei Rohirrim
Le migliori frasi e citazioni de Il Signore degli Anelli – La guerra dei Rohirrim
Tutta la Terra di mezzo conosce la storia della guerra per l’anello, ma esistono storie più antiche. Eowyn
Non cercate storie su di lei negli antichi canti… non ve ne sono. Eowyn
Freca hai saltato molti consigli ma da quel che vedo pochissimi pasti. Helm
Un re non si azzuffa in casa propria ma gli uomini sono più liberi all’esterno. Helm
Quando ero piccola mi dicevi “Fallisci solo quando smetti di provare”. Tu non ti sei mai arreso. Mai. Héra
Non esiste altro da conquistare se non dei rifugiati morti di fame. Targg
-Perché ho bisogno della sua armatura?
-Per la speranza. Héra
Wulf: A chi dunque sei promessa
Héra: Alla morte
La ragazza è scaltra. Non farti prendere all’amo. Targg
Con o senza onore gli uomini sanguinano allo stesso modo. Wulf
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