You’re talkin to me? Sì ce l’ho con te Stephen Dillane, l’uomo che sussurra alle pettinature
Questo tizio mi perseguita.
Chi? Io?
Sì tu Stephen Dillane.
Perche?
Sei come Belen nel 2011, qui in Italia, quando accendevo la televisione e stava dappertutto, pure dentro Peppa Pig. Del resto, trattandosi di maiala…
Ehi ma ce l’hai con me?
No, ti adoro: il volto duro e tirato di Stannis Baratheon; il freddo e programmatore Rupert Keel di Hunted, che ogni settimana incontra una prostituta in albergo e la schifa dopo che questa gli ha raccontato dei dettagli della sua vita privata; il consigliere della sicurezza nazionale in Zero Dark Thirty. Due cose di te mi sorprendono.
Ma stai parlando con me?
Sì cazzo!
Allora spara.
Primo, come cambia la tua faccia, ogni volta fatico a focalizzarti. Chiedo a mia moglie: “È lui?”. “Sì è lui”. Sembri bravo, del resto quando avevi una vita vera e recitavi a teatro, hai anche vinto un Tony Award per una cosa di Tom Stoppard.
Ao, mica Garirei e Giovannini! Il Tony è a casa mia a Londra, lo tengo sulla scrivania per fermare le piume di drago che mi ha regalato Martin. E la seconda?
Che eri il marito di Virginia Woolf/Nicole Kidman in The Hours…. Cosa ti è successo negli ultimi 10 anni? Cosa fumi? Hai cambiato più acconciature di Nicolas Cage… Eppoi i capelli, meglio non averli mai avuti, che averli avuti e perderli così…

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