Visioni (di molto) successive/Blackhat
Prologo
Thor ha rinunciato i suoi poteri perchè Jane lo ha mollato per scappare con Stellan Skarsgaard, lo ha visto in Nimphomaniac e s’è tutta eccitata. La divinità ha rinunciato ai suoi poteri ed è in carcere a fare un po’ come Christian Bale ne Il cavaliere oscuro – Il ritorno.
Svolgimento
Ovvero grazie a quali casualità Thor si ritrovò a fare sesso con una cinese
La trama di Blackhat non è solo scarna ed essenziale, è banale. Un terrorista informatico causa la fusione del nocciolo in una centrale nucleare in Cina. Poi manda in tilt il mercato azionario della soia e approfittandone per racimolare gli spicci per poter svoltare davvero con la sua ultima mossa. Il pericolo costringe cinesi e americani a fare comunella per beccare il terrorista: gli americani sono diffidenti perché i cinesi sono troppo curiosi. Dalla Cina arriva negli Usa il capitano Dawei, il quale riconosce nel codice che ha hackerato la Borsa della soia di Chicago la traccia di un vecchio codice che aveva scritto lui insieme a Thor, quando erano compagni di stanza al Mit… Non alzate gli occhi al cielo, anche le divinità devono fare dei corsi di aggiornamento. Così Dawei riesce a far liberare Thor (Chris Hemsworth) che, senza martello, aiuta i nostri eroi. Come Pollicino, segue le briciole lasciate in giro dal terrorista informatico. Ve giuro, Thor è talmente potente che basta scrive “Chi” e il computer gli risponde, poi gli dà il suo numero di telefono, non sia mai si sentisse solo. Finisce per fare a botte in un bar, a bere birra e a tubare con la sorella di Dawei. Insomma, l’omo è omo e Thor è fico pure senza martello. Diciamolo, la sorella di Dawei je salta addosso e Thor sa che il divino è divino, ma lui s’è fatto un bel po’ di carcere e quando Lein je mette la lingua in bocca, Thor ce sta.
Di tutte le peripezie che portano Thor in giro per l’Estremo Oriente cosicché la produzione si guadagna il diritto a distribuire in Cina e dintorni
Così i cinesi, l’Fbi, Thor, un francese e un italiano partono per Hong Kong, perché, analizzando il computer di uno che si era intrufolato nel sistema della borsa di Chicago, scoprono un Ip di Hong Kong. O qualcosa di simile. Non ricordo, io stavo guardando la cinese supina con Thor. Qui becca uno dei membri del gruppo del terrorista hacker che trascorre i pomeriggi al parco: nel cuore delle luminarie di Hong Kong questo fa tipo il pensionato su una panchina e dà da mangiare agli uccelli mentre manda messaggini su whats app. Il wannabee pensionato ha nascosto un ripetitore bluetooth e lo usa per comunicare segretamente con i suoi complici. Qui tutti pensano “Bingo”, l’avemo beccato. Thor pensa “è la vita che vojo, basta Avengers, donne, birra”. Thor dice “Sto tizio però me puzza”. Salta fuori che è un supercriminale internazionale, un mercenario che ora ha deciso di mettere insieme i soldi per la pensione. I cinesi lo tenevano d’occhio da un pezzo. Provano a prenderlo, ma il pensionato ha una Santa Barbara a casa e fa il culo a strisce a tutti. Nel frattempo Thor fa una cosa da Thor ed entra nella centrale nucleare ancora calda della precedente fusione per recuperare un hard disk dove il terrorista dovrebbe aver lasciato un’impronta digitale, l’ennesimo Ip con cui risalire a lui, ma nel supporto ci sono solo alcuni numeri. Per ottenere questa informazione Thor hackera l’NSA per usare un programma che si chiama Black Widow (poi non me state a raccontà che non è un film sugli Avengers) che consente di risalire all’Ip originale anche da pochi numeri. Scopre che il suo uomo sta a Giakarta, ma ora gli amerigani so’ incazzati e vogliono prendere Thor, il quale scappa con la cinesina e il fratello, il quale non è molto contento che la sorella vada in giro con una divinità confusa su cosa fare da grande nella vita. Cosa può offrire Thor alla sorella dell’amico? Io direi una grossa fava. Ma Dawei non fa in tempo a realizzarlo, perché il pensionato incazzoso di cui sopra gli spara un missile nel culo. Avete letto bene: GLI. SPARA. UN MISSILE. NELCULO (tutta una parola). Thor si salva dietro un cartellone pubblicitario e poi non dite che non è un film degli Avengers. Thor e la sua cinesina volano a Giakarta dove si nasconde il cattivo.
Resoconto dei mezzi con cui Thor salva il mercato azionario ma scappa coi soldi del terrorista
Io giuro che fino a questo punto pensavo che tutta la storia fosse un trucco dei cinesi per rubare segreti informatici agli amerigani. A quel punto sarebbe arrivato Iron Man a fare a botte con Thor spiegandogli “Cosa hai fatto? Hai dato Black Widow ai cinesi? E ora chi fa le pugnette a Hulk per calmarlo?”. Invece il film è proprio tutto qui, con Thor a fare quel che può. Ci trasferiamo a Giakarta. Thor e Lien scoprono che il superterrorista passa il tempo a guardare col satellite una zona della Malaysia piena di miniere. Così ci arrivano: il tizio vuole sommergere la zona di estrazione per far impazzire le borse delle materie prime e guadagnare nel caos.
Arriva lo showdown e, come ve lo devo dire, Thor nun c’ha il martello ma spacca ancora i culi. Ferito (giuro ho chiuso gli occhi solo cinque minuti… Perché lui alla fine Thor è ferito?), ma ammazza il cattivo e scappa coi suoi soldi insieme alla cinesina.
Delle sventure e dei disastri che hanno condotto Thor in questo purgatorio fatto di botte, sangue e computer secondo Michael Mann
Il mondo di Michael Mann è acciaio ed elettricità, metropoli, megalopoli che brulicano di esseri viventi, un mondo enorme, vasta, mastodontico ma fragile, basta un pazzo, un blackhat per metterlo in ginocchio. E allora serve un supereroe, con gli stessi superpoteri per contrastarlo, ma gli eroi di Mann non vivono per ideali, si prendono i soldi dei cattivi e vanno a vivere su un’isola deserta. Io sono certo che, come a tutti i vecchi, Michael Mann detesta il mondo di oggi. Ci mostra le panoramiche delle città di notte, rumori indistinti dell’umanità che si accalca e suda e succhia energia, tecnologia, dati, circuiti che si illuminano. Mann ci critica. Abbiamo costruito acciaio ed elettricità. Pochi alberi e terra sventrata per scavare nelle sue viscere. Eroi etero diretti dal dovere, dagli ordini, tutte pedine di un gioco piu grande, solo Thor è libero. Lui c’ha la fava grossa.
Fu durante il regno di Barack Obama che i suddetti personaggi vissero e disputarono. Buoni o cattivi, belli o brutti, ricchi o poveri ora sono tutti in vacanza.
**½ Non sei andato malissimo ma neanche troppo bene… come il Tottenham
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