La Cura , recensione
La Peste di Camus diventa il Covid di Francesco Patierno ne La Cura, presentato alla Festa del Cinema di Roma 2022, in cui il romanzo, ambientato durante un’epidemia a Orano, muta in qualcosa simile ai lockdown e la pandemia della nostra recente memoria collettiva. Forse è presto per computare quanto accaduto e il film di Patierno non sempre è chiaro nei suo obiettivi morali e narrativi. La riflessione sul male del mondo sembra abbastanza banale e rivedibile e il rapporto artefatto tra finzione e realtà abbastanza svelato. E qua torniamo all’inizio: non è presto per computare una riflessione sul covi e le sue conseguenze? Le immagini delle città deserte durante il contenimento e anche Papa Francesco solo in Piazza San Pietro sublimato nel corpo di un prete ripreso da lontano tra i poveri palazzi di Napoli.
Patierno sceglie di raccontare la difficoltosa produzione di un film durante la pandemia e si scontra con le esigenze, le debolezze, le paure del cast, quello vero e quello di fiction. I colpi di tosse spaventano, le morti, anche innocenti, meno, il dottore perennemente senza mascherina fa pensare “e che cazzo, ma tu no perdio!”.
**½ Non sei andato malissimo ma neanche troppo bene… come il Tottenham
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