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Dragon Trainer 2025: la vendetta del live action. Ora con più CGI e meno anima

Dal 2010 il franchise Dragon Trainer (How to Train Your Dragon) ha contato tre film di animazione, cinque cortometraggi e una serie tv andata in onda tra il 2012 e il 2018 (Dragon), è ispirata alla omonima serie di libri della scrittrice Cressida Cowell. Cioè più spin-off che al pranzo di Natale di Beautiful. E proprio quando pensavi che avessero finito i draghi… zac! Ti tirano fuori il live action.

Andor 2 – La ribellione dei tè e dei telegiornali: recensione, migliori frasi e citazioni

C’è un momento in cui capisci che Andor non è più solo Star Wars, ma un’invasione aliena nel palinsesto HBO: uno dei burocrati dell’Impero, invece di approvare la distruzione di comunità e l’arresto e condanna a morto di innocenti, si stranisce perché le posate non sono perfettamente allineate per cena. E mentre tu pensi “sarà mica il nuovo Gordon Ramsay?”, arriva la mamma rompiscatole in competizione con la nuora. I volenterosi carnefici dei Sith hanno le nevrosi come il nostro capo o il vicino di casa. In questa galassia qua e in quella lontana lontana. 

Habemus Streaming: mi sono sparato Conclave per cinque euro e il Signore mi è testimone

Dunque, mentre il mondo va a funghi e voi andate in ferie o a votare o a scrollare per vedere chi è e per quale squadra fa il tifo il nuovo Papa (spoiler: non sarà Jude Law, purtroppo, e sostiene la Roma), io sono rimasto a casa a fare il missionario del cinema. Così, con spirito da martire e portafogli da penitente, ho investito cinque euro — CINQUE — per noleggiare Conclave, il film di Edward Berger che, all’epoca dell’uscita in sala, è rimasto impigliato nella mia agenda tra un’anteprima e un’imprecazione.

Havoc – Tom Hardy, pallottole e lavatrici volanti

Lavatrici volanti, pallottole che fischiano vicino alle orecchie come in una partita a Fortnite, tachicardia galoppante come dopo aver gargarozzato 7 Red Bull e i grugniti di Tom Hardy insonne da un mese e con indosso sempre la stessa camicia: ecco Havoc, nuovo titolo Netflix diretto da Gareth Evans (sì, quello di The Raid, l’uomo che non conosce la parola “pausa”), film d’azione che arriva, prende a testate la porta del genere e urla: “Avete ordinato caos extra-large?”.

Thunderbolts* – ovvero come ho imparato a non preoccuparmi del malessere interiore ed a prendere a pugni l’inconscio

Thunderbolts* inizia così: il logo Marvel si colora di grigio, sfuma nel nero e capiamo che no, non sarà uno di quei film pieni di battutine ogni tre minuti, ma piuttosto una roba in cui si affronta la depressione a cazzotti in slow motion. Bene. Thunderbolts*  è esattamente questo: il gruppo di sostengo psicologico e armato per sicari solitari e supersoldati depressi, ma armato fino ai denti e con muscoli più gonfi dell’ego di Tony Stark. Piangiamo insieme ripensando al poro Tony e noi tutti sui orfani? 

Death of a Unicorn – Weekend con l’unicorno (quasi) morto 

Paul Rudd, Jenna Ortega, un SUV e un unicorno morto: sapevamo che prima o poi sarebbe successo, a metterli insieme in Death of a Unicorn ci ha pensato Alex Scharfman, che dopo aver prodotto anche Ari Aster, decide che è giunto il momento di esordire alla regia. Tutto sotto il marchio A24, una delle realtà produttive più interessanti degli ultimi anni

The Brutalist: l’architetto che non c’era

The Brutalist è il film biografico sul grande architetto ungherese László Tóth, diretto da Brady Corbet, candidato a 10 premi Oscar tra cui Miglior Attore per Adrien Brody, 22 anni dopo Il pianista. 

Se non fosse che The Brutalist non è un biopic nel senso che László Tóth non è mai esistito.

Captain America: Brave New World: Hulk Rosso batte Cap 3-0

Captain America: Brave New World aspira a essere un thriller fantapolitico con meno azione e più dialoghi, ma il risultato sembra scritto da un’IA per non distrarre chi guarda Disney+. Sam Wilson è di nuovo in crisi sul suo ruolo, Thunderbolt Ross (Harrison Ford) è presidente con uno slogan furbo e l’adamantio potrebbe scatenare una guerra tra superpotenze ma una domanda resta: perché non chiamarlo direttamente Hulk Rosso prende a pugni Captain America?

Fly me to the Moon: Scarlett sottovalutata

Vive di ambizione Fly me to the Moon – Le due facce della Luna. Il film di Greg Berlanti vuole essere tante cose: commedia romantica, dramma, metacinema ma soprattutto ricreare le atmosfere da lotta dei sessi degli anni Cinquanta, stile Cary Grant e Myrna Loy per intenderci