Le otto montagne: recensione, migliori frasi e citazioni
Le Otto Montagne è un film del 2022, con protagonisti Luca Marinelli e Alessandro Borghi, per la regia di Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch.
La prima cosa che ho pensato come è iniziato Le otto montagne è stata “toh, il 4:3”. La prima scelta palese di van Groeningen e Vandermeersch per raccontare la storia di due amici che si sviluppa nel corso degli anni “all’ombra” delle montagne è quella del formato. La seconda cosa che ho pensato è stata “no, cazzo la voce fuori campo”. La terza è stata “Le otto montagne sarà il Brokeback Mountain italo-franco-belga?”.
Sostanzialmente quindi ho affrontato i 148 minuti de Le otto montagne col sospetto crescente di annoiarmi. E il dubbio c’è stato soprattuto mentre la storia si dilunga sui due protagonisti da bambini: Pietro e Bruno si incontrano a 12 anni, il primo è un ragazzo di città in vacanza in un paesino della Valle d’Aosta e Bruno è l’unico ragazzino della sua età. I due fanno amicizia e trascorrono alcune estati di libertà in montagna, scalando alcune montagne con il padre di Pietro. A un certo punto Pietro avrebbe dovuto trasferirsi in città con la famiglia di Bruno per frequentare la scuola, ma il padre si oppone e lo porta con lui a lavorare. Bruno diventerà sempre più legato alla montagna, tanto da non lasciarla più mentre Pietro inizia a girovagare dentro e fuori di sé.

Il formato 4:3 “chiude” i destini dei due protagonisti sotto la maestosità delle Alpi, gravando su di loro come una presenza perenne, come le loro nevi – o quasi. Così tanto, che quando Pietro va in giro per il mondo, è sempre a caccia della montagna, innamorandosi del Nepal.
Nel corso delle loro avventure in mezzo al niente, i due amici costruiscono una baita nel corso di un’estate di lavoro in alta montagna. Tra i due non avviene niente di sconveniente, ma la domanda che mi sono posto durante la visione è: dove vanno a cagare? Cagano sempre nello stesso punto o cambiano? E come si lavano? Per me, che vado in crisi quando all’estero non trovo il bidet, è una domanda importante e a quanto pare Pietro e Bruno si lavavano nei freddi ruscelli. Anche in questo caso non accade nulla di sconveniente o di erotico o di sessuale. Non sono nemmeno sicuro che abbiamo costruito un cesso nella baita, tanto con tutti quei chilometri di montagna disabitata…
Temi scatologici a parte, Le otto montagne è una lunga e ostinata riflessione su due asociali, con una regia attenta e curata e le ottime interpretazioni di Borghi e Marinelli: meglio il primo, più attento all’aspetto fisico del suo lavoro, più piegato su se stesso il secondo. Sono tre atti quasi scolastici: l’infanzia, l’età adulta e la missione di costruire la baita, ultimo desiderio del padre di Pietro, andare per il mondo e scoprire se stessi. La parte “se lo costruisci lui ritornerà” è quella con cui è più facile immedesimarsi, soprattutto se si è perso un genitore e si cerca disperatamente di ritrovarne traccia dentro se stessi e nel mondo. Primo e terzo atto forse potevano essere lavorati più velocemente.

Le otto montagne è un buon film, va affrontato come se fosse una montagna da scalare, tra silenzi, salite dure, ghiaccio insidioso e discese pericolose. Il clamoroso successo di pubblico ha trascinato il film anche alla conquista di numerosi premi ed è in gran parte da attribuire al carisma dei due protagonisti, due ottimi attori capaci di affrontare ruoli e temi difficili mantenendo la loro enorme presa popolare. Al che ho pensato: perché non affidare a loro due i remake dei film di Bud Spencer e Terrence Hill? Io ce lo vedo Borghi nei panni di Bambino che mangia fagioli e prende a cartoni in faccia i cattivi, mentre Luca Marinelli occhieggia dalla sua amaca improvvisata e fa giochi con le pistole. In tutto questo vortice di pensieri ed idee, sono due giorni che fischietto Dune Buggy degli Oliver Onions pensando a loro due in … altrimenti ci arrabbiamo.
***½ Non hai mai sentito nominare il Millenium Falcon?
Ecco le migliori frasi e citazioni di Le otto montagne
Le migliori frasi e citazioni
Pietro: Io non voglio sprecare la mia vita come te.
Il padre: Ritira quello che hai detto.
Se ti fermi è peggio. Bruno
Cosa dovevo fare con il suo sogno perduto e con una promessa che non era la mia? Pietro
È quello che succede a chi se ne va. Gli altri continuano a vivere senza di lui. Pietro
È una pianta strana questa qui: forte quando cresce dove è nata, ma debole se la metti da un’altra parte. Bruno
Non devi pensare troppo in questo lavoro altrimenti diventi matto. Guarda che bella giornata. Bruno
Pietro: Per cosa sei nato?
Bruno: Per fare il montanaro. Mio padre è il primo che ha smesso e ha portato via anche me. Lui le avrebbe fulminate con la corrente le vacche. Anche mio zio ha mandato tutto in malora.
Forse avrebbe pensato che i montanari del mondo sono un unico grande popolo. Bruno
Come stai? Trovo lungo. Bruno
Quando ho cominciato a leggere ho capito quanto modi ci sono per dire le cose. Povere parole, poveri pensieri. Bruno
Ognuno trova il proprio posto nel mondo nelle maniere meno imprevedibili di quanto creda. Pietro
Ha ragione lei, ma non è che a parlare risolvi le cose. Bruno
Era mia madre a darci notizie l’uno dell’altra. Era abituata a vivere tra uomini silenziosi. Pietro
Non preoccuparti per me. Questa montagna non mi ha mai fatto male. Bruno
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