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Fallout – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare il mondo post apocalittico (recensione e migliori frasi)

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Il mondo devastato dalle guerre nucleari all’inizio degli anni Sessanta è il panorama visivo e il confine tecnologico di Fallout, la serie tv ispirata al celebre videogioco (ma con cui ha pochi punti di contatto) disponibile dall’aprile 2024 su Prime Video. Gli showrunner di Fallout sono Geneva Robertson-Dworet e Graham Wagner, mentre tra i produttori esecutivi ci sono Jonathan Nolan e Lisa Joy, quelli di Westworld e Person of Interest, con Nolanino che ha diretto le prime tre puntate, per poi cedere la cabina di regia ad altri registi tra cui Clare Kilner (House of the Dragon, Gen V) e Frederick E.O. Toye.

Quindi il mondo è stato distrutto all’inizio degli anni Sessanta e noi entriamo in Fallout più o meno duecento anni dopo la fine della guerra e di ogni forma di civiltà. Lo scopriamo attraverso gli occhi di Lucy, giovane donna della comunità del Vault 33, un rifugio anti-atomico dove trovaronno riparo i suoi pro-pro-pro-pro-pro-genitori, dando vita a un gruppo ispirato dagli autentici valori americani in attesa che la situazione sulla superficie fosse favorevole per una nuova colonizzazione della Terra. Nel Vault tutti si salutano, sono educati, c’è rispetto reciproco, a volte qualcuno ruba dei profumi al duty free del rifugio ma sono tutti sostenitori del politically correct cosi nessuno lo chiama ladro ma sono convinti della necessità di difendere i più deboli e i diritti dei diseredati e anche dei predoni, pronti a disquisire in questioni filosofiche poco pratiche piuttosto che preoccuparsi delle questioni dell’esistenza, trascinati dal tran tran di una vita tutto sommato comoda, be sai con la ZTL atomica non c’è traffico, si trova parcheggio, abbiamo pure i popcorn e una serie di iniziative benefiche. Insomma il Vault è una metafora del Partito Democratico italiano.

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Ma nel mondo post apocalittico di Fallout non ci sono solo i Vault, malgrado tutto la vita ha continuato a diffondersi sulla superficie. Così conosciamo Maximus, giovane recluta della Confraternita d’acciaio, una setta guerriera, impegnata nella ricerca di artefatti del mondo pre-apocalisse nucleare. Maximus è lo scudiero del cavaliere Titus, la loro missione è dare la caccia a uno scienziato fuggito da un centro ricerca, portando via con sè una tecnologia molto preziosa che potrebbe cambiare il mondo. Be a cambiare quel mondo basterebbe l’acqua potabile e la carta igienica ma invece si tratta di energia pulita per tutti. Non sempre si può avere quello che si desidera.

Ultimo tassello del mondo di Fallout è Ghoul, un mutante cacciatore di taglie avvolto nel mistero: lui è in giro da prima dello scoppio della guerra e nella sua precedente vita era un attore legato alla Vault-Tec, la società che ha costruito i rifugi anti-atomici.

Presto le loro storie si intrecceranno: Lucy sarà costretta ad abbandonare il mondo sicuro del Vault-PD per cercare il padre rapito. Mentre lei va alla scoperta del mondo di superficie post atomico – una sorta di western ambientato nel mondo di Mad Max – la sua strada si incrocia con quella di Maximus e di Ghoul, arrivando a scoprire il segreto dello scoppio della guerra e l’origine dei Vault.

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Fallout è un interessante mix: c’è Mad Max, il western disperato e intossicato, tanta ironia e la ricostruzione degli anni Cinquanta però mutata geneticamente per colpa delle radiazioni, facendo sorridere ma soprattutto pensare. La cosa incredibile è che, contrariamente a quanto accade ne Il Problema dei Tre Corpi il world building non impaccia la storia, ma anzi contribuisce a costruirla, mentre diversamente e più efficacemente rispetto a The Last of Us (con cui condivide più punti di contatto) la dimensione del viaggio incontra l’azione, la riflessione e la ricostruzione storica e politica. E poi Lucy è Elly Schlein, Ghoul è Giuseppe Conte, litigano e cercano di ammazzarsi, ma fanno un pezzo di strada assieme, mentre Lucy affronta la triste scoperta sul suo passato e dei Vault, come Schlein fa la triste scoperta degli impicci del PD in Puglia.

Il cast è molto interessante: Ella Purnell di Yellowjackets è perfetta nell’interpretare la spaesata ma determinata Lucy/Elly; se Maximus è l’imbambolato Aaron Moten, molto interessante è l’altro cadetto della Confraternita, Dane, interpretato da Xelia Mendes-Jones. La “stella” è sicuramente The Ghoul di Walton Goggins, attore dal curriculum importante, avendo lavorato in Justified e in The Hateful Eight e in Django Unchained di Quentin Tarantino.

Fallout coniuga il thriller, la fantascienza, l’horror, temi tecnologici tipicamente wellesiani con tanta ironia.

Sebbene la regia degli otto episodi di Fallout non abbia momenti clamorosi, ci sono diverse belle suggestioni come quando Lucy e Maximus si trovano di fronte al “ground zero” di Shady Sands, cittadina della Repubblica della Nuova California, alcune scene d’azione – la prima sparatoria con protagonista Ghoul – o i vari momenti in cui i nostri eroi devon fare i conti con i mostri mutanti di questo mondo corrotto.

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Ecco le migliori frasi e citazioni della serie tv Fallout.

Le migliori frasi e citazioni di Fallout

Episodio 1 – The End

Come è il tuo spermiogramma? Il medico avrà controllato ogni valore, lo sperma è molto importante per ripopolare l’America. Lucy

Fate quello che vi riesce meglio: correte a nascondervi. Moldaver

La carne è debole ma l’acciaio è eterno.

Se non sapete riconoscere cosa salvare e preservare allora siete più utili come cadaveri.

Noi cowboy prendiamo la vita come viene. Howard

Episodio 2 – The Target

Pensavo che voi sardine del cazzo eravate belle che morte.

Ti offrirei uno di questi pomodorini ma hai un buco nel collo. The Ghoul

Episodio 3 – The Head

Non ti sto torturando. Ti  uso come esca. Ghoul

Episodio 4 – The Ghouls

Lucy: Che cosa sei tu?
Ghoul: Oh io sono te tesoro, devi darti solo del tempo.

C’è un antico epitaffio messicano : feo, fuerte y formal. Era brutto, forte e aveva dignità. Be Jooey a te ne riconosco soltanto due su tre. Spero ti piaccia il sapore del piombo, bastardo comunista. Howard

Episodio 5 – The Past

Credimi, vorrei fidarmi di te, ma ho avuto una settimana difficile. Lucy

Cosa vuoi fare? Affiggi i manifesti e lasci che la democrazia faccia il suo corso.

La stessa cosa che succede sempre: tutti vogliono salvare il mondo ma nessuno è d’accordo sul come. Maximus

Episodio 6 – La trappola

Il tempo è l’arma più potente. Bud

Il futuro dell’umanità è in una parola: management. Bud

La fine del mondo è un prodotto. E chi di noi riuscirà a sfruttare questa cosa si prospetta un futuro radioso.

Non conviene lamentarsi da bordo campo. Barb

Episodio 7 – La Radio

Non sono una comunista signor Howard. È solo un termine controverso per definire chi continua a ragionare con la sua testa. Moldevers

Lucy: La zona contaminata è orrenda.
Maximus: Sì, qualche volta.

Episodio 8 – Il Principio

Il potere si conquista non si riceve. Capo della Confraternita

Qual e l’arma di distruzione di massa più potente? Il tempo.

La guerra non cambia mai. Barb

Nessun posto è sicuro, Max. Non c’è via di uscita. Vorrei tanto che ci fosse. Dane

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