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Assassinio a Venezia, recensione

locandine8249Assassinio a Venezia è un film diretto e interpretato da Kenneth Branagh, ancora una volta nei panni di Hercule Poirot, tratto ovviamente da un giallo della vecchia e malefica Agatha Christie.


Già Halloween a Venezia nel 1947 con le suore che accompagnano i ragazzini mascherati in giro per le calli fa ride’, visto che ancora oggi la mia vicina cattolica – pettegola, razzista e fedigrafa – strappa il manifesto affisso da moglie sul portone del nostro palazzo il 31 ottobre mattina, avvisando che la sera i bambini chiederanno i dolcetti. Ma si sa al nord sono più evoluti. Però, vabbè Kenneth sta cosa voleva farla a Venezia, je stava comodo ok? Siamo passati dal piccolo paesino di Nel bel mezzo di un gelido inverno alla laguna morente e forse poi, vista da questo punto di vista non è poi così irrilevante.

Io francamente non capisco come questi film, che quelli bravi chiamano whodunit, riescano a trovare un pubblico: li reputo per lo più scontati, recitati male, prevedibili. Fa eccezione Colombo. Va bene ma questo è un problema mio.

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Poirot e i giovani d’oggi

Assassinio a Venezia è diverso dagli altri perché è un film di atmosfere, è un film di angoli bui (e Venezia di notte con i gondolieri mascherati tipo Guy Fawkes fanno un certo effetto), c’è qualche idea espressionista tra le geometrie angosciose delle antiche case veneziane, una fotografia che accentua i chiaroscuri, inquadrature inquietanti e un trucce eccessivo; c’è qualche idea di regia, c’è una certa contiguità con l’horror, c’è un mistero sovrannaturale che prova a uscire dagli schemi degli altri film del genere.. Alla fine Assassinio a Venezia regge solo per questo. Attori non in palla o forse utilizzati male: l’impressione è che la presenza ossessiva di Poirot penalizzi un po’ tutto il resto: Tina Fey tinafeyneggia ma forse il ruolo e l’atmosfera pretendevano più spessore recitativo, un’attrice capace di maggiore ambiguità e abile non solo sparare battutine caustiche. Michelle Yeoh è stata utilizzata poco, forse si poteva darle più spazio almeno (SPOILER) quando schiatta ce ne frega qualcosa; invece con Jamie Dornan la battaglia è persa in partenza: che uso ne puoi fare? Insomma, le interpretazioni non aggiungono nulla e sono francamente dimenticabili. Unica eccezione Kelly Reilly: lei vale sempre la visione e il suo personaggio esplora più toni e registri.

Assassinio a Venezia è meglio degli altri titoli tratti da Christie di Branagh, ma perché continuate ad andarli vedere?

Le migliori frasi e citazioni di Assassinio a Venezia sono qui.

woody*** È stata la cosa più divertente che ho fatto senza ridere

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