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Visioni (di molto) successive/Favino c’ha proprio la faccia da celerino

acabC’è stato un incrocio nel cinema italiano del 2012 e corrisponde a lungotevere Maresciallo Diaz. Ma in effetti non si tratta di toponomastica. Intorno a quel nome si giocano alcuni degli eventi più significativi – politici e di ordine pubblico – degli ultimi anni. Quel nome, significa guerra. Una guerra tra le forze dell’ordine pubblico e alcune frange della devianza sociale o della protesta antisistema.
Perché se è vero che i fatti raccontati da Daniele Vicari in Diaz avvengono durante il G8 di Genova del 2001 e culminano con la macelleria messicana della ormai famigerata scuola, gli episodi di cronaca raccolti in Acab da Carlo Bonini, cronista de La Repubblica, hanno in quegli eventi una pietra angolare ma certo non il solo episodio.
Così, la scelta di Stefano Sollima è di lasciare la Diaz genovese come un ingombrante ricordo del passato dei suoi protagonisti, tutti membri della celere di Roma, e raccontare le loro vite, di periferia come quelle dei personaggi che trovano spesso dall’altra parte della barricata. E sebbene Sollima non paga nulla nel passaggio dalla tv al cinema, gli unici difetti che gli si possono addebitare è di non aver asciugato ancora di più la storia (quasi due ore di film tra cariche, parolacce e litigate in romanaccio) e non aver infilato qua e là un po’ de fica.
Eccessi, mal interpretato senso della missione di protezione dello stato, cultura del samurai, razzismo e violenza sono i valori dei quattro poliziotti (Favino, Nigro, Giallini e Sartoretti) che cercano di formare lo spirito di gruppo nell’animo del nuovo arrivato, Adriano Costantini, una testa calda che non si inserisce nella filosofia del gruppo. Tra spedizioni punitive, aule di tribunale, difficoltà familiari guardiamo dal buco della serratura cercando di capire se ci sia un’abile regia oscura a tenere in piedi tutto, la guerra, la sofferenza. Così, quando la notte che muore Gabriele Sandri i quattro sono accerchiati su Lungotevere Diaz a Roma, loro stesso capiscono che sta arrivando il redde rationem per i loro peccati. Nella vita si prendono e si danno. Il conto non è mai pari.

La battuta
Guarda che de spifferi se more

starwarz***½ Non hai mai sentito nominare il Millenium Falcon?

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