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Those about to die: recensione, migliori frasi e citazioni

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La prima volta che ho visto il trailer di Those about to die ho pensato fosse il remake-sequel de Il Gladiatore per la televisione. Poi ho scoperto che Il Gladiatore e la serie tv disponibile su Prime Video condividono lo stesso materiale di partenza: Those about to die, romanzo del 1958 di Daniel Mannix e se buttate un occhio al trailer de Il Gladiatore 2, troverete tanti punti di contatto, come il ruolo centrale delle attività ludiche nell’arena. Insomma ci sono tante cose in comune tra il film del 2000 e questo prodotto con una confezione extralusso con interpreti, registi e sceneggiatori di chiara fama.

Roland Emmerich dirige 5 episodi su 10 (e produce); Robert Rodat sceneggia – in passato ha scritto Salvate il soldato Ryan, Il Patriota e in tv Falling Skies; protagonista è Ewan Rheon, il Ramsay Bolton de Il Trono di Spade, scuoiatore per passione, usurpatore per mestiere. Sempre nel reparto regia c’è anche Marco Kreuzpaintner (Bodies, ok non è un gran bigliettino da visita). Anthony Hopkins ha regalato le sue regali rughe espressive per circa tre episodi nel ruolo dell’imperatore Vespasiano.

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Those about to die è la storia degli ultimi giorni del regno di Vespasiano (si quello dei cessi e della tassa sull’urina), dubbioso su quale dei suoi due figli sia degno di succedergli sullo scranno imperiale: Tito, il generale distruttore di Gerusalemme, o Domiziano, astuto politico con una gran passione per i giochi gladiatori e le corse delle bighe? E qui giungiamo all’altro grande protagonista di Those about to die: tutto quanto accade dentro il Circo Massimo e, in seguito, nel Colosseo. Le corse e le lotte sono il modo per controllare il popolo e mantenere saldamente il potere economico nelle mani delle famiglie patrizie romane. Nei giochi si affrontano 4 squadre, ciascuna è in  mano una sorta di consorzio delle famiglie più potenti: si dividono i proventi dei biglietti venduti, scommettono e c’è pure un interessante “calciomercato” degli aurighi ovvero i “piloti” delle bighe. Tra di loro Scorpo è il più forte e vincente di tutti, un autentico beniamino delle folle, mentre il signore occulto del sottobosco delle scommesse è Tenax, uomo di umili origini che si è fatto da solo e sa muoversi come pochi nell’ambiente della Roma oscura, la suburra, e la sua filosofia: arrischia o perisci. Ricordate “al gioco del trono o vinci o muori!”? I riferimenti più importanti per Those about to die sono chiari. La messainscena e la confezione extra lusso ricordano i prodotti “cable” più importanti. Non si è badato a spese per il cast, per i registi, ma anche per la ricostruzione al computer della Roma imperiale, il Colosseo, il Circo Massimo. Si è cercato il massimo realismo per l’illuminazione delle scene, le strade sudice, gli ambienti poveri. Ciò ha comportato un’altra serie di problematiche: se le scene di insieme realizzate al computer sono bellissime e impattanti, quando si passa ai primi piani il risultato è da pessimo film per la televisione; la scarsa illuminazione a volte rende le scene davvero troppo scure. Anche Roma di Bruno Heller per HBO e Spartacus sono sicuramente dei punti di riferimento di Those about to die.

Ma il risultato finale come è? Dopo 10 episodi va detto che abbiamo assistito a violenza gratuita, emozioni grezze e da bifolchi, personaggi tagliati con il gladio. Frasi scolpite nel marmo. Sangue a fiumi come nella sigla. È stata una carneficina. E l’ho amata dal primo all’ultimo minuto. Sì, è vero, i personaggi sono ritagliati a grana grossa, parlano come se ogni parola fosse scritta col pennarello a punta grossa, didascalici, grossolani, ma forse sono molto più vicini a come doveva essere un antico romano di quanto possiamo immaginare. E certo, alcuni dialoghi sono terribili, alcune scelte incomprensibili, litigi genitori-figli da soap opera turca. Me ne rendo perfettamente conto, ma mi sono divertito un sacco, forse ancora di più grazie ai difetti, vedendo sul piccolo schermo attori enormi come Hopkins gigioneggiare con l’alloro imperiale e altri simulare ruttini da reflusso esofageo in maniera magistrale; altre dinamiche sono puerili, però, che vi devo dire, l’intreccio cattura, l’impatto visivo rimane tutto sommato imperiale e poi fin dalla sigla ci danno quello che promettono: sangue a fiumi che scorre per le strade di Roma.

Reaction per l’ufficio stampa: “Dopo 10 episodi va detto che abbiamo assistito a violenza gratuita, emozioni grezze e da bifolchi, personaggi tagliati con il gladio. Frasi scolpite nel marmo. Sangue a fiumi come nella sigla. È stata una carneficina. E l’ho amata dal primo all’ultimo minuto”. 

E ora le migliori frasi e citazioni di Those about to die.

Le migliori frasi e citazioni di Those about to die

Non c’è valore nella pietà.

Ascoltate: un uomo, vivo o morto, vale comunque meno della carne di cavallo.

Il popolo vuole il sangue e vuole essere abbastanza vicino per vederlo.

Immaginatelo sulla sedia curule. Antonia Servilia

I romani sanno affrontare dei e demoni.

Vespasiano: Gli amici vicino, i nemici ancora più vicino.
Domiziano: E gli ipocriti più vicini ancora.

Arrischia o perisci.

Il plauso in pubblico. La disciplina in privato. Vespasiano

Mio nonno Erode Il Grande diceva sempre che non è facile uccidere uno scorpione con una spada. Berenice

Un imperatore di Roma deve morire stando in piedi per diventare un dio. Vespasiano

Sono un giocatore d’azzardo, provo tutto almeno una volta. Tenax

Ascesa o morte. Roma è così. Tenax

La perseveranza merita un riconoscimento. Non importa quanto misera sia la sede. Tito

Cala: Hai scommesso soldi sporchi di sangue contro di lui?
Tenax: A Roma sono sempre soldi sporchi di sangue.

Fa sapere che Roma aprirà le porte a tutti i bisognosi. Tito

Ci vuole molto per mettere un uomo su un carro e di più per farglielo lasciare. Gavros

Ti preoccupi troppo. Raramente la vita va come avevi previsto. Gavros

La lealtà è la stupida condotta dell’ignorante, stupido cane. Domiziano

Fimbria: Tra tutti coloro che vogliono correre perché hai scelto proprio lui?
Antonia: Perché ha una cosa più degli altri: il suo odio.

Leto: Hai la mia riconoscenza e la mia fedeltà, Cesare.
Tito: Mi interessa unicamente quest’ultima.

I greci sono soliti dire che il perdono è più facile da concedere quando è preceduto da una confessione. Tito

Ho davanti o il migliore ma singolare fratello o il più grande bugiardo che abbia mai visto. Tito

A casa mia, in Betica, mio nonno diceva sempre: “I cavalli sono prede e gli uomini sono predatori. Perché un cavallo corra, devi riuscire a convincerlo che non sei ciò che vorrebbe la natura. Un assassino. Prima devi fargli capire che non vuoi fargli del male. ma questo non basta. Far correre un cavallo è facile, ma per farlo veramente volare, perché ci mette il cuore l’anima, il sudore e i muscoli, devi dargli amore. E lui deve capirlo. E se gli dici nel modo giusto quanto lo ami, farà qualunque cosa per te”. Elia

Non c’è altra scelta. Vita o morte. O tutto o niente. Tenax

In Numidia i leopardi trascinano sempre le loro prede sugli alberi. Scegli sempre un punto in alto per nascondere gli oggetti di valore. Cala

Tutti viviamo con una spada che ci pende sulla testa, solo che io lo so. Tenax

Fermo! Non puoi lasciare quel cavallo qui. Soldato davanti al Colosseo

Il Colosseo è la casa della morte e io non ci entrerò mai più. Antonia

Questo gladiatore si è guadagnato il diritto di usare la sua libertà nel modo che ritiene più giusto. Questo resterà nella storia. Tito

Il valore marziale e il dovere verso Roma. Tito

Un soldato non deve mai sfidare un uomo della strada. Tenax

L’amore è una base debole per un matrimonio ma per ora sarà sufficiente. Cala

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